Chi cerca, trova... a volte. Nelle Pale di San Lucano una nuova via di Ivo Ferrari e Federica Maslowsky
Ogni tanto mi capita di aver voglia di salire un qualcosa mai salito. Apro il cassetto delle possibilità e cerco la più adatta del momento. Era da parecchio che non ritornavo nelle Pale di San Lucano e lì conosco diverse "possibilità".
Con Federica saliamo carichi di tutto il necessario verso la Prima Pala, dormiremo sotto le stelle e, visto la mia trentennale esperienza, decido di portarmi un saccopiuma leggero! Ovviamente non chiuderò occhio tutta notte! La mattina scendiamo la prima parte del Boràl della Besàuzega, fermandoci al cospetto del Campanile degli Amici, il suo spigolo sud-est forse aspetta noi!
La roccia è quella di sempre, meravigliosa e ricca di appigli, la linea non richiede molta fantasia, diritti lungo lo spigolo. Qualche chiodo entra qua e là. Il buon senso a volte è ancora assente, mi proteggo poco, e non ho capito se sia una sfida personale o semplicemente demenza. Egosimo sicuramente!
Lungo la lunghezza chiave la fortuna ci regala due piccole clessidre, il vuoto quello, non manca mai. Giungiamo sui prati del Monte San Lucano veramente contenti, un piccolo sogno di sette lunghezze si è realizzato. Materializzandosi anche grazie a Giulia De Biasio che mi ha inviato delle foto la sera precedente; sovrastato da molteplici ricordi non riconoscevo più il fatto dal da fare, partito da casa con l'idea, durante le tre ore curvo sotto lo zaino avevo resettato tutto! E questa non c'è dubbio che sia demenza!
Campanile degli Amici
Sognai talmente forte che mi uscì il sangue dal naso.
7 lunghezze di corda, difficoltà fino al VI.
Ivo Ferrari e Federica Maslowsky... e perché no, Giulia!