Parlare con le orecchie, Robert Peroni e la Terra degli Uomini il video
Il video documentario di Alberto Sciamplicotti che ha per protagonisti la guida alpina altoatesina Robert Peroni, la Groenlandia e il popolo della Terra degli Uomini.
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Immagini dal video documentario di Alberto Sciamplicotti che ha per protagonisti la guida alpina altoatesina Robert Peroni, la Groenlandia e il popolo della Terra degli Uomini.
Alberto Sciamplicotti
Un viaggio sci ai piedi rinviato e programmato per due anni di seguito, che il primo era saltato per le intemperanze di un esuberante vulcano islandese. Alla fine sei arrivato a Reykjaìk con i tuoi compagni di viaggio, mentre bagagli e attrezzatura continuavano invece a vagare in giro per l’Europa. Poi, quasi cinque giorni per arrivare dall’Islanda a Tasiilaq, in Groenlandia, meta finale del viaggio e potenziale inizio del vostro tour scialpinistico, perchè venti e nebbie impedivano decolli e atterraggi. Siete sbarcati dall’aereo con mille dubbi, sul se e sul quando sarebbe decollato l’elicottero che ci avrebbe condotto finalmente a destinazione. E quando il pomeriggio, siete arrivati alla meta, ecco che invece inizia a spirare il catabatico Piteraq.
Servono altri due giorni per la piccola tregua in cui siete riusciti a infilare la vostra prima escursione. Poi siete ripiombati nella nebbia e siete stai avvolti dall’ennesima precipitazione nevosa. Un’altra salita sci ai piedi e pelli sotto gli sci. Una lunga discesa e la sorpresa di scivolare sopra il ghiaccio salato di un mare congelato. Una escursione di due giorni su slitte trainate da cani. E il ritorno a casa dove vi attendono affetti e amori. E quando sei lì, pensi che già sei stato fortunato a fare tutto quello che avete fatto nel poco tempo che avete avuto a disposizione, che prima di te i bergamaschi, durante un lungo mese, nemmeno erano riusciti a mettere il naso fuori dal rosso rifugio a causa della nebbia e del vento. Verrebbe però da pensare che tutti i soldi che hai speso per arrivare in Groenlandia, per provare a vivere nella leggenda del Grande Nord e delle esplorazioni polari, non siano poi stati tanto ben spesi. Invece ripensi a quell’uomo dalle folte ciglia che ha scelto da trent’anni quel posto per vivere, ripensi alle sue parole, ripensi a quello che hai letto di lui, ripensi a quanto ha fatto per il popolo che da sempre abita in questi luoghi, ripensi alle sue traversate della Calotta Groenlandese, a quando la passò da parte a parte da solo e in inverno – nella notte polare e con oltre 50° sotto zero – e capisci che in fin dei conti questo viaggio lo desideravi proprio così.
Che il vero valore di questo andare verso il freddo e verso il Piteraq, non era solo per poter respirare quell’aria così pura, o per scendere, a ginocchia flesse e con l’antica tecnica del telemark, nuovi pendii, e non era nemmeno per vedere nuove montagne all’orizzonte. Il vero valore di quel viaggio, quello che sapevi e su cui facevi conto per considerarlo riuscito, era invece proprio conoscere lui. Perché ci sono persone, che in un modo o nell’altro, se hai la ventura di essere loro contemporaneo, devi necessariamente conoscere. Sono quelli che con le loro azioni riescono a rendere questo mondo un posto più decente dove vivere.
Il protagonista del cortometraggio “Parlare con Le Orecchie – Robert Peroni e la Terra degli Uomini” è una guida alpina altoatesina che oramai da più di trent’anni ha scelto di vivere in Groenlandia, a Tasiilak. Esploratore di montagne e deserti, sciatore dell’estremo, ex membro negli anni ottanta del team “No-Limits”, primo ad attraversare in solitaria e in inverno l’icecup groenlandese, da diversi anni gestisce la “RedHouse”, una sorta di rifugio dove offre servizi di supporto per tutte quelle spedizioni che vogliano operare in questa zona polare. Soprattutto però, da quando si è stabilito qui, ha lavorato per la popolazione locale, con una serie di progetti che tutelando la loro particolare e incredibile identità culturale permettessero un miglioramento delle condizioni di vita. Opera che gli è valsa la candidatura al Nobel per la Pace su proposta proprio della gente del distretto di Ammassalik: la sua gente.
