Peter Moser una giornata tra le Pale di San Martino, in velocità ma senza fretta

Il 10/08/2021 l’alpinista e guida alpina Peter Moser ha salito in giornata sei delle principali cime delle Pale di San Martino (Dolomiti) seguendo le vie aperte dai primi alpinisti dell’800: Cimon della Pala, Pala di San Martino, Cima Canali, Sass Maor, Sass d’Ortiga e Piz de Sagron. È ora online il trailer del film di AKU Pionieri che documenta la giornata del 36enne.
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Peter Moser in azione il 10/08/2021 nelle Pale di San Martino, Dolomiti. L’alpinista e guida alpina ha salito in giornata sei delle principali cime del gruppo seguendo le vie aperte dai primi alpinisti dell’800: Cimon della Pala, Pala di San Martino, Cima Canali, Sass Maor, Sass d’Ortiga e Piz de Sagron.
Alessandro Beltrame

Il 10 agosto 2021 sarà un giorno che Peter Moser non dimenticherà in fretta: l’alpinista e guida alpina della Valsugana è riuscito a salire in giornata sei delle principali cime delle Pale di San Martino nelle Dolomiti, con un’appendice nelle Alpi Feltrine, sulle tracce dei pionieri dell’800 che per primi avevano salito quelle montagna. In rapida successione, ma per usare le sue parole "senza grossa fretta", il 36enne ha salito quindi Cimon della Pala, Pala di San Martino, la Cima Canali, Sass Maor, Sass d’Ortiga e Piz de Sagron.

"Avrei potuto scalare le vie più impegnative, ma ho preferito fare un passo indietro. Ho voluto togliere tutto dal mio alpinismo e mettere al centro la montagna. Non è stata solo la ricerca di una performance, anzi era l’ultimo dei miei obiettivi. Era anche una ricerca delle mie origini, come guida e come alpinista. Sono andato alle radici dell’alpinismo e questo lo trovo bellissimo e importante. L’ho fatto in velocità, ma senza fretta, senza il cronometro. Il mio obiettivo era vivere l’avventura, non misurare il tempo. I leggendari pionieri ci hanno messo 20 anni per salire queste cime, a me, grazie al loro lavoro e alla loro genialità, è bastato un giorno".

Il progetto è stato documentato nel cortometraggio prodotto da AKU chiamato "Pionieri", di cui pubblichiamo il trailer. Il cortometraggio verrà presentato durante gli eventi di AKU.

LA GIORNATA. Di Teddy Soppelsa
Il 10 agosto 2021 la giornata di Peter Moser inizia molto presto. E’ notte fonda quando parte da San Martino di Castrozza, frontale in testa sale al Col Verde e poi lungo la ferrata Bolver-Lugli raggiunge il bivacco Fiamme Gialle. Prosegue lungo la via normale fino in vetta al Cimon de la Pala (3184 m), la seconda vetta più alta delle Pale di San Martino dopo la Vezzana. Ritorna sui suoi passi fino al bivacco Fiamme Gialle, scende lungo la Val dei Cantoni, supera il Passo Bettega, al rifugio Rosetta tutti dormono e Peter tira diritto verso Cima delle Scarpe. Davanti ha la Pala di San Martino, tra le più suggestive cime di tutte le Pale, la via normale per la vetta è lunga e laboriosa. Sulla cima, larga e pianeggiante, gira attorno al bivacco delle Aquile e ritorna alla base della via. Nel frattempo si è fatto giorno e ora Peter procede ancora più veloce verso il passo Pradidali Alto, attraversa la Val Pradidali e si porta sotto lo spigolo nord di Cima Canali. Lungo la via aperta nel 1894 dalla guida Giuseppe Zecchini con Wilfred Brodie, arriva in vetta. La discesa dalla cima è lunga e impegnativa e segue la via aperta dai primi salitori nel 1879. I pensieri di Peter sono ora rivolti alla seconda parte del percorso. Dal rifugio Pradidali, lungo i cavi delle ferrate del Porton e del Velo, arriva al rifugio Velo della Madonna e sale alla base del Sass Maor, la sua prossima meta. La via che segue è quella aperta nel 1892, divenuta in seguito la via normale. Ritorna sui suoi passi fino alla base del Sass Maor e dalla Cima della Stanga scende in Val Canali lungo il sentiero attrezzato del Cacciatore. Giunto nel fondovalle al Cant del Gal, risale la Val Canali fino al rifugio Treviso e qui Peter si concede una breve sosta, il tempo di bere una bibita e salutare l’amico Tullio Simioni, gestore del rifugio. La ripida salita fino alla base del Sass d’Ortiga e il sole del mezzogiorno mettono a dura prova la resistenza di Peter, la fatica comincia a farsi sentire. Il Sass d’Ortiga fu salito la prima volta nel 1892 dal versante sud-est. Per la bellezza della roccia e l’eleganza della linea, Peter sceglie di salire lungo lo spigolo ovest, sulla via aperta da Fritz Wiessner e H. Kees nel 1928. Dalla cima del Sass d’Ortiga vede l’ultima meta: il Piz de Sagrón. Quindi scende lungo la via normale fino alla forcella delle Mughe e da lì cala verso il bivacco Menegazzi e i pascoli di malga Cavallera. Sale in sella alla bicicletta, che il giorno prima ha nascosto tra i mughi, e corre fino al paese di Sagrón, alla testata della Valle del Mis. Il Piz de Sagrón, pur appartenendo alla catena delle Alpi Feltrine, per vicinanza e morfologia può essere considerato una prosecuzione delle Pale di San Martino. La stessa storia alpinistica lo accomuna alle Pale. Per raggiungere la cima Peter decide di seguire la via del Gabiàn, un tracciato che unisce due storiche vie alpinistiche: la Detassis–Corti del 1934 dal versante settentrionale e la via dei primi salitori nel 1877 sul versante sud, poi divenuta la via normale. Nel tardo pomeriggio Peter è in vetta al Piz de Sagrón. A nord in lontananza vede il Cimon de la Pala e, lui che non è tipo da commuoversi, gli luccicano gli occhi.

LE MONTAGNE E LE VIE
1. Cimon della Pala, 3184m (1870 da Edward Robson Whitwell, Christian Lauener con la guida Santo Siorpaes lungo la via normale di sud-est)
2. Pala di San Martino, 2982m (1878 da Julius Meurer, Alfredo Pallavicini, con le guide Michele Bettega, Arcangelo Dimai e Santo Siorpaes; Peter ha salito la via normale di nord-ovest)
3. Cima Canali, 2900m (1879 da Charles Comyns Tucker con la guida Michele Bettega; Peter ha salito lo spigolo nord-ovest con l’attraversata delle creste)
4. Sass Maor, 2812m (1875 da Henry Awdry Beachcroft, Charles Comyns Tucker con le guide Francois Devoassoud e Giovanni Battista Della Santa; Peter ha salito la via normale di sud-est.)
5. Sass d’Ortiga, 2631m (1892 da Demeter Diamantidi e Peter Kotter con Giuseppe Zecchini; Peter ha salito lo spigolo ovest)
6. Piz de Sagron, 2486m (1877 da Cesare Tomè, Tommaso Da Col e la guida Mariano Bernardin “Gabiàn"; Peter ha salito il versante settentrionale e meridionale).

Peter Moser ringrazia: www.aku.it




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