Inaugurata in Nepal la scuola in ricordo di Cala Cimenti

Onestamente non volevo partire, non mi sentivo ancora pronta, per me era ancora troppo presto o semplicemente non avevo voglia di aprire la porta ad emozioni spesso contrastanti.

Il Nepal per Cala era Casa, mi ha chiesto di sposarlo tra le cime di quelle montagne. Non volevo partire perché ero certa che la sua mancanza mi avrebbe tolto il fiato. Alla fine il fiato non me l'ha tolto, anzi sono tornata a respirare.

Tornare lì è stato faticoso ma mi sono sentita "protetta" dai miei compagni di viaggio che passo dopo passo sono diventati sempre più famiglia. Abbiamo condiviso emozioni enormi, lacrime (liberatorie e necessarie) e sorrisi (sinceri e ugualmente necessari). Abbiamo condiviso la fatica dell'alta quota, il silenzio e la stanchezza ma soprattutto abbiamo sentito Cala. Ognuno di noi aveva il suo pezzettino di Cala nel cuore e riportarlo a Casa era giusto, semplicemente. Libero.

La scuola è meravigliosa. Ci sono servite 12 ore di viaggio per riuscire a raggiungerla; le strade sono per la maggior parte sterrate e l'ultima alluvione ha creato non pochi problemi. I bambini ci hanno accolto emozionati e sorridenti. Ci hanno portato in dono collane di fiori e sciarpe di buon auspicio, le Khata. Vestiti con abiti tradizionali alcuni bimbi hanno ballato per noi, mentre le mamme presenti li guardavano fiere.

Anche mio fratello Carlo si è esibito in uno spettacolo di magia; è stato straordinario vedere lo stupore negli occhi di quei bambini. La magia ha sicuramente regalato a tutti, soprattutto agli adulti, un attimo di leggerezza, di allegria, di quella felicità così vera che te la sentivi addosso.

Abbiamo poi distribuito le felpe colorate donate da Monvic con quella grafica studiata apposta per loro: le montagne, le bandierine, i bambini sorridenti e lassù un cuore che batte...

La scuola c'è, i bimbi ci sono e adesso finalmente ci siamo anche tutti noi. Sulla targa abbiamo fatto incidere i nomi di tutti coloro che hanno deciso di donare un contributo per la realizzazione di questo progetto. Insomma, ci siete tutti, proprio tutti! È stato così bello leggere i vostri nomi che solo a ripensarci mi vengono le lacrime agli occhi. Uniti per Cala, per il Nepal e per quei bambini che ormai sono un po' "nostri!"

La scuola accoglie più di ottanta bambini, c'è un aula anche dedicata al nido. È stata costruita una biblioteca e un'aula informatica. Si impara a leggere e a fare di conto, si studia inglese, si gioca. È una scuola in cui i bambini fanno i bambini.

GRAZIE perché senza di voi nulla sarebbe stato possibile. GRAZIE alla mia famiglia e ai miei compagni di viaggio. Grazie a Nicolò e Matilde per questo video, per ogni scatto, per la vostra sensibilità. Ma soprattutto GRAZIE Cala per continuare a farti sentire, grazie per tutto ciò che ci hai insegnato senza nemmeno accorgertene, grazie per avermi dato la forza di non arrendermi, per avermi regalato un #fratelloKuba e un amico che è tra i migliori che potessi desiderare. Grazie perché il tuo presobenisno ci ha contagiato e lo porteremo a spasso per il Mondo. Ti amiamo moltissimo.

Erika Siffredi

SDRAIATO IN CIMA AL MONDO: UNA SCUOLA PER IL NEPAL
Il progetto prende il nome dal libro di Cala Cimenti, l’obiettivo completare la scuola primaria di Shree Pattale con una biblioteca ed una sala multimediale e di ricostruire la scuola di Necha Gahri con strutture antisismiche.
Questa scuola è situata nella bassa valle dell’Everest, in Nepal, paese a basse risorse schiacciato tra India e Cina, due potenze politiche ed economiche. Pattale è nel distretto di Solukhumbu, tagliato fuori dalle comuni rotte del turismo di montagna che portano in areo alpinisti ed escursionisti direttamente a Lukla, sede dell’aeroporto e partenza dei sentieri per i campi base delle vette himalayane. La scuola primaria di Pattale è stata distrutta dal terremoto del 2015, che ha devastato il paese, e solo parzialmente ricostruita. Aiuti internazionali e turismo locale hanno permesso di ricostruire quanto crollato nelle aree turisticamente più significative, mentre le valli meno note come la bassa valle dell’Everest non hanno avuto questo privilegio. A Pattale, Kaku, Nunthala e negli altri villaggi della zona le condizioni di vita sono molto dure, soprattutto per i bambini ed i giovani che faticano a completare gli studi: le scuole sono poche, con poche risorse, molto distanti dai villaggi di origine e spesso senza connessioni con il mondo digitale. Questa campagna è promossa da più associazioni: Find the Cure World Friends e Monviso Nepal Foundation.