Aura sul Sassolungo (Dolomiti), bellissima nuova via di misto di Martin Feistl e Simon Gietl

Il 2 e 3 febbraio 20024 Martin Feistl e Simon Gietl hanno aperto 'Aura' (M6 AI5, 1200m) una nuova via di misto sulla parete nordest del Sassolungo sopra la Val Gardena nelle Dolomiti. Il report di Gietl.
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L'apertura di 'Aura' sulla parete NE del Sassolungo, Dolomiti (Martin Feistl, Simon Gietl 02-03/02/2024)
Simon Gietl / Martin Feistl

Con un bivacco in parete, all'inizio di febbraio l'austriaco Martin Feistl e il sudtirolese Simon Gietl hanno aperto Aura sulla parete nordest del Sassolungo nelle Dolomiti. La via segue i primi due tiri della via estiva "Prinzessin im Herzen" (Fabio Bertoni, Stefan Comploi, Ivo Rabanser 1997), poi continua dritta seguendo una colata di ghiaccio per 350 metri, prima di deviare verso destra e seguire la via Pichl fino in cima. La nuova linea si chiama Aura e nei suoi 1200 metri supera difficoltà fino a M6 AI5. Soltanto un chiodo è rimasto in parete, ad una sosta nella parte bassa della via. Va da sè che la nuova via è da considerare un'importante aggiunta alla montagna; da notare che per entrambi gli alpinisti era la prima volta in vetta al Saslonch. Ecco il report di Gietl.

L'AURA DEL SASSOLUNGO di Simon Gietl
La parete nord del Sassolungo troneggia orgogliosamente sopra la Val Gardena, inalzandosi maestosamente per 1000 metri verso il cielo.

Un autunno molto piovoso ha fatto sì che nelle Dolomiti si siano formate tante incredibili e fantastiche linee di ghiaccio. Dall'inizio di dicembre sotto la Legrima sul versante nord-orientale del Sassolungo è emersa una linea distintiva e dominante. Il 2 febbraio sono partito con Martin Feistl per provarla.

Dopo aver lottato duramente nella neve alta per raggiungere l'attacco, abbiamo deciso di seguire un logico diedro fessurato - la via estiva Prinzessin im Herzen di Ivo Rabanser - per due tiri. Così abbiamo raggiunto l'inizio della linea di neve/ghiaccio e siamo rimasti sbalorditi delle ottime condizioni della parete. Le difficoltà principali sono state il piazzare le protezioni, oppure l'accettare che proprio non ce ne fossero. Il cuore della linea è indubbiamente questa cascata di ghiaccio lunga 350 metri!

Il naturale proseguimento della nostra linea sarebbe stato quello di continuare fino in cima lungo la via Legrima di Adam Holzknecht e Hubert Moroder del 2013, ma a causa delle condizioni molto secche ci è sembrato troppo illogico scegliere questa uscita. Ritentare la salita concludendo attraverso Lagrima si pone sicuramente come un bel obiettivo per il futuro. Noi invece, in uscita, abbiamo salito altri 4 tiri (200 m) seguendo lo spigolo nord della via Pichl (Eduard Pichl, Rolf Waizer, 21/08/1918) fino a raggiungere una grotta poco evidente dove abbiamo bivaccato. Siamo riusciti a montare la nostra piccola tenda su un cornicione di neve e trascorrere una notte confortevole, ben protetti dal vento costante.

Il giorno successivo abbiamo salito altri 15 tiri con vento in parte tempestoso, seguendo la via Pichl fino in vetta del Sassolungo (3181 m). Abbiamo arrampicato sempre con i ramponi e, tranne alcuni tiri, sempre con le piccozze. Abbiamo raggiunto il punto più alto dopo mezzogiorno e siccome nessuno di noi conosceva la discesa, dopo una breve pausa siamo subito partiti alla ricerca della discesa per Santa Cristina, da dove siamo tornati in autostop fino al Passo Sella.

Aura è stata una grandissima avventura, e vorrei ringraziare Hubert Moroder per le informazioni che ci ha dato sulla parte alta della via. L'ho chiamato dal bivacco per avvisare che le luci erano nostre e per prevenire eventuali chiamate al soccorso alpino, ma lui sapeva già tutto!




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