Nuova via dedicata ad Andrea Andreotti sul Dente del Sassolungo
Il 15 settembre 2005 Ivo Rabanser, Stefano Michelazzi, Giuseppe Ballico hanno aperto la via "Andrea Andreotti", sulla parete SE del Dente del Sassolungo (Dolomiti) con difficoltà di VII+, A3+.
"Una via dura. Artificiale e libera che si alternano su muri gialli strapiombanti parecchi metri e che a guardarli dall'alto fanno veramente impressione... e tiri atletici su roccia ottima nera". Così, Stefano Michelazzi, presenta la nuova via aperta sulla Sud Est del Dente del Sassolungo, insieme ad Ivo Rabanser e Giuseppe Ballico, il 15 settembre scorso. Un itinerario di 220 metri, con difficoltà che gli apritori hanno stimato di VII+, A3+, ma che, soprattutto, hanno voluto dedicare all'amico Andrea Andreotti. Un amico e compagno di avventura che, come ricorda Ivo Rabanser, amava ripetere: Butta il cuore oltre lostacolo. di Stefano Michelazzi "E' una bella giornata oggi, il sole scalda bene e alle 7.00 del mattino al Passo Sella l'aria è frizzante segno di una giornata che resterà solare. Siamo in tre oggi, io e Beppe, reduci da un'apertura "very hard" solo 4 giorni fa (ducis in fundo al Piz Ciavazes), e Ivo, un'allegra brigata che promette bene sia in termini alpinistici che di compagnia fine a sè stessa... Obiettivo la parete sud dell'anticima del Dente del Sassolungo che con Ivo abbiamo "assaggiato" già un mese e mezzo fa, oggi siamo pronti all'assalto senza tregua! Tra una battuta e l'altra, mentre il capocordata di turno non deve fare i conti solo con le difficoltà della parete ma anche e soprattutto con le "prese in giro" dei compagni in sosta, senza quasi accogercene siamo in cima. Ne è uscita una via dura. Artificiale e libera che si alternano su muri gialli strapiombanti parecchi metri e che a guardarli dall'alto fanno veramente impressione... e tiri atletici su roccia ottima nera. Particolarmente bello il terzo tiro con il superamento (molto impegnativo) di un tetto non tanto proteggibile, poi un breve ma delicato traverso a sinistra su roccia gialla compatta porta alla sosta. Altrettanto stupendo il quarto, che seguendo un diedro nero (da proteggere solo a friend) e varie pance porta dopo quasi 60 m alla sosta. Ma soprattutto ne è uscita una via aperta in un'atmosfera veramente non convenzionale, una giornata passata tra amici che non si dimentica. L'unico neo sarà il giorno dopo sapere della scomparsa di Andrea Andreotti, al quale saremo tutti e tre concordi a dedicare questa salita, anche se indubbiamente ne avremmo fatto volentieri a meno... Stefano Michelazzi PER ANDREA di Ivo Rabanser Butta il cuore oltre lostacolo, era una di quelle espressioni che amavi ripetere. E quando partivi per un tiro, di quelli duri e faticosi, era pressoché sicuro che lo portavi a termine. Un lottatore ad oltranza, mi veniva da pensare, osservandoti avanzare lentamente. Certo, il tuo stile non era dei più eleganti, ma in compenso la grinta che sprigionavi era deflagrante! Ore o ore stavi su a battere chiodi, nelle posizioni più scomode. E non ti stancavi mai. Era bello stare in parete con te, inguaribile ottimista. Come dei cadetti di Guascogna, pronti ad ogni cimento. Si poteva scherzare, anche quando la situazione era tuttaltro che divertente, così come si poteva parlare seriamente, toccando anche quei tasti che ognuno porta dentro di se, ma che solo in rare circostanze ci fidiamo a toccare. Ciao Andrea. E grazie, per avermi indicato un percorso che mi sembra meritevole di essere seguito." Ivo Rabanser Scheda Via "VIA ANDREA ANDREOTTI AL DENTE DEL SASSOLUNGO" Sassolungo, Dolomiti Prima salita: Ivo Rabanser, Stefano Michelazzi, Giuseppe Ballico il 15/09/2005. Esposizione: SE Sviluppo: 220m Difficoltà: VII+, A3+ Roccia: ottima, friabile nei gialli. Protezioni: 27 ch, 3 spit e 3 pressione nel 2° tiro. Soste: 1 o 2 spit, nel penultimo tiro 2 ch Quota d'attacco: 2550 m circa Tempo di salita: 5-6 h Materiale: due corde da 60, 16 rinvii, moschettoni sciolti, cordini, friend piccoli e medi, compreso il 2 della camalot. Per il 2° tiro, portare chiodi piccoli a spada e qualche tassello di legno per spessorare. Accesso: parcheggiata l'auto di fronte il Rif. Valentini nei pressi del Passo Sella, proseguire per prati risalendo il grande crinale terroso che in alto termina contro lo spigolo Sud-Est della Punta Grohmann. Poco prima di giungere sotto le rocce, si piega a sinistra e si traversa orizzontalmente verso Ovest lungo una traccia sui ghiaioni, passando sotto la Torre Innerkofler. Si continua mantenendosi alti fino all'ampio canalone che scende tra il Dente e la Torre Innerkofler, si supera un breve salto di III° salendo così sopra lo zoccolo; l'attacco si trova in corrispondenza di uno spit con cordone. Calcolare 1.30 h Discesa: si svolge sul versante est in arrampicata e con tre corde doppie. Sono necessarie due corde da 50 m. dalla vetta si percorre la cresta verso nord, tenendosi sulle rocce a sinistra e oltrepassando alcuni stretti intagli, fino a una forcelletta (la quarta) dove in basso sulla destra si trova il primo ancoraggio (III). Calarsi per 40 m sul versante est, quindi attraversare in direzione della forcella del Dente, su rocce gradinate e una cengia irregolare per circa 90 m (ometti), abbassandosi poi alcuni metri a un pulpito esposto sulla strapiombante parete (I e II). Da un ancoraggio si effettua una vertiginosa calata nel vuoto di 50 m, che deposita nel canalone detritico che scende dalla forcella del dente. Calcolare 1 h. Scendendo il canale si ritorna sotto la parete e seguendo il sentiero d'accesso si ritorna al Passo Sella. Calcolare in totale 2.15 h. In alternativa si può scendere in doppia lungo la via, fare attenzione alla seconda calata.
Nelle foto dall'alto: Ivo Ranser e Andrea Andreotti; Ivo Ranser sul 3° tiro della via; Giuseppe Ballico sulla quarta lunghezza; il tracciato della via. | |||||||||
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