Cocktail Sans Glace aperta sul Pic Coolidge, negli Écrins, da Markus Kirch e James Price

L'alpinista tedesco Markus Kirch parla della prima salita di Cocktail Sans Glace, una nuova via di misto aperta a metà maggio, insieme a James Price, sulla parete nord del Pic Coolidge nel massiccio degli Écrins in Francia.
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Cocktail Sans Glace sulla parete nord di Pic Coolidge nel massiccio degli Écrins (Markus Kirch, James Price
)
Markus Kirch
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James Price e io ci siamo incontrati per due settimane a fine maggio per provare alcune grandi vie intorno a Chamonix e nel Vallese. Appena iniziato il nostro viaggio, è arrivato il maltempo e sulle Alpi Occidentali sono arrivati più di due metri di neve. Ciò ha reso ancora più impegnativa la già difficile situazione del manto nevoso e delle valanghe. Infatti, durante un viaggio nel Vallese la settimana precedente, avevo dovuto fare dietro front già due volte a causa dell’alto rischio di valanghe.

La nostra "wild card" era il massiccio degli Écrins, dove era caduta molta meno neve. Le previsioni del tempo promettevano tanto sole e, con le giornate lunghe, pensavamo che la neve fresca si sarebbe assestata in fretta. Con un po' di fortuna, dopo due o tre giorni di "ripulitura", avremmo trovato le condizioni ideali per scalare neve ripida, roccia e forse anche ghiaccio. Il nostro obiettivo principale era la Goulotte Gabarrou-Marsigny sulla parete sud della Barre des Ecrins, ma prima volevamo salire una linea più corta, dato che questa sarebbe stata la nostra prima via insieme.

Il 18 maggio, il secondo giorno di sole dopo la nevicata, abbiamo deciso di salire una via per scaldare i motori. La nostra scelta è caduta su Des Coinceurs et des Coincés, una ripida goulotte di ghiaccio sulla nord del Pic Coolidge (Pointe 3343). La salita è tecnicamente difficile, ma non troppo lunga (85°/90° Neve WI4 M5 750m TD). Il pericolo di valanghe era comunque ancora elevato e tutte le salite di questa parete seguono (almeno in parte) canaloni o goulotte; di solito hanno del buon ghiaccio in quanto fungono da "drenaggi" per le placche di neve soprastanti, ma proprio per questo si trovano anche proprio nella zona valanghe.

Guardando le foto della guida abbiamo trovato una piccola cresta che saliva la parete appena a sinistra del canale che inizialmente volevamo salire. Stando su questa cresta pensavamo di riuscire a rimanere lontano dalla maggior parte dei fragili lastroni di neve. Per questo abbiamo pensato di provare questa cresta, a seconda delle condizioni e del nostro istinto, durante la salita. In questa fase di progettazione questa linea ci sembrava nient'altro che una piccola variante, non avevamo la benché minima idea che si sarebbe trasformata in una linea completamente indipendente.

Abbiamo iniziato l'avvicinamento con gli sci sulla sponda sinistra del Glacier Noir intorno alle 4 del mattino per arrivare ​​alla base della parete all'alba. Un paio di metri a sinistra di Des Coinceurs et des Coincés abbiamo attraversato a sinistra, sotto un tratto roccioso su un ripido tratto di neve incollata alla roccia. Questo traverso è stato emozionante perché la neve soffice era incollata sulle rocce verticali (circa 75°) e ad un certo punto abbiamo dovuto attraversare un "tunnel" di neve formato dal vento. Piuttosto strano da fare con gli sci sullo zaino... purtroppo non abbiamo fotografie di questo tiro.

Lungo la cresta siamo saliti alternando tratti di neve e roccia. La scalata non è mai stata difficile (sezioni M4+), ma con gli scarponi da sci grandi, e gli sci sugli zaini, si è rivelata a tratti piuttosto delicata.

Anche le protezioni sono stata eccitanti: abbiamo salito tutta la via in conserva e con soltanto una sosta, perché non c'erano sufficienti opzioni per costruire ancoraggi e anche perché fare tiri dopo tiri sarebbe durato un'eternità... E anche così, siamo riusciti a piazzare solo 5 o 6 protezioni in totale, quindi per lunghi tratti di salita è stato richiesto un ulteriore livello di cautela. Una perfetta giornata di "Alpinismo Classico"!

Siamo scesi dal versante sud, lungo un canale (circa 45°) per poi sciare il Glacier Noir nell'ultima luce del giorno. L'intera giornata, da macchina a macchina, ha richiesto circa 13 ore.

Su tutta la salita non abbiamo trovato nessun segno di ghiaccio (da cui il nome Cocktail Sans Glace), soltanto neve ripida e roccia. Dato che c'era molta neve, non sappiamo bene che aspetto abbia la roccia sotto il manto nevoso; in condizioni diverse, il carattere della via sarà sicuramente notevolmente diversa.

Pochi giorni dopo, il 27 maggio, abbiamo poi ripetuto la Goulotte Gabarrou-Marsigny sulla parete sud della Barre des Ecrins (90° WI5+ M5 ED 2400m). Una linea così bella! L'abbiamo salita in una spinta continua di 25 ore e 10 minuti, con una strategia piuttosto interessante.

Considerando che non avevamo mai scalato insieme prima, penso che questa visita negli Ecrins sia riuscita piuttosto bene, con una prima salita e con la ripetizione del nostro obiettivo principale un paio di giorni più tardi.

di Markus Kirch




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