Compagni dai campi e dalle officine, nuova via per Iannilli e D'Andrea al Gran Sasso
Tra il 29 e il 30 agosto 2012 Roberto Iannilli e Luca D'Andrea hanno aperto “Compagni dai campi e dalle officine” (330m, EX fino al VI- e A4) sulla parete est del Corno Grande, vetta Occidentale (Gran Sasso).
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Roberto Iannilli sul 3° tiro di Compagni dai campi e dalle officine, Gran Sasso, Corno Grande, vetta Occidentale
Luca D'Andrea
Per trovare il bandolo di quella liscia placca centrale della parete Est tutto era partito con due tentativi di Roberto Iannilli e Massimo Massimiano. Poi... c'è voluto un mese per far nascere questa nuova via sul Corno Grande. L'ennesima di Iannilli al Gran Sasso. E l'ennesima dimostrazione che non è andata persa quella passione (o malattia) che ci rincuora. E' questa la piccola storia di Compagni dai campi e dalle officine. 380 metri di cui 180 autonomi superati in due giorni in stile big wall con un “comodo” bivacco in cengia. Attori di questo “finale” sono Iannilli (naturalmente) e Luca D'Andrea. La difficoltà proposta è EX (fino al VI- e A4) con un terzo tiro da università dell'artificiale, ovvero un A4, che “attualmente è il più difficile di tale genere del gruppo”. Il nome, infine, come ci spiega nel suo report Iannilli, non è per nulla casuale...
COMPAGNI DAI CAMPI E DALLE OFFICINE di Roberto Iannilli
“Robbè! Ma li ‘n mezzo, non ci passa niente?”
Mannaggia a te Luca, ma non potevi stare zitto?
“No, lì è talmente liscio che per salire potresti farlo solo in artificiale, di quello complicato.” Rispondo.
“E allora? Qual è il problema?”
Eccone un altro. Massimo, pure tu ti ci metti?
Ormai è troppo tardi, cerco di resistere ma cedo quasi subito.
“In effetti … Si vede qualche possibilità lì sulla sinistra.”
Luca e Massimo ed io ci fermiamo sul Belvedere, la panoramica terrazza posta sotto la parete est e attacchiamo a studiare la via, la nostra prossima via. E’ iniziata la fase di studio, di progetto, dove si cerca di immaginare, intuire cosa troveremo e, come quasi sempre, non ci si azzecca per niente. Unica certezza: sarà difficile passare su quelle lastre di roccia a scagliette, gialla e un po' strapiombante.
Comincia così la nostra avventura sulla parete est della Vetta Occidentale del Corno Grande, un'avventura lunga un mese, tra due tentativi andati a vuoto e la salita, compiuta in due giorni con un bivacco sulla “comoda” Prima Cengia. Nasce Compagni dai campi e dalle officine, perché è ora che dai campi, dalle officine, ma anche dagli uffici, dagli ambulatori, dalle scuole, dalle case, dalle montagne... si torni in piazza per chiedere ed ottenere un cambiamento vero. Un cambiamento che deve essere per prima cosa nostro; sarebbe ipocrita cercare di cambiare una classe politica delegittimata se prima non cambiamo noi.
Roberto Iannilli
SCHEDA: Via Compagni dai campi e dalle officine
COMPAGNI DAI CAMPI E DALLE OFFICINE di Roberto Iannilli
“Robbè! Ma li ‘n mezzo, non ci passa niente?”
Mannaggia a te Luca, ma non potevi stare zitto?
“No, lì è talmente liscio che per salire potresti farlo solo in artificiale, di quello complicato.” Rispondo.
“E allora? Qual è il problema?”
Eccone un altro. Massimo, pure tu ti ci metti?
Ormai è troppo tardi, cerco di resistere ma cedo quasi subito.
“In effetti … Si vede qualche possibilità lì sulla sinistra.”
Luca e Massimo ed io ci fermiamo sul Belvedere, la panoramica terrazza posta sotto la parete est e attacchiamo a studiare la via, la nostra prossima via. E’ iniziata la fase di studio, di progetto, dove si cerca di immaginare, intuire cosa troveremo e, come quasi sempre, non ci si azzecca per niente. Unica certezza: sarà difficile passare su quelle lastre di roccia a scagliette, gialla e un po' strapiombante.
Comincia così la nostra avventura sulla parete est della Vetta Occidentale del Corno Grande, un'avventura lunga un mese, tra due tentativi andati a vuoto e la salita, compiuta in due giorni con un bivacco sulla “comoda” Prima Cengia. Nasce Compagni dai campi e dalle officine, perché è ora che dai campi, dalle officine, ma anche dagli uffici, dagli ambulatori, dalle scuole, dalle case, dalle montagne... si torni in piazza per chiedere ed ottenere un cambiamento vero. Un cambiamento che deve essere per prima cosa nostro; sarebbe ipocrita cercare di cambiare una classe politica delegittimata se prima non cambiamo noi.
Roberto Iannilli
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