Filo d'Ambiez alla Cima d'Ambiez, nuova direttissima invernale in Dolomiti di Brenta
11/12/2018 Mattina
Per motivi di lavoro passo da Madonna di Campiglio e come al solito lo sguardo va al Brenta, noto con piacere e stupore che la cascata Valeria sul bellissimo Crozzon di Brenta, che mi aveva anni fa’ regalato una salita di immensa soddisfazione, si è quasi formata del tutto. Subito comincio a pensare che è ora di aprire la stagione delle salite di ghiaccio e mentre sto facendo queste considerazioni son già al telefono con Aldo e poi Demis per programmare qualcosa, ovviamente il prima possibile.
Cerchiamo di incastrare i nostri vari impegni lavorativi e il giorno che ne salta fuori è venerdì, nel mentre mi vien confermato da altri amici che il Brenta è in buone condizioni con colate che negli scorsi anni non si erano formate… notizia positiva e stimolante. Una linea l’avevamo già adocchiata dalla varie foto recuperate qua e là, ma purtroppo (si rivelerà poi per fortuna) vengo informato che un’altra cordata in questi giorni ha già salito i primi tiri e tornerà a breve per finire l’opera (buona fortuna a loro).
Beati loro penso con un pò di invidia, peccato non aver avuto tempo prima. Ma poi la mente e lo sguardo tornano sempre al Crozzon, alla Valeria, e alla bellissima valle della parete Ovest di questa grandiosa cima. Sicuramente qualcosa di fatto ci sarà, certo l'avvicinamento è lungo però mal che vada si va in un bel posto e questo basta a tutti e 3! Confermato il venerdì di ferie.
14/12/2018 ore 02.30
Accompagnato dai miei amici Demis e Aldo, lasciamo la macchina all’ingresso della Val Brenta , scelta non proprio azzeccata in quanto forse era meglio l’accesso dai XII Apostoli, e ci incamminiamo verso la parete ovest del Crozzon e della Tosa.
Nello zaino oltre al classico materiale di ricambio e da ghiaccio ci cono chiodi da roccia, martello, il trapano, qualche spit e qualche relazione delle vie che abbiamo trovato aperte nella zona gli anni precedenti. Sotto sotto speriamo di trovare uno spazietto tutto nostro.
La salita è lunga ma lo zaino ad essere in 3 non pesa nemmeno più di tanto, la compagnia ottima la giornata freddissima (-20 abbondanti) meglio di così non si può chiedere. L’avvicinamento vola! Oltrepassiamo la via Valeria, saliamo lungo la valle e cominciamo a vedere le prime colate sulla nostra sinistra.
Ci attardiamo un pò in chiacchiere, ogni colatina viene ispezionata da tutti e tre e commentata. Si va da: "troppo magra" a "troppa neve" a "questa l’ho vista su una relazione" e via così …. mentre ci avviciniamo sempre più alla Bocca dei Camosci.
Alzato lo sguardo ci si presenta ciò che è sotto gli occhi di tutti, addirittura dal paese di Madonna di Campiglio! La parete nord della Cima d’Ambiez! La parete chiude la valle e la separa con la val d’Ambiez, siam proprio in cima al Brenta. Al centro di questa magnifica parete che c’é? Una colata di ghiaccio e neve che par spaccarla in due parti perfettamente identiche per arrivare fin al suo culmine! Questa è qui proprio per noi? Non sembra nemmeno vero!
Ci interroghiamo tra noi un attimo su una possibile salita: sarà troppo dura? Troppo facile? Troppa neve? Troppo corta? Ma la linea è talmente bella, e su una parete così imponente, che da sola vale la salita, a prescindere dalle difficoltà o qualsiasi altro aspetto. Ora si passa al divertimento e speriamo di farcela!
