Martin Feistl perde la vita sullo Scharnitzspitze

Il famoso alpinista tedesco Martin Feistl ha perso la vita il 18 maggio 2024 sullo Scharnitzspitze mentre arrampicava in solitaria sulla via 'Spitzenstätter' (VII, 270m).
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Martin Feistl apre in solitaria 'Daily Dose of Luck' sulla Hammerspitze nella Pinnistal, Austria (24/01/2024)
Martin Feistl

L'alpinista tedesco Martin Feistl è deceduto sabato 18 maggio sullo Scharnitzspitze in Austria. Il 27enne stava salendo senza corda la via Spitzenstätter (VII, 270m) quando, per ragioni sconosciute, poco dopo mezzogiorno è caduto da 40m di altezza. Stando alle prime notizie, un membro del soccorso alpino che si trovava casualmente in zona ha dato l'allarme e si è subito calato per raggiungerlo, ma le sue condizioni sono apparse fin da subito molto critiche. Feistl era rinomato per essere un purista e per il suo alpinismo senza compromessi.

Tra il 2016 e il 2018 Feistl è stato un membro promettente del gruppo alpinistico giovanile del club alpino tedesco. Questo progetto è culminato in un'illuminante salita dello Shivling (6543 m) in India, dove si è reso conto di voler ricercare lo stesso senso di avventura nelle Alpi, sulle montagne di casa. Si è trasferito a Innsbruck in Austria e le montagne, letteralmente a due passi dalla nuova porta di casa, sono quelle su cui molti dei migliori al mondo hanno affinato le proprie capacità.

Importanti ripetizioni e prime salite si susseguirono fitte e veloci. Nel novembre 2020, insieme a David Bruder, si è recato nella Valsertal per completare la prima ripetizione e prima salita in libera di Sagzahnverschneidung, la difficile via di misto aperta quattro anni prima da nientemeno che David Lama e Peter Mühlberger. Le condizioni della montagna erano ottimali e Feistl è tornato pochi giorni dopo, questa volta con Sven Brand, per aggiudicarsi la prima salita di 24 hours of Freedom, una via che aveva descritto come la kingline su questa remota cima.

Queste due vie hanno gettato le basi a uno dei suoi capolavori, l'impegnativa Stalingrad aperta con Bruder sul canalone che divide Grubenkarspitze (2663 ) da Plattenspitze (2492m) il 20 e 21 dicembre 2020. La salita è stata menzionata nel Piolet d'or elenco di salite significative e, scrivendo a planetmountain dopo la salita, Feistl ha spiegato che sul passo chiave non era "stato così completamente assorbito da un tiro di 50 metri, con il pensiero costante che questo potesse e forse dovesse essere il mio ultimo tiro di questo tipo." I suoi pensieri indicavano sempre la sua volontà di accettare il rischio e la sua completa consapevolezza delle terribili conseguenze, mentre cercava di trovare un equilibrio con le immense ricompense che il suo alpinismo estremo gli dava.

Dopo aver aperto nuove vie sull'isola di Baffin nell'estate 2023, lo scorso inverno Feistl sembrava inarrestabile. A gennaio ha aperto una via di misto molto impegnativa alla Pinnistal con Martin Sieberer chiamata Männer mit Moral, mentre all'inizio di febbraio ha effettuato insieme a Simon Gietl la prima salita dell'enorme Aura (M6 AI5, 1200m) sulla nord-est del Sassolungo nelle Dolomiti.

Il suo capolavoro indiscusso però era avvenuto qualche giorno prima, il 24 gennaio, quando si è avventurato nuovamente nella Pinnistal. Questa volta era completamente solo, direzione sulla Hammerspitze ha aperto una via di misto di 400 metri in solitaria e senza corda per autoassicurarsi. Le difficoltà, WI 5, M4, fanno poco per indicare lo spessore di questa salita. Feistl, consapevole di aver spinto le cose all'estremo, profeticamente ha chiamato la sua via Daily Dose of Luck.

Sebbene Feistl fosse un convinto sostenitore dell'alpinismo tradizionale - in montagna preferiva di gran lunga i chiodi agli spit e detestava vedere spit apparire sulle vie classiche - era altrettanto appassionato dell'ambiente. Usava spesso il treno e altri mezzi di trasporto pubblico per andare e tornare alle sue vie, e abbracciava pienamente questo stile di ecopoint.

L'approccio da purista e quasi radicale all'alpinismo di Feistl poteva essere stato considerato estremo da alcuni, ma era in questo estremo che trovava il senso della sua vita e della sua felicità.




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