Rangtik valley: nuova via italiana sul Chareze Ri North in India
A partire dalla metà di agosto di quest’anno per all’incirca un mese il nostro gruppo lombardo-friulano-bellunese ha esplorato la valle del Rangtik, una laterale della valle dello Zanskar nella regione indiana del Ladakh.
Il nostro viaggia ha preso le mosse dall’utilissimo report pubblicato sull’American Alpine Journal da Matija Jošt, obiettivo principale era quello di salire una cima vergine e senza nome di 6080m vicina alla testata della valle.
Dopo la prima fase di acclimatamento e dopo aver valutato le possibili linee di salita il nostro gruppo ha sfruttato la prima bellissima finestra di tempo stabile per salire in due giorni l’evidente spigolo sul lato sinistro della parete nord-est.
La salita si è svolta dapprima su ghiaccio (max 70°) ed in seguito su roccia di ottima qualità (max V+) fino a raggiungere la cima nord del monte a circa 5959m.
Nel tentativo di raggiungere la cima principale e di guadagnare una via di discesa più comoda abbiamo in seguito percorso un’affilatissima cresta, raggiungendo la sommità di una torre a circa 200m in linea d’aria da quota 6080m. A questo punto, considerato il soppraggiungere dell’oscurità abbiamo dovuto ritirarci lungo la parete nord ovest con una avventurosa serie di doppie al buio.
Il brutto tempo che ha caratterizzato la seconda metà della nostra permanenza in Zanskar ha impedito ulteriori tentativi alla cima principale, la quale resta quindi ancora inviolata.
Un po’ di toponomastica: la nostra via si chiama Jullay Temù, ovvero ciao orso in Ladakhi, questo per salutare la discreta famiglia di orsi himalayani che hanno visitato la valle durante la nostra permanenza, lasciandoci impronte e sospetti rumori notturni...
Il nostro cuoco Sonam e l'aiutante Lobsang vorrebbero proporre di nominare la cima Chareze Ri, in quanto, ci spiegano, il chareze sarebbe una tipologia di stupa abbastanza somigliante per forma alla nostra cima.
di Luca Vallata
Componenti della spedizione: Davide Limongi, Federico Martinelli, Enrico Mosetti, Federico Secchi, Luca Vallata e Daniele Castellani (fotografo)
Il team ringrazia Level e Ferrino
Luca Vallata ringrazia SCARPA
Enrico Mosetti ringrazia Patagonia, Revo, SCARPA, Black Crows
Federico Martinelli ringrazia SCARPA e CAMP
Federico Secchi ringrazia SCARPA e CAMP
Info: FB Luca Vallata