Lhotse per Gerlinde Kaltenbrunner e Ralf Dujmovits
Tempo di cime in Himalaya, cime con un peso specifico davvero importante. Mercoledì il 20 maggio alle ore 11.00 locali l'austriaca Gerlinde Kaltenbrunner ha messo piedi sulla cima del Lhotse (8516m), suo 12° ottomila, assieme ai tedeschi Ralf Dujmovits e David Gottlieb e al giapponese Hiro Takeuchi.

Gerlinde Kaltenbrunner e il Lhotse (8516m)
Attualmente non ci sono dettagli della salita, a parte il fatto che dopo una snervante attesa di 14 giorni i quattro sono finalmente partiti da campo base il 17 maggio. Lottando contro un grandissimo freddo hanno raggiunto la cima alle ore 11 del 20 maggio e hanno dato conferma dal Campo 4 a 7850m lo stesso giorno. Giovedì invece i quattro hanno raggiunto la sicurezza del Campo Base, secondo Gerlinde "stanchi ma estremamente felici".
Come dicevamo, per l'austriaca classe 1970 il Lhotse è la 12esima vetta oltre gli ottomila, tutti saliti senza ossigeno supplementare, mentre per il suo compagno Ralf Dujmovits la cima segnala la fine di un lungo viaggio, ovvero, tutti le 14 montagne più alte della terra. In realtà Ralf ha annunciato che ad accompagnare Gerlinde sull'Everest l'anno prossimo ci sarà lui nuovamente, visto che nel 1992 era salito sul punto più alto della terra con l'ossigeno.
Sempre restando in tema del 12° ottomila al femminile: Edurne Pasaban è rientrata al campo base del Kanchenjunga mercoledì sera, dopo aver raggiunto la cima il 18 maggio. Secondo il sito ufficiale della spedizione, l'alpinista spagnola - che aveva raggiunto con molta difficoltà e con l'aiuto dei suoi compagni il Campo 4 dopo la cima - è arrivata al campo base davvero esausta e con segni di congelamenti, così poco dopo le 6.00 di giovedì mattina un elicottero l'ha portato a Kathmandu, dove è previsto il suo veloce rientro in Spagna. Mentre le auguriamo un rapido recupero, segnaliamo questo link che mostra il suo sforzo per arrivare in cima al Kanchenjunga. Noterete che manca un metro: oltre a questo non si sale, per rispetto agli dei della montagna.
Come dicevamo, per l'austriaca classe 1970 il Lhotse è la 12esima vetta oltre gli ottomila, tutti saliti senza ossigeno supplementare, mentre per il suo compagno Ralf Dujmovits la cima segnala la fine di un lungo viaggio, ovvero, tutti le 14 montagne più alte della terra. In realtà Ralf ha annunciato che ad accompagnare Gerlinde sull'Everest l'anno prossimo ci sarà lui nuovamente, visto che nel 1992 era salito sul punto più alto della terra con l'ossigeno.
Sempre restando in tema del 12° ottomila al femminile: Edurne Pasaban è rientrata al campo base del Kanchenjunga mercoledì sera, dopo aver raggiunto la cima il 18 maggio. Secondo il sito ufficiale della spedizione, l'alpinista spagnola - che aveva raggiunto con molta difficoltà e con l'aiuto dei suoi compagni il Campo 4 dopo la cima - è arrivata al campo base davvero esausta e con segni di congelamenti, così poco dopo le 6.00 di giovedì mattina un elicottero l'ha portato a Kathmandu, dove è previsto il suo veloce rientro in Spagna. Mentre le auguriamo un rapido recupero, segnaliamo questo link che mostra il suo sforzo per arrivare in cima al Kanchenjunga. Noterete che manca un metro: oltre a questo non si sale, per rispetto agli dei della montagna.
Note:
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