Parte Demis su un ghiaccio molto difficile da valutare e proteggere, si alza lentamente ma con sicurezza e disinvoltura (data dagli anni d’esperienza su questo terreno), capiamo che le, o meglio la, protezione è alquanto precaria quando dopo 15 metri sotto di lui c’è solo un friend a 3-4 metri da terra. Pianta un chiodo, si alza ancora un po’ e l’ingaggio aumenta. Viti da ghiaccio non ce ne stanno, lo stupendo calcare dell’Ambiez, cosi lavato dall’acqua e dalla neve non accetta qui protezioni veloci, e così si decide tutti assieme di piantare uno spit. Solo quando siam saliti da secondi fino allo spit abbiamo constatato come già si era spinto alto Demis prima di questa decisione… Chapeau. Una serie di passaggi ancor difficili e precari lo portano in sosta una decina di metri sopra questa più salda protezione.
Finalmente saliamo anche noi, ci si scalda un pelo. Gran tiro, proprio bello! Ora intanto che aspetto il doloroso sangue che arrivi alla punta delle dita, scruto il tiro sopra di me, eh siì, finalmente tocca a me. Tiro bellissimo simile al primo, forse un pelo più duro per la verticalità, ma con un ghiaccio (almeno in qualche tratto) un pò più corposo del primo. Porta via abbastanza tempo pure a me, un tempo che mi godo, ma arrivo alla soluzione di questo gioiellino di cristallo e roccia con non poca ‘ghisa' nelle braccia ancor ad inizio stagione. A metà del tiro decidiamo di piantare uno spit anche qui per alzare un pò l’asticella della sicurezza.
Sulle ali dell’entusiasmo salgo anche il tiro successivo, più facile ma sempre bello, che mi porta ad una cengia dove potremo bere un goccio di te caldo e scambiarci più agevolmente le corde. Qui la parete si incanala maggiormente e diventa una goulotte, parte Aldo che si gode una filata di 60 metri. Qui le difficoltà sono minori e le pareti accanto al ghiaccio e alla neve accettano più volentieri le nostre protezioni veloci. Sosta e via, riparte per un altro lungo tiro chiuso in partenza da un piccolo strapiombo e poi più facilmente su canale di neve.
Lo raggiungiamo in sosta e oltre al freddo ora è pure buio pesto. Stranamente non ce fretta ne agitazione in nessuno di noi, ognuno sta godendo di quel che ci sta regalando questa salita e questa montagna. Posto splendido, serata fantastica e compagnia top. Le difficoltà son finite, si potrebbe scendere ma non dobbiamo nemmeno parlarne e io, che son un genio… (ahahhahaha), ho portato una bella frontale, ad occhio e croce mancano 100 / 120 mt, ce li godremo così, nel buio con le luci lontane del fondovalle e il silenzio.
Prende la testa Demis, i tiri son più facili ma hanno un fascino particolare in questo posto a quest’ora. Ecco in poco tempo e due tiri da 50 metri siamo in cima, ma proprio cima cima! "Che linea questa salita!" è il commento unanime. Classica stretta di mano nonostante siamo amici da sempre e giù con le doppie nella notte. Ora con i piedi a terra il pensiero va a una bella e meritata pizza e birra al calduccio. Anche se la strada che ci separa e lunga, almeno è in discesa! Alle 21 siamo all’altezza della base dello spigolo del Crozzon e alle 23 in pizzeria a Pinzolo stanchi ma felici ed appagati.
15/12/2018 ore 02.00
Dopo 24 ore sono nel letto di al calduccio con mia moglie e i miei figli. Addormentandomi non posso che non pensare alla bellezza di queste montagne che ogni giorno, in ogni periodo dell’anno sa regalarmi emozioni, soddisfazioni ed insegnamenti. 24 ore sembrano tante, ma questa salita ci è proprio volata!
Nb: abbiamo successivamente scoperto dal nostro amico, nonché forte alpinista Tomas Franchini, che le ultime due lunghezze e un breve traverso a metà erano già stati saliti da lui in solitaria nel maggio del 2013. Ovviamente il resto della sua via Passaggio Solista segue un altro tracciato in quanto non vi era la presenza di ghiaccio a stagione cosi inoltrata! Non avevamo la sua relazione e non abbiamo trovato alcun passaggio lungo la salita. Grazie comunque a Tomas, che con un sorriso e nessun risentimento ci ha fatto i complimenti!
di Gianni Canale
SCHEDA: Filo d'Ambiez, Cima d'Ambiez, Dolomiti di Brenta