Matteo Della Bordella e l'arrampicata a ciclo continuo
Il diario di mezza estate 2010 di Matteo Della Bordella: un intenso viaggio arrampicata dalle Dolomiti al Canton Ticino che tra le altre ha fruttato la prima libera di Nel dubbio sali 230m , max 8a, 7a obbl. (Parete sud Val Foioi, Val Bavona, Canton Ticino) e l'apertura di Non è un paese per vecchi 430m, 7c+ max, 7b+/7c obbl., a Linescio sempre nel Canton Ticino.
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matteo Della Bordella su "Nel dubbio sali", Parete sud Val Foioi, Val Bavona,
arch. M. Della Bordella
E' da tempo che seguiamo Matteo Della Bordella. Il Ragno di Lecco che, in questi ultimi anni, secondo noi si è distinto, non solo per le vie nuove e ripetizioni di alto livello dal Ratikon alla Sardegna, dalle Dolomiti al Monte Bianco, dalla Groenlandia al Messico, ma anche e soprattutto per una passione e un'intensità definita da tutti i suoi compagni d'avventura (da Fabio Palma a Simone Pedeferri ad Alessandro Baù, per citarne solo alcuni) come irrefrenabile. E' questo “fuoco sacro” per l'alpinismo e l'arrampicata di “esposizione” che ci ha incuriosito. Quello stesso ardore che a questo “timido” e sempre riservato 25enne ricercatore universitario ha fruttato il Premio Cassin per l'alpinismo nel 2008. Ora, in questa mezza estate già trascorsa, Matteo ha continuato la sua corsa inarrestabile ed infaticabile ripetendo, liberando e aprendo nuove vie ad un ritmo vertiginoso. Ma qual è il filo che unisce questo percorso? E qual è la molla che lo spinge... cosa cerca in parete Matteo Della Bordella? E' proprio questo che gli abbiamo chiesto di raccontarci in questo “diario di mezza estate” prendendo spunto dalla sua avventura e mancata ripetizione, insieme ad Alessandro Baù, su Fantasia (grande via di Maurizio Giordani sulla Marmolada d'Ombretta). Ma anche dalla prima libera con Fabio Palma di “Nel dubbio sali” bellissima via aperta da Luca Auguadri in Val Bavona (Canton Ticino) e dall'apertura e recentissima libera – con Luca Auguadri – di “Non è un paese per vecchi” difficile e bella via su una parete praticamente inesplorata del Canton Ticino.
DIARIO DI MEZZA ESTATE di Matteo Della Bordella
Cronaca scritta in una giornata di mezza estate, un’estate 2010 che è ancora a metà e che mi auguro che ancora tante soddisfazioni ed avventure potrà regalarmi anche se fino ad oggi 5 agosto mi ha già dato molto. L’ultimo mese è stato per me decisamente positivo dal punto di vista delle vie salite: sono riuscito a mettere insieme un buon numero di belle ascensioni effettuate quasi tutte in arrampicata libera. Tra queste quelle che sono state senza dubbio più significative per me sono state il bel tentativo di ripetizione di Fantasia in Marmolada (arenatosi a 5 tiri dalla fine a causa di un forte temporale), la prima libera di “Nel dubbio sali”, e l’apertura e prima libera, effettuata insieme a Luca Auguadri della via “Non è un paese per vecchi”.
Si tratta di vie ed esperienze profondamente diverse tra di loro, ma tutte per me rilevanti per diversi motivi, sono tutte vie che mi hanno messo a dura prova ed hanno rappresentato per me delle belle sfide che si sono concluse in due casi con un successo ed in un altro caso con un “parziale successo” – che in realtà è poi un fallimento. E’ questo proprio quello che cerco nell’andare a ripetere vie in montagna, l’incertezza della riuscita, il fatto di dover sempre rimanere concentrati fino alla fine e di riuscire a portare l’arrampicata libera ai massimi livelli (personali) in condizioni dove la mente suggerirebbe di rinunciare.
Mi piace vincere alla fine ovviamente, ma non “vincere facile”, il successo facile su una via non mi dà quel senso di soddisfazione ed appagamento che cerco e se su una via vinco facile non la considero per me di gran valore, do molto più valore invece ad un fallimento, come su Fantasia, arrivato con l’onore delle armi e dopo esserci battuti sul campo. Alcuni amici mi hanno detto che non mi fermo mai e forse hanno ragione, la mia soddisfazione infatti spesso non si esaurisce una volta che arrivo all’obiettivo ma cerco sempre di guardare avanti a nuove sfide e possibilità per migliorarmi: è sempre bello e speciale riuscire a stupirsi di se stessi e delle proprie capacità anche quando a priori diresti il contrario.
