Combo Nord: Ortles e Gran Zebrù paralpinismo per Aaron Durogati e Bruno Mottini
L'idea di questa avventura è semplice: scalare la parete nord dell'Ortles e la parete nord del Gran Zebrù in giornata usando il parapendio per concatenare l'una all'altra e tornare al punto di partenza.
Il mio piano iniziale era di salire entrambe le pareti nord in due giorni consecutivi, ma dopo la mia salita del Gran Zebrù il 26 maggio, ho iniziato a pensare alla sfida di scalare entrambe in un giorno soltanto! Alla fine, il 1° di giugno il meteo e le condizioni della neve sembravano sufficientemente buone da tentare.
Ho incontrato Bruno Mottini a Solda nel cuore della notte e all'una di notte abbiamo iniziato la nostra avventura. La prima sezione della parete nord dell'Ortles è filata liscia e siamo riusciti a sfruttare le buone condizioni per una partenza veloce senza dover rincorre all’uso della corda. L'ultima parte, al contrario, è stata molto più difficile, quindi abbiamo deciso di legarci e dopo sei ore ci siamo avvicinati alla cima. Senza molto riposo abbiamo velocemente preparato i nostri parapendii perché eravamo già in ritardo di un’ora sulla nostra tabella di marcia. Pochi minuti dopo ci siamo lanciati in aria, proprio accanto alla croce sommitale a 3900m.
Scivolando nella liscia aria mattutina siamo rimasti sbalorditi dallo straordinario scenario che ci circondava. Soltanto dieci minuti dopo eravamo di nuovo a terra, alla base della parete nord del Gran Zebrù.
La seconda salita della giornata - attraverso la parete nord-est - è stata meno tecnica e siamo saliti veloci senza la corda, ma ci siamo dati il turno a battere la traccia. Ci sono voluti solo 1 ora e 40 minuti per salire in cima. Soltanto una settimana fa avevo già salito questa parete nord, ed è stato questo uno dei punti chiave per il nostro essere così veloci.
Sul Gran Zebrù le condizioni del vento erano più impegnative rispetto all'Ortles, quindi abbiamo deciso di scendere circa 150 metri dalla cima con gli sci. Da lì, su terreno meno esposto, siamo riusciti a decollare e tornare al nostro punto di partenza giù in valle. Dopo i primi minuti turbolenti, l'aria è diventata più regolare e ho persino potuto giocare con il mio parapendio e toccare la terra con gli sci. Fare qualche giro sugli sci e volare tra i crepacci è stato davvero divertente! Siamo atterrati, esattamente accanto alla nostra auto, 9 ore e mezza dopo la nostra partenza.
È stata sicuramente una mattinata intensa - praticamente non ci siamo mai fermati, tranne per il cambio dell’attrezzatura - ma realizzare un progetto del genere su questo terreno difficile e tecnico insieme ad un buon amico e partner forte come Bruno è stato un vero piacere.
di Aaron Durogati
Aaron ringrazia: Salewa, Red Bull, Digital Lighthouse