Cima Scotoni, Dolomiti: Simon Gietl apre una nuova via in solitaria
Arrampicando sempre da solo e auto-assicurato, a fine giugno il 33enne alpinista altoatesino Simon Gietl ha completato una nuova via sulla Cima Scotoni in Dolomiti. Gietl aveva dedicato alla via 4 giorni nel mese di settembre 2016, poi dopo altri quattro giorni di arrampicata il 27 giungo 2018 è riuscito a completare tutti i 21 tiri. La via è stata aperta dal basso, senza spit, utilizzando un misto di arrampicata libera ed arrampicata artificiale, superando difficoltà fino all' VIII+/A2 per i suoi 550 metri di sviluppo. La via si chiama “Can you hear me?” ed è dedicata all’amico Gerhard Fiegl, deceduto in Himalaya nel 2017 e che per primo aveva individuato questa linea che sale tra la via Ivano Dibona e Zauberlehrling, ed incrocia la Dibona dove questa devia verso destra sulla prima cengia.
CAN YOU HEAR ME di Simon Gietl
Durante un meeting degli atleti Salewa nel 2009 ho incontrato Gerry Fiegl per la prima volta, all’epoca era nuovo nel team. Fin da subito ci siamo capiti molto bene, come se ci conoscessimo già da molti anni! Spesso abbiamo arrampicato insieme nelle Alpi. Non sono state soltanto le sue doti arrampicatorie che mi facevano voglia di stare con lui, è stata la combinazione tra le sue capacità e il suo modo simpatico di porsi, che prometteva sempre grande divertimento!
Nel 2014 abbiamo deciso di fare un viaggio insieme in Patagonia. Una breve finestra meteo di sole 6 ore è stata la nostra unica chance per tentare il Fitz Roy. Il nostro piano era di salire senza mai fermarci dalla valle alla vetta e ritornare velocemente a valle. La probabilità di raggiungere la cima in quelle condizioni era bassa, ma la nostra motivazione era senza limiti. Bisogna dire che per tentare una cosa del genere hai bisogno del compagno di cordata giusto, su cui puoi fare affidamento al 100%. E Gerry era proprio quel compagno giusto!
Dopo 21 ore abbiamo raggiunto il punto più alto del Fitz Roy, dove ci siamo dati la mano, felicissimi! Sono state ore intense, la pioggia, la neve ed il vento forte ci hanno reso la vita difficile, eppure abbiamo sempre mantenuto un buon spirito, e ci siamo divertiti un sacco. Per un breve momento ci siamo sentiti come degli eroi in cima, eroi immortali, ma purtroppo anche noi siamo mortali!
Gerry è morto in un incidente il 26 ottobre 2015 in Nepal. Quando ho saputo la notizia, ho sentito la terra sprofondare sotto i piedi. Non volevo crederci, non riuscivo a crederci!
In quel momento mi sono reso conto per la prima volta di quanto Gerry mi fosse diventato caro, quanto significasse per me come essere umano, era un vero amico con cui potevo parlare di tutto! Per questo è stato così importante per me mantenere la promessa che gli avevo fatto prima della sua spedizione in Nepal: era stato lui ad avere l’idea di aprire una nuova via in stile tradizionale sulla Scotoni. Ed era stato lui a chiedermi se volevo aprirla insieme a lui, mi aveva detto che gli dovevo dare la mia parola! E gliel'ho data.
Sfortunatamente il destino ha avuto altri progetti e per me era chiara una cosa: siccome avevo promesso di salire questa via con nessun altro, l’avrei aperta in solitaria!
Mi era anche chiaro che salire in sicurezza rappresentava la sfida più grande, come d’altronde in qualsiasi delle mie aperture, e mi era anche chiaro che avrei dato tanto. No, avrei dato tutto.
Quando ho finalmente raggiunto il vertice della Cima Scotoni dopo 21 tiri sono stato sopraffatto da mille emozioni diverse. Non c'era nessuno in giro, eppure non mi sentivo da solo e ho detto: "GRAZIE Gerry" ... Can you hear me? Riesci a sentirmi?
Simon Gietl ringrazia: Salewa, Neolit, Südtirol, Grivel, Komperdell, Keaxl-Board, Hotel Schwarzenstein, Julbo, Lyo-Foot
Link: www.simongietl.it, FB Simon Gietl