…E stupirci di noi stessi è proprio quello che è capito a me e Luca martedì 3 Agosto, quando alle 20.15 di sera arriviamo all’ultima sosta della nostra “Non è un paese per vecchi” dopo aver percorso entrambi la via in libera, ed entrambi da primi tutti i tiri più duri. E’ una via incredibile ed è stato un risultato inaspettato, pensavo che l’ottavo tiro, da me definito “old men killer” (ammazza vecchi), mi avrebbe respinto più e più volte e che non avrei trovato la concentrazione necessaria per caricare quel piccolo appoggio per il piede ed invece – dopo alcune esitazioni – sono riuscito a fare il vuoto nella mia mente e salire verso l’alto. Ma la nostra via non si riassume certo in questo tiro, quello che la caratterizza davvero è la sua continuità ed il fatto che fino alla fine non regala mai nulla, per Luca infatti il tiro “chiave” non è stato l’ ”old men killer” ma i due successivi, che invece dal canto mio ho trovato impegnativi ma più gestibili. Questa apertura è stata un’esperienza unica, sei giorni in totale in parete con Luca (4 di apertura, 1 per provare i tiri, 1 per la libera). Tra me e Luca si è creato un gran bel legame, siamo molto simili, anche se lui è 4 anni più giovane, stesse idee su come scalare ed aprire, stessi obiettivi e motivazione: mi auguro fortemente che riusciremo ad effettuare altre belle salite insieme in futuro.
Anche per il legame con Luca ci tenevo a salire in libera la sua via “Nel dubbio Sali”, via "gioiello" della Val Bavona, aperta nel 2007/2008 da Luca Auguadri, a soli 18 anni ed alla sua prima esperienza di apertura (accompagnato da compagni di Liceo che lo assicuravano). Dico a Luca che è stato un grande per questo biglietto da visita e non aggiungo altro, andate a verificare perché ne vale la pena! Luca aveva già liberato tutta la via ad eccezione del secondo tiro, del quale aveva fatto tutti i movimenti ma non era riuscito a concatenarli a causa di un passaggio di coordinazione e decisione alla fine della sezione chiave. Il 28/7 in compagnia di David Bacci sono riuscito nella prima salita RP della via (6a+/8a/7b/7a/7c/7a/7a), liberando anche il secondo tiro che io valuto 8a (giudizio concorde con la stima di Luca ed altri ripetitori). Dopo questo tiro molto tecnico su placca verticale la via assume un carattere decisamente più fisico e si sviluppa su diedri e lame, per poi tornare in placca negli ultimi 2 tiri finali. Ritengo che questa possa essere una delle vie più belle del Canton Ticino per la varietà di scalata, la roccia, l'ambiente ed alcuni tiri veramente caratteristici come il quinto tiro di 7a da me definito "il changing corners dei poveri" o il fisico 7c dove c'è da "tirare come muli" (cit.)
Infine le “note dolenti”, ovvero l’esperienza su Fantasia, della quale ho già scritto in abbondanza per il sito dei Ragni di Lecco, al quale rimando per ogni approfondimento. Un’esperienza, aldilà del valore in sé della nostra prestazione, che mi ha senza dubbio segnato, mi ha fatto conoscere un nuovo mondo per scalare sulle alte difficoltà senza l’uso dello spit.
La mia via ideale? Chiodatura di “Fantasia”, continuità ed ingaggio di “Non è un paese per vecchi”, difficoltà di “Nel dubbio Sali”, “Coelophysis” o maggiori superate in libera ed a vista, il tutto su una big wall in quota alpina o extraeuropea. Forse utopia, forse no, chi può dirlo? Tra i miei tanti obiettivi per la seconda metà dell’estate la mia rincorsa continua e la motivazione è sempre alta!
Ringrazio Kong, Adidas e Sport Specialist per il materiale tecnico ed il supporto fornito
Matteo Della Bordella – Ragni di Lecco
Per la cronaca ecco le altre salite da me effettuate di cui parlavo ad inizio articolo, se vi interessano altre info per ripetizioni contattatemi pure:
Jack Daniels: è una classica multipitch della Svizzera centrale, seppur poco conosciuta da noi italiani, si trova nella Goschenertal e l'accesso alla via è caratteristico perchè si effettua passando in una grotta (la grotta dei cristalli) che sbuca a metà parete. La via è composta da 5 tiri 7b+/7b+/7c/7b+/7c+. Offre un'arrampicata varia, prevalentemente tecnica con un primo tiro difficile su tacche ed un ultimo tiro un po' più fisico su una prua svasata. Ho salito questa via RP il 4 luglio con Luca Auguadri.