Il protagonista del cortometraggio “Parlare con Le Orecchie – Robert Peroni e la Terra degli Uomini” è una guida alpina altoatesina che oramai da più di trent’anni ha scelto di vivere in Groenlandia, a Tasiilak. Esploratore di montagne e deserti, sciatore dell’estremo, ex membro negli anni ottanta del team “No-Limits”, primo ad attraversare in solitaria e in inverno l’icecup groenlandese, da diversi anni gestisce la “RedHouse”, una sorta di rifugio dove offre servizi di supporto per tutte quelle spedizioni che vogliano operare in questa zona polare. Soprattutto però, da quando si è stabilito qui, ha lavorato per la popolazione locale, con una serie di progetti che tutelando la loro particolare e incredibile identità culturale permettessero un miglioramento delle condizioni di vita. Opera che gli è valsa la candidatura al Nobel per la Pace su proposta proprio della gente del distretto di Ammassalik: la sua gente.
Alberto Sciamplicotti è un fotografo e videomaker professionista, specializzato nella documentazione per la didattica universitaria. Appassionato di montagna e di scialpinismo in telemark, ha scritto articoli e pubblicato foto su questi argomenti in diverse riviste di settore e realizzato cortometraggi per raccontare storie di montagna e di viaggi sci ai piedi in giro per il mondo. Per la casa editrice di Milano Versante Sud ha pubblicato “Quelli del Pordoi”, ricostruzione dell’alpinismo dolomitico degli anni ’60 e ’70, mentre per la casa editrice CDA&Vivalda ha pubblicato “Rotti e Stracciati” storia del forte alpinista romano Pierluigi Bini e del suo sodalizio con Vito Plumari, il “vecchiaccio”, volume che a breve dovrebbe essere ripubblicato in altra edizione. Da qualche anno gestisce il sito web www.sciampli.it dove pubblica foto, articoli, test sui materiali, racconti e dove cura un piccolo blog, molto seguito, dal titolo “Appunti di Viaggio”. Per il viaggio in Groenlandia e per la successiva realizzazione del cortometraggio “Parlare con Le Orecchie – Robert Peroni e la Terra degli Uomini” ha avuto il supporto di FERRINO, K2skis, OUTDOORITALIA, SCARPA, SPORTSERVICE-Roma oltre il patrocinio della Sezione del Cai di Frascati, dell’associazione TelemarkSnowEvents e del sito amico www.telemarktribe.com.
Servono altri due giorni per la piccola tregua in cui siete riusciti a infilare la vostra prima escursione. Poi siete ripiombati nella nebbia e siete stai avvolti dall’ennesima precipitazione nevosa. Un’altra salita sci ai piedi e pelli sotto gli sci. Una lunga discesa e la sorpresa di scivolare sopra il ghiaccio salato di un mare congelato. Una escursione di due giorni su slitte trainate da cani. E il ritorno a casa dove vi attendono affetti e amori. E quando sei lì, pensi che già sei stato fortunato a fare tutto quello che avete fatto nel poco tempo che avete avuto a disposizione, che prima di te i bergamaschi, durante un lungo mese, nemmeno erano riusciti a mettere il naso fuori dal rosso rifugio a causa della nebbia e del vento. Verrebbe però da pensare che tutti i soldi che hai speso per arrivare in Groenlandia, per provare a vivere nella leggenda del Grande Nord e delle esplorazioni polari, non siano poi stati tanto ben spesi. Invece ripensi a quell’uomo dalle folte ciglia che ha scelto da trent’anni quel posto per vivere, ripensi alle sue parole, ripensi a quello che hai letto di lui, ripensi a quanto ha fatto per il popolo che da sempre abita in questi luoghi, ripensi alle sue traversate della Calotta Groenlandese, a quando la passò da parte a parte da solo e in inverno – nella notte polare e con oltre 50° sotto zero – e capisci che in fin dei conti questo viaggio lo desideravi proprio così.
