Petit Dru la quinta parete nord del progetto North6 di Simon Gietl e Roger Schäli
Altri 140 km in bici. Altri 2210 metri di pedalata in salita e 2350m di discesa. Ed un’altra parete nord, la Petite Aiguille du Dru, più comunemente chiamato Petit Dru. Ecco il "bottino" di questi giorni di Simon Gietl e Roger Schäli che con il loro progetto North6 si trovano ora in procinto di tagliare il traguardo, avendo già salito in veloce successione la Cima Grande di Lavaredo, il Pizzo Badile, l’Eiger, il Cervino e, appunto, il Petit Dru. Il tutto, dettaglio di non di poca rilevanza, avendo compiuto il tragitto tra una montagna e l’altra in bici.
Dopo il Cervino i due si sono diretti da Zermatt a Chamonix dove hanno atteso la fine della perturbazione che ha portato con sé un bello strato di bianco, poi sono saliti alla base del Dru dove hanno bivaccato in tenda. Si sono svegliati alle 3 di mattina poi hanno seguito il Couloir Nord, impiegando 17 ore per raggiungere la cima verso le 20:00. Nel buio hanno disceso gli 800 metri della parete sud, raggiungendo il Refuge de la Charpoua (2.841 m) alle 01:30 della mattina.
"Abbiamo impiegato molto tempo. Logico" ha raccontato Roger Schäli. "I primi tiri sono stati davvero duri. Per fortuna Simon era molto motivato nella notte e nella nebbia, nonostante la neve che ci cadeva addosso dall’alto già all'inizio. Abbiamo dovuto fermarci un paio di volte e aspettare qualche minuto in modo che la neve potesse sfrecciare via". Sui tratti più ripidi la cordata è riuscita a salire più velocemente, ma le condizioni erano molto invernali. "Le condizioni sul Dru erano difficili. Ma il ghiaccio era buono. E anche la discesa in doppia lungo la parete sud." Adesso tutti gli occhi sono puntati sull’ultima montagna che manca per completare il loro progetto, le Grandes Jorasses.
Simon Gietl ringrazia: Salewa, Neolit, Grivel, Komperdell, Keaxl-Board, Hotel Schwarzenstein, Lyo-Foot, Südtirol, Lowa, Gloryfy
Roger Schäli ringrazia: La Sportiva, Petzl