Addio a Cala Cimenti e Patrick Negro
Questo pomeriggio sui monti dell’Alta Valle di Susa hanno perso la vita Carlo Alberto Cala Cimenti e Patrick Negro. I due alpinisti e sciatori, tra i più esperti in circolazione, stavano facendo una gita di scialpinismo quando sono stati travolti da una valanga sulle montagne di casa, a Pragelato, in Valle Chisone.
Di Patrick Negro sappiamo poco purtroppo, sappiamo che aveva 50 anni, aveva due figli ed era ex capostazione del Soccorso Alpino di Pragelato. Questo però basta e avanza per capire lo spessore della persona.
Cala Cimenti, uno degli alpinisti e sciatori estremi italiani più conosciuti, aveva 45 anni e amava salire le grandi montagne per poi discenderle lo sci. Questa era la sua grande passione e in questo eccelleva. Dopo il Cho Oyu nel 2005 e l'Ama Dablam in solitaria in 26 ore nel 2010, nel 2011 era diventato il primo italiano a scendere dalla cima del Manaslu (8163m) con gli sci.
Poi nel 2015 era diventato il primo in assoluto a scendere con gli sci dai 7495 metri del Communism Peak nell’ex Unione Sovietica. Con questa salita e discesa aveva completato l’en plein delle cinque cime che superano i 7.000 metri di quota dell' ex Unione Sovietica (Pik Lenin, Pik Khan Tengri, Pik Korjenekaya, Pik Pobeda, Pik Communism), per questo ha ricevuto la prestigiosa onorificenza 'Snow Leopard' della Federazione Alpinistica Russa.
Nel 2017 Cala ha raggiunto la cima dell Dhaulagiri (8167m), per poi sciare dal Campo 2 a 7000m fino al Campo Base. Nel 2018 insieme allo lo svizzero Matthias Koenig ha effettuato la seconda discesa integrale con gli sci di una delle montagne più belle del mondo, il Laila Peak (6096m) nel Karakoram, sciata per la prima volta dalla cima soltanto pochi giorni prima dai francesi Carole Chambaret, Tiphaine Duperier e Boris Langenstein. Durante quella stessa spedizione Cala insieme Koening ha anche firmato la prima discesa con gli sci della montagna accanto, chiamandola Laila's little sister.
Il Pakistan è stato una fonte di ispirazione importante per Cala. Nel 2019 è tornato nuovamente nel Karakorum per salire una delle montagne più ambite e anche temute, il Nanga Parbat. Cala secondo il suo stile voleva salirla e poi discenderla con gli sci. Un'impresa che gli è riuscita insieme al russo Vitaly Lazo sciando da poco sotto la cima. Pochi giorni più tardi Cala, mentre scendeva con gli sci dalla vetta del Gasherbrum VII, ha giocato un ruolo fondamentale nelle operazioni di soccorso di Francesco Cassardo, il suo compagno di spedizione che era caduto in discesa.
In vetta al Nanga nel 2019 Cala aveva dedicato a sua moglie Erika Siffredi queste parole "Sono sdraiato in cima al mondo e piango e rido e ti amo." Dopo la discesa con gli sci dal Manaslu, in compagnia di Marco Galliano che era sceso in snowboard, Carlo Alberto ci aveva raccontato "vi assicuro che sciare a contatto con il cielo è qualcosa di indescrivibile." Domenica avrebbe compiuto 46 anni.
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