Bikini Zone: é una via recente aperta da Lukas Durr ed altri soci nel 2004 al Moor, la parete forse più bella come roccia ed esteticamente del gruppo dell'Alpstein. Anche qui si tratta di un posto poco conosciuto a noi italici, la via è molto bella e non ha nulla da invidiare a nomi più famosi di altre vie in Ratikon e Wenden. Tuttavia il primo tiro anche se solo 7a è veramente lozzo, ci sono infatti una trentina di metri di roccia brutta prima di raggiungere la fascia compatta. La via 7a/7b/6c+/7c/7c/7a/7c+/7a l'ho salita mercoledì scorso 21/7 con Fabio Palma, tutta in libera in giornata, tranne il primo tiro che dopo che mi si sono rotte due prese ed aver scalato sul fango mi sono rifiutato di rifare. Il 7c+ è un boulder fisico con piedi spalmati, i due 7c sono molto tecnici, nel complesso, appunto, è una via che consiglio.
Mares: é la via apparsa di recente su PlanetMountain dopo la ripetizione di Matteo Giglio &Co. Sinceramente io non ero nemmeno al corrente della sua esistenza, quindi ringrazio Matteo per averla pubblicizzata. E' una via ideale da fare in giornata anche quando la temperatura non è proprio altissima come domenica, la roccia è molto bella ed i primi 5 tiri sono i più interessanti; tuttavia vale la pena di farsi anche i noiosi quattro tiri di placca successivi perchè negli ultimi 2 tiri l'arrampicata ritorna ad essere entusiasmante. Ho percorso la via in stile RP in giornata, domenica 25/7 con il fido David Bacci. A mio avviso il terzo tiro si aggira su una difficoltà di 7b+/c, mentre per il resto la relazione ed i gradi li ho trovati corretti. La chiodatura la ritengo in certi punti distanziata ma sempre sicura. Faccio i miei complimenti agli apritori ma penso che soprattutto nei tratti più difficili alcuni fix avrebbero potuto essere evitati.
Djin Fitz: Bella ed impegnativa via di Mussatto sulla Paroi d’Anterne, le difficoltà tecniche sono sempre molto elevate e la roccia è estremamente compatta e tagliente. La chiodatura è piuttosto ravvicinata, anche sui tiri più facili. La via 6a,7b+,7a,6c,7b,7b,5c,7c+,7c+,7c+,6b,7a+,6c l’ho salita a fine giugno con Nicola Vonarburg; i tre 7c+ non li ho saliti in libera.
Die Herbstzeitlose: Via abbastanza recente aperta da S. Siegrist ed Ines Papert al Signal, ottima alternativa ad inizio stagione quando il Wenden è ancora bagnato, difficoltà continue e scalata interessante. La via 4,6b,7b,7a,7b,7b,7b+,7c,6c l’ho salita a giugno con Fabio Palma, tutta in libera tranne il quinto tiro di 7b dove mi si è rotta una presa.
Cleopatra: Celeberrima via di alta difficoltà sul Reissend Nollen, Wenden. Salita il 3 luglio con Luca Auguadri, purtroppo abbiamo preso il temporale una volta in cima, non appena stavamo iniziando a riprovare i tiri più duri per la libera, torneremo!
DIARIO DI MEZZA ESTATE di Matteo Della Bordella
Cronaca scritta in una giornata di mezza estate, un’estate 2010 che è ancora a metà e che mi auguro che ancora tante soddisfazioni ed avventure potrà regalarmi anche se fino ad oggi 5 agosto mi ha già dato molto. L’ultimo mese è stato per me decisamente positivo dal punto di vista delle vie salite: sono riuscito a mettere insieme un buon numero di belle ascensioni effettuate quasi tutte in arrampicata libera. Tra queste quelle che sono state senza dubbio più significative per me sono state il bel tentativo di ripetizione di Fantasia in Marmolada (arenatosi a 5 tiri dalla fine a causa di un forte temporale), la prima libera di “Nel dubbio sali”, e l’apertura e prima libera, effettuata insieme a Luca Auguadri della via “Non è un paese per vecchi”.