Che il vero valore di questo andare verso il freddo e verso il Piteraq, non era solo per poter respirare quell’aria così pura, o per scendere, a ginocchia flesse e con l’antica tecnica del telemark, nuovi pendii, e non era nemmeno per vedere nuove montagne all’orizzonte. Il vero valore di quel viaggio, quello che sapevi e su cui facevi conto per considerarlo riuscito, era invece proprio conoscere lui. Perché ci sono persone, che in un modo o nell’altro, se hai la ventura di essere loro contemporaneo, devi necessariamente conoscere. Sono quelli che con le loro azioni riescono a rendere questo mondo un posto più decente dove vivere.
Il protagonista del cortometraggio “Parlare con Le Orecchie – Robert Peroni e la Terra degli Uomini” è una guida alpina altoatesina che oramai da più di trent’anni ha scelto di vivere in Groenlandia, a Tasiilak. Esploratore di montagne e deserti, sciatore dell’estremo, ex membro negli anni ottanta del team “No-Limits”, primo ad attraversare in solitaria e in inverno l’icecup groenlandese, da diversi anni gestisce la “RedHouse”, una sorta di rifugio dove offre servizi di supporto per tutte quelle spedizioni che vogliano operare in questa zona polare. Soprattutto però, da quando si è stabilito qui, ha lavorato per la popolazione locale, con una serie di progetti che tutelando la loro particolare e incredibile identità culturale permettessero un miglioramento delle condizioni di vita. Opera che gli è valsa la candidatura al Nobel per la Pace su proposta proprio della gente del distretto di Ammassalik: la sua gente.
Il protagonista del cortometraggio “Parlare con Le Orecchie – Robert Peroni e la Terra degli Uomini” è una guida alpina altoatesina che oramai da più di trent’anni ha scelto di vivere in Groenlandia, a Tasiilak. Esploratore di montagne e deserti, sciatore dell’estremo, ex membro negli anni ottanta del team “No-Limits”, primo ad attraversare in solitaria e in inverno l’icecup groenlandese, da diversi anni gestisce la “RedHouse”, una sorta di rifugio dove offre servizi di supporto per tutte quelle spedizioni che vogliano operare in questa zona polare. Soprattutto però, da quando si è stabilito qui, ha lavorato per la popolazione locale, con una serie di progetti che tutelando la loro particolare e incredibile identità culturale permettessero un miglioramento delle condizioni di vita. Opera che gli è valsa la candidatura al Nobel per la Pace su proposta proprio della gente del distretto di Ammassalik: la sua gente.
Alberto Sciamplicotti è un fotografo e videomaker professionista, specializzato nella documentazione per la didattica universitaria. Appassionato di montagna e di scialpinismo in telemark, ha scritto articoli e pubblicato foto su questi argomenti in diverse riviste di settore e realizzato cortometraggi per raccontare storie di montagna e di viaggi sci ai piedi in giro per il mondo. Per la casa editrice di Milano Versante Sud ha pubblicato “Quelli del Pordoi”, ricostruzione dell’alpinismo dolomitico degli anni ’60 e ’70, mentre per la casa editrice CDA&Vivalda ha pubblicato “Rotti e Stracciati” storia del forte alpinista romano Pierluigi Bini e del suo sodalizio con Vito Plumari, il “vecchiaccio”, volume che a breve dovrebbe essere ripubblicato in altra edizione. Da qualche anno gestisce il sito web www.sciampli.it dove pubblica foto, articoli, test sui materiali, racconti e dove cura un piccolo blog, molto seguito, dal titolo “Appunti di Viaggio”. Per il viaggio in Groenlandia e per la successiva realizzazione del cortometraggio “Parlare con Le Orecchie – Robert Peroni e la Terra degli Uomini” ha avuto il supporto di FERRINO, K2skis, OUTDOORITALIA, SCARPA, SPORTSERVICE-Roma oltre il patrocinio della Sezione del Cai di Frascati, dell’associazione TelemarkSnowEvents e del sito amico www.telemarktribe.com.
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