Mont Greuvettaz, nuove vie di arrampicata nel gruppo del Monte Bianco
Durante l'estate 2011 e 2012 Marco Farina, Francois Cazzanelli, Elia Andreola e Rémy Maquignaz hanno aperto tre vie nuove sul versante est del Mont Greuvettaz (massiccio del Monte Bianco: le vie Centocinquanta (6a+ - 6a obbl. 460m), Mandorlita (6b+ - 6a obbl. 460m) e Tempest (6c+ - 6b obbl. 270m). Il racconto di Marco Farina.
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Mont Greuvettaz, gruppo del Monte Bianco: Centocinquanta (6a+ - 6a obbl. 460m, Marco Farina, Francois Cazzanelli 08/2011)
Marco Farina
MONT GREUVETTAZ 3684m versante est di Marco Farina
Quando si sale la Val Ferret, una volta arrivati ad Arnouva non si può non notare le belle e imponenti pareti di roccia che sovrastano il bacino del Mont Greuvettaz. A primo occhio si intuisce subito che l’intero bacino è selvaggio e severo.
Ero già stato qualche anno fa con mio fratello Massimo a dare un'occhiata, poi una chiacchierata con Manlio Motto e ricevuto qualche consiglio mi decisi di affrontare quelle pareti. L’idea interessò subito il socio di tante avventure (nonché collega) Francois Cazzanelli, tanto più che su queste montagne avevano messo la firma alcuni dei nomi più importanti dell’alpinismo degli anni 70 80 e 90 come Manera, Piola, Vogler e Motto quindi non si poteva rifiutare...
L'estate scorsa ho aperto due itinerari – le vie Mandorlita e Centocinquanta - ma ne mancava ancora uno (forse ancora un altro...!) e così, arrivata l’estate 2012 e dopo una lunga convalescenza al ginocchio durata tutto l'inverno, io e Francois decidiamo di ritornare al Greuvettaz.
Questa è la volta della prima torre della parete est, una parete verticale e severa, un susseguirsi di placche e diedri con un granito grigio fantastico. A noi si è aggiunto il nostro socio Rémy Maquignaz e in due giorni non consecutivi siamo riusciti ad aprire Tempest, un via bellissima, simile (nelle prime 4 lunghezze) al Capucin. Il primo giorno lo abbiamo usato per tracciare le prime 4 lunghezze, poi abbiamo dovuto battere in ritirata a causa di un temporale e di alcune nostre dimenticanze (metà degli spit sono rimasti nello zaino alla base!).
Finalmente a metà luglio la meteo si è messa al bello, senza pensarci troppo abbiamo ripreso il solito sentiero verso il bivacco Comino con la decisione più che mai a finire la via. Le prime lunghezze sono filate via velocemente ma giunti alla 5°lunghezza il tempo si è guastato nuovamente. Un rapido consulto per decidere cosa fare e (non ci fu nemmeno bisogno di troppe parole) “OK si continua !”. Così in mezzo ad un mix di pioggia, neve e grandine siamo arrivati in vetta nello stesso punto dove esce la via di Piola.
Per tutti e due è stata un'emozione unica e una grande soddisfazione tanto che la discesa sotto l’acqua non ha pesato più di tanto. Tutte le vie su questa montagna hanno per gli apritori un significato particolare per le emozioni sentite o le avventure vissute. Anche noi nel nostro piccolo abbiamo sofferto e lottato per raggiungere i nostri obiettivi.
Marco Farina, Gruppo Militare Alta Montagna
Ringrazia: Pellissier Sport Valtournenche e Grivel
SCHEDA: Centocinquanta, Mont Greuvettaz, Monte Bianco
SCHEDA: Mandorlita, Mont Greuvettaz, Monte Bianco
SCHEDA: Tempest, Mont Greuvettaz, Monte Bianco
Quando si sale la Val Ferret, una volta arrivati ad Arnouva non si può non notare le belle e imponenti pareti di roccia che sovrastano il bacino del Mont Greuvettaz. A primo occhio si intuisce subito che l’intero bacino è selvaggio e severo.
Ero già stato qualche anno fa con mio fratello Massimo a dare un'occhiata, poi una chiacchierata con Manlio Motto e ricevuto qualche consiglio mi decisi di affrontare quelle pareti. L’idea interessò subito il socio di tante avventure (nonché collega) Francois Cazzanelli, tanto più che su queste montagne avevano messo la firma alcuni dei nomi più importanti dell’alpinismo degli anni 70 80 e 90 come Manera, Piola, Vogler e Motto quindi non si poteva rifiutare...
L'estate scorsa ho aperto due itinerari – le vie Mandorlita e Centocinquanta - ma ne mancava ancora uno (forse ancora un altro...!) e così, arrivata l’estate 2012 e dopo una lunga convalescenza al ginocchio durata tutto l'inverno, io e Francois decidiamo di ritornare al Greuvettaz.
Questa è la volta della prima torre della parete est, una parete verticale e severa, un susseguirsi di placche e diedri con un granito grigio fantastico. A noi si è aggiunto il nostro socio Rémy Maquignaz e in due giorni non consecutivi siamo riusciti ad aprire Tempest, un via bellissima, simile (nelle prime 4 lunghezze) al Capucin. Il primo giorno lo abbiamo usato per tracciare le prime 4 lunghezze, poi abbiamo dovuto battere in ritirata a causa di un temporale e di alcune nostre dimenticanze (metà degli spit sono rimasti nello zaino alla base!).
Finalmente a metà luglio la meteo si è messa al bello, senza pensarci troppo abbiamo ripreso il solito sentiero verso il bivacco Comino con la decisione più che mai a finire la via. Le prime lunghezze sono filate via velocemente ma giunti alla 5°lunghezza il tempo si è guastato nuovamente. Un rapido consulto per decidere cosa fare e (non ci fu nemmeno bisogno di troppe parole) “OK si continua !”. Così in mezzo ad un mix di pioggia, neve e grandine siamo arrivati in vetta nello stesso punto dove esce la via di Piola.
Per tutti e due è stata un'emozione unica e una grande soddisfazione tanto che la discesa sotto l’acqua non ha pesato più di tanto. Tutte le vie su questa montagna hanno per gli apritori un significato particolare per le emozioni sentite o le avventure vissute. Anche noi nel nostro piccolo abbiamo sofferto e lottato per raggiungere i nostri obiettivi.
Marco Farina, Gruppo Militare Alta Montagna
Ringrazia: Pellissier Sport Valtournenche e Grivel
SCHEDA: Centocinquanta, Mont Greuvettaz, Monte Bianco
SCHEDA: Mandorlita, Mont Greuvettaz, Monte Bianco
SCHEDA: Tempest, Mont Greuvettaz, Monte Bianco
Note:
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