Si tratta di vie ed esperienze profondamente diverse tra di loro, ma tutte per me rilevanti per diversi motivi, sono tutte vie che mi hanno messo a dura prova ed hanno rappresentato per me delle belle sfide che si sono concluse in due casi con un successo ed in un altro caso con un “parziale successo” – che in realtà è poi un fallimento. E’ questo proprio quello che cerco nell’andare a ripetere vie in montagna, l’incertezza della riuscita, il fatto di dover sempre rimanere concentrati fino alla fine e di riuscire a portare l’arrampicata libera ai massimi livelli (personali) in condizioni dove la mente suggerirebbe di rinunciare.
Mi piace vincere alla fine ovviamente, ma non “vincere facile”, il successo facile su una via non mi dà quel senso di soddisfazione ed appagamento che cerco e se su una via vinco facile non la considero per me di gran valore, do molto più valore invece ad un fallimento, come su Fantasia, arrivato con l’onore delle armi e dopo esserci battuti sul campo. Alcuni amici mi hanno detto che non mi fermo mai e forse hanno ragione, la mia soddisfazione infatti spesso non si esaurisce una volta che arrivo all’obiettivo ma cerco sempre di guardare avanti a nuove sfide e possibilità per migliorarmi: è sempre bello e speciale riuscire a stupirsi di se stessi e delle proprie capacità anche quando a priori diresti il contrario.
…E stupirci di noi stessi è proprio quello che è capito a me e Luca martedì 3 Agosto, quando alle 20.15 di sera arriviamo all’ultima sosta della nostra “Non è un paese per vecchi” dopo aver percorso entrambi la via in libera, ed entrambi da primi tutti i tiri più duri. E’ una via incredibile ed è stato un risultato inaspettato, pensavo che l’ottavo tiro, da me definito “old men killer” (ammazza vecchi), mi avrebbe respinto più e più volte e che non avrei trovato la concentrazione necessaria per caricare quel piccolo appoggio per il piede ed invece – dopo alcune esitazioni – sono riuscito a fare il vuoto nella mia mente e salire verso l’alto. Ma la nostra via non si riassume certo in questo tiro, quello che la caratterizza davvero è la sua continuità ed il fatto che fino alla fine non regala mai nulla, per Luca infatti il tiro “chiave” non è stato l’ ”old men killer” ma i due successivi, che invece dal canto mio ho trovato impegnativi ma più gestibili. Questa apertura è stata un’esperienza unica, sei giorni in totale in parete con Luca (4 di apertura, 1 per provare i tiri, 1 per la libera). Tra me e Luca si è creato un gran bel legame, siamo molto simili, anche se lui è 4 anni più giovane, stesse idee su come scalare ed aprire, stessi obiettivi e motivazione: mi auguro fortemente che riusciremo ad effettuare altre belle salite insieme in futuro.
Anche per il legame con Luca ci tenevo a salire in libera la sua via “Nel dubbio Sali”, via "gioiello" della Val Bavona, aperta nel 2007/2008 da Luca Auguadri, a soli 18 anni ed alla sua prima esperienza di apertura (accompagnato da compagni di Liceo che lo assicuravano). Dico a Luca che è stato un grande per questo biglietto da visita e non aggiungo altro, andate a verificare perché ne vale la pena! Luca aveva già liberato tutta la via ad eccezione del secondo tiro, del quale aveva fatto tutti i movimenti ma non era riuscito a concatenarli a causa di un passaggio di coordinazione e decisione alla fine della sezione chiave. Il 28/7 in compagnia di David Bacci sono riuscito nella prima salita RP della via (6a+/8a/7b/7a/7c/7a/7a), liberando anche il secondo tiro che io valuto 8a (giudizio concorde con la stima di Luca ed altri ripetitori). Dopo questo tiro molto tecnico su placca verticale la via assume un carattere decisamente più fisico e si sviluppa su diedri e lame, per poi tornare in placca negli ultimi 2 tiri finali. Ritengo che questa possa essere una delle vie più belle del Canton Ticino per la varietà di scalata, la roccia, l'ambiente ed alcuni tiri veramente caratteristici come il quinto tiro di 7a da me definito "il changing corners dei poveri" o il fisico 7c dove c'è da "tirare come muli" (cit.)
Infine le “note dolenti”, ovvero l’esperienza su Fantasia, della quale ho già scritto in abbondanza per il sito dei Ragni di Lecco, al quale rimando per ogni approfondimento. Un’esperienza, aldilà del valore in sé della nostra prestazione, che mi ha senza dubbio segnato, mi ha fatto conoscere un nuovo mondo per scalare sulle alte difficoltà senza l’uso dello spit.
