| Dal Dhaulagiri (8167m) ci arrivano notizie che se da un verso ci danno grande piacere, dimostrando ancora una volta - se mai ce ne fosse bisogno - come l'alpinismo ed in particolare l'himalaysmo italiano continui ad essere sempre attivo, dall'altro ci infondono grande tristezza, per la caduta di un alpinista spagnolo, un alpinista bravo ed appassionato, ma soprattutto un buon amico. Aveva coronato la scorsa estate - dopo diversi tentativi - il sogno del "suo" K2, raggiungendone la vetta assieme al compagno Carlos Pauner, a poca distanza da Hans Kammerlander e Jean Christophe Lafaille. Pepe Garces è caduto scendendo, sul traverso a 7.800 metri, il punto più delicato dell'intera via, dopo aver rinunciato alla vetta per la bufera che soffiava a più di 100 km all'ora ed aver sicuramente imprecato al "tiempo de puta madre" che lo costringeva a scendere. La cronaca alpinistica più strettamente tecnica ci porta ancora una volta le eccellenti imprese di due "leoni" dell'Himalaya, Silvio "Gnaro" Mondinelli e Abele Blanc. Grande annata per entrambi,con Blanc che sale il Nanga Parbat in estate e soprattutto il Gnaro, che nel 2001 si mette in tasca ben 4 cime di ottomila metri di cui 2 ossi duri come Everest e, appunto, Dhaulagiri. Blanc e Mondinelli che facevano parte di due team diversi, ma condividevano il permesso per la salita al Dhaulagiri, sono arrivati in vetta alle 11,15 di venerdi 12 ottobre, insieme ad altri tre componenti della spedizione valdostana: il capospedizione Adriano Favre, Alessandro Busca e Claudio Rosset. Partiti dal campo 3 a 7.550 m. alle 3.30 del mattino con fortissimo vento, gli italiani hanno dovuto affrontare condizioni estremamente difficili, percorrendo il lunghissimo traverso a 7.800 metri con placche molto pericolose di neve ventata ed instabile e poi un ripido canalone. Usciti dal canale sulla cresta che precede la vetta, dopo essersi dati spesso il cambio a batter traccia ed aver dovuto faticosamente "bucare" una grande cornice di neve, gli alpinisti si sono trovati in una bufera terribile con vento a 100 km orari che rendeva faticoso lo stare in piedi. Qualche velocissimo scatto e poi tutti giù. Giunti di nuovo al delicato traverso, l'incidente a Pepe Garces che, insieme all'italiano Merelli compagno di Mondinelli anche all'Everest, aveva deciso di rinunciare a 4 ore dalla cima. Testimoni impotenti dell'incidente, alle 3 del pomeriggio gli alpinisti hanno raggiunto il campo 3 e dopo aver pernottato, nella mattinata del 14 sono scesi tutti al base. Le condizioni climatiche e della neve sulla montagna, sono state in generale parecchio dure, concedendo veramente poco alle spedizioni e consentendo ad un numero esiguo di alpinisti di giungere in vetta. Nelle prossime settimane notizie e dettagli completi. Ora è già iniziato lo smantellamento del campo base e tra alcuni giorni gli italiani rientreranno a Kathmandu. di Manuel Lugli info maggiori dettagli sulla salita dei valdostani dal sito di Abele Blanc www.blancabele.com | | Dhaulagiri (8167m) 7a montagna per altezza della terra. Posizione: Himalaya, a confine tra Nepal e Tibet. Primi salitori: l'austriaco K. Diemberger e gli svizzeri A. Schelbert, P. Diener e E. Forrer il 13 maggio 1960. In alto e a sinistra Dhaulagiri parete sud est (la spedizione di Mondelli e Blanc e compagni hanno salito invece lo Sperone nord est.) Foto F. Tremolada e M. Lugli. Sopra: campo 2 sulla cresta nord est. Sotto il Campo Base. Foto F. Tremolada. Gli 8000 del 2001 di Mondinelli Everest Gasherbrum II Gasherbrum I Gli 8000 del 2001 di Blanc Nanga Parbat Intervista a Camandona e Blanc dopo il K2 (2000) | | |