Filip Babicz velocissimo concatenamento delle 4 Creste del Cervino

Il 01/09/2024 l’alpinista italo-polacco Filip Babicz ha salito le quattro creste del Cervino in 7 ore 43 minuti e 45 secondi. Furggen in salita, Hörnli in discesa, Zmutt in salita e Leone in discesa, senza supporto esterno e depositi di materiale sulla montagna.
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Filip Babicz durante la salita in velocità delle 4 creste del Cervino il 01/09/2024
Piotr Stykowski

"Ce l’ho fatta di nuovo… Sono riuscito a superare la mia stessa immaginazione!" Filip Babicz l’ha scritto sui social in tre lingue diverse, perché sia chiaro il messaggio: la scorsa domenica è riuscito nell’incredibile impresa di concatenare le quattro creste del Cervino compiendone la doppia traversata in un tempo totale di sole 7 ore, 43 minuti e 45 secondi.

Babicz è partito dalla storica base sul versante italiano della "Gran Becca", il Rifugio Oriondé a 2802 metri. Dopo aver raggiunto la Cresta di Furggen, l'ha percorsa lungo la Diretta degli Strapiombi in soli 1 ora e 38 minuti. Toccato la vetta a 4478 metri, è sceso lungo la Cresta dell’Hörnli in appena 40 minuti, seguendo la via normale svizzera fino alla base poco sopra la Hörnli Hütte a 3260 metri, la famosa base situata sul lato di Zermatt.

Da questo punto Babicz ha continuato lungo il difficile e pericoloso - per le scariche di sassi - percorso ai piedi della parete Nord del Cervino. Ha raggiunto la base della Cresta di Z’mutt a circa 3410 metri, risalendola fino alla vetta in 2 ore e 18 minuti. La seconda discesa si è svolta sulla Cresta del Leone, la via normale italiana. Dalla vetta svizzera, a 4478 metri, fino al Colle del Leone, a 3579 metri, Babicz ha impiegato 37 minuti. Da lì, su terreni sempre più facili, è tornato al punto di partenza, il Rifugio Duca degli Abruzzi all’Oriondè.

Il concatenamento delle quattro creste del Cervino, noto per la sua bellezza, la fama dei luoghi e l’impegno richiesto, è già stato realizzato altre volte nella storia, anche in solitaria e in inverno, ma mai a questa velocità. Detto questo, è importante sottolineare come è impossibile paragonare una salita ad un altra, date le condizioni che in montagna cambiano continuamente.

In ogni caso, l’alpinista italo-polacco sottolinea come "l’etica e uno stile impeccabile" siano stati centrali nella sua doppia traversata. Nessun supporto esterno, né depositi di materiale sulla montagna: l’unico scambio di attrezzatura e cibo è avvenuto ai piedi della montagna, tra la prima e la seconda scalata.

"L’ispirazione per scalare le quattro creste del Cervino viene dalla sua estetica e forma piramidale. Il punto focale di questo progetto era seguire un tracciato che ne esaltasse la perfezione. Niente scorciatoie, un solo punto di partenza e di arrivo, per tracciare un percorso perfetto. La pura perfezione della forma" racconta Babicz al termine dell’impresa.

Già in passato Babicz si è fatto un nome per salite in straordinaria velocità. Spiccano il Grand Capucin in soli 49 minuti nel 2022, lo Spigolo Nord del Pizzo Badile in 43 minuti nel 2021 e l'Integralissima di Peuterey del Monte Bianco in 17 ore nel 2020.




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