La mia via ideale? Chiodatura di “Fantasia”, continuità ed ingaggio di “Non è un paese per vecchi”, difficoltà di “Nel dubbio Sali”, “Coelophysis” o maggiori superate in libera ed a vista, il tutto su una big wall in quota alpina o extraeuropea. Forse utopia, forse no, chi può dirlo? Tra i miei tanti obiettivi per la seconda metà dell’estate la mia rincorsa continua e la motivazione è sempre alta!
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Matteo Della Bordella – Ragni di Lecco
Per la cronaca ecco le altre salite da me effettuate di cui parlavo ad inizio articolo, se vi interessano altre info per ripetizioni contattatemi pure:
Jack Daniels: è una classica multipitch della Svizzera centrale, seppur poco conosciuta da noi italiani, si trova nella Goschenertal e l'accesso alla via è caratteristico perchè si effettua passando in una grotta (la grotta dei cristalli) che sbuca a metà parete. La via è composta da 5 tiri 7b+/7b+/7c/7b+/7c+. Offre un'arrampicata varia, prevalentemente tecnica con un primo tiro difficile su tacche ed un ultimo tiro un po' più fisico su una prua svasata. Ho salito questa via RP il 4 luglio con Luca Auguadri.
Bikini Zone: é una via recente aperta da Lukas Durr ed altri soci nel 2004 al Moor, la parete forse più bella come roccia ed esteticamente del gruppo dell'Alpstein. Anche qui si tratta di un posto poco conosciuto a noi italici, la via è molto bella e non ha nulla da invidiare a nomi più famosi di altre vie in Ratikon e Wenden. Tuttavia il primo tiro anche se solo 7a è veramente lozzo, ci sono infatti una trentina di metri di roccia brutta prima di raggiungere la fascia compatta. La via 7a/7b/6c+/7c/7c/7a/7c+/7a l'ho salita mercoledì scorso 21/7 con Fabio Palma, tutta in libera in giornata, tranne il primo tiro che dopo che mi si sono rotte due prese ed aver scalato sul fango mi sono rifiutato di rifare. Il 7c+ è un boulder fisico con piedi spalmati, i due 7c sono molto tecnici, nel complesso, appunto, è una via che consiglio.
Mares: é la via apparsa di recente su PlanetMountain dopo la ripetizione di Matteo Giglio &Co. Sinceramente io non ero nemmeno al corrente della sua esistenza, quindi ringrazio Matteo per averla pubblicizzata. E' una via ideale da fare in giornata anche quando la temperatura non è proprio altissima come domenica, la roccia è molto bella ed i primi 5 tiri sono i più interessanti; tuttavia vale la pena di farsi anche i noiosi quattro tiri di placca successivi perchè negli ultimi 2 tiri l'arrampicata ritorna ad essere entusiasmante. Ho percorso la via in stile RP in giornata, domenica 25/7 con il fido David Bacci. A mio avviso il terzo tiro si aggira su una difficoltà di 7b+/c, mentre per il resto la relazione ed i gradi li ho trovati corretti. La chiodatura la ritengo in certi punti distanziata ma sempre sicura. Faccio i miei complimenti agli apritori ma penso che soprattutto nei tratti più difficili alcuni fix avrebbero potuto essere evitati.
Djin Fitz: Bella ed impegnativa via di Mussatto sulla Paroi d’Anterne, le difficoltà tecniche sono sempre molto elevate e la roccia è estremamente compatta e tagliente. La chiodatura è piuttosto ravvicinata, anche sui tiri più facili. La via 6a,7b+,7a,6c,7b,7b,5c,7c+,7c+,7c+,6b,7a+,6c l’ho salita a fine giugno con Nicola Vonarburg; i tre 7c+ non li ho saliti in libera.
Die Herbstzeitlose: Via abbastanza recente aperta da S. Siegrist ed Ines Papert al Signal, ottima alternativa ad inizio stagione quando il Wenden è ancora bagnato, difficoltà continue e scalata interessante. La via 4,6b,7b,7a,7b,7b,7b+,7c,6c l’ho salita a giugno con Fabio Palma, tutta in libera tranne il quinto tiro di 7b dove mi si è rotta una presa.
Cleopatra: Celeberrima via di alta difficoltà sul Reissend Nollen, Wenden. Salita il 3 luglio con Luca Auguadri, purtroppo abbiamo preso il temporale una volta in cima, non appena stavamo iniziando a riprovare i tiri più duri per la libera, torneremo!
Note:
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