Gerhard Fiegl perde la vita sul Nilgiri South in Himalaya

Il 25 ottobre Hansjörg Auer, Alexander Blümel e Gerhard Fiegl hanno raggiunto la cima del Nilgiri South, la difficile montagna di 6839m, nel massiccio dell’Annapurna (Nepal), dopo aver superato l’inviolata parete Sud. Il giorno successivo alla vetta la spedizione austriaca si è trasformata in tragedia: in discesa il 27enne Gerhard Fiegl ha perso la vita.
1 / 3
Gerhard Fiegl, Alexander Blümel e Hansjörg Auer in cima al Nilgiri South, Himalaya il 26 ottobre 2015
Hansjörg Auer
Quella che vi stiamo per raccontare è una storia di alpinismo. Un alpinismo che, purtroppo, come è già accaduto in passato, sposa una bella e difficile salita con il dramma. Un grande successo con la tragedia. E' ciò che è accaduto ad Hansjörg Auer, Alexander Blümel e a Gerhard Fiegl sull'inviolata parete sud del Nilgiri South, un'ambita cima di 6839m situata nel massiccio dell'Annapurna, nell'Himalaya nepalese. Il gruppo del Nilgiri, infatti, è composto da tre cime distinte: Nilgiri North (7061m), Nilgiri Central (6940m) e Nilgiri South (6839m). La cima sud era stata salita solo una volta in precedenza, nel 1978, mentre i 1500 metri della sua verticale, complessa e lunghissima parete Sud aveva resisitito a tutti i tentativi. Insomma, una "prima" e un progetto ambizioso, di quelli che, come si dice in alpinismo, mirano a risolvere e superare un "problema". Che poi è quello che l'alpinismo da sempre si propone di fare. Auer (31 anni), Blümel (28) e Fiegl (27) avevano i numeri per tentarlo e riuscirci. Chi segue le cronache alpinistiche sa che si tratta di tre tra i più forti alpinisti tirolesi, il che vuol dire anche tra i più forti e preparati in assoluto. Inoltre con loro c'era anche Elias Holzknecht un alpinista- fotografo tra i più esperti.

Tutto inizia il 5 ottobre con la partenza della spedizione dall'Austria. Dopo il trekking di avvicinamento e il classico periodo di acclimatamento alla quota, arriva per i tre il momento di provare la Sud. E' il 22 ottobre quando partono per il primo tentativo. Difronte hanno un compito difficile e sconosciuto: i 1500 metri di misto, roccia e ghiaccio della Sud del Nilgiri South. Vogliono salirla in un'unica soluzione dalla base alla cima, nello stile alpino più puro. Ed è subitto battaglia. Incontrano difficoltà di M5 e ghiaccio a 90°. Lottano e continuano a salire, combattendo anche contro il vento e il freddo. Così, dopo due bivacchi e tre giorni di parete. Dopo aver superato il Nilgiri Spire, sceso la sua cresta nord e poi risalito la cresta sudovest. Arriva il momento a lungo sognato: alle 11 del 25 ottobre sono in vetta. Sono provati ed esausti, ma questo è il momento della gioia per il grande successo. E' una liberazione che fa dimenticare tutte le fatiche e le tensioni. Ma dura lo spazio di un niente. Auer e Blümel si accorgono che Fiegl non sta bene. La situazione, da subito, si fa difficile. E dalla felicità si passa al dramma. Bisogna scendere, e in fretta!

Sanno che la linea di salita è troppo difficile e pericolosa da ripercorrere in discesa, così iniziano immediatamente a scendere lungo la sconosciuta ma meno verticale cresta sudovest. Le condizioni di Fiegli però peggiorano repentinamente e i tre sono costretti a bivaccare poche centinaia di metri sotto la cima. E' il loro terzo bivacco sulla montagna. Nel frattempo, dal campo base Elias Holzknecht cerca di attivare un soccorso in elicottero, cosa che si rivela impossibile per il forte vento e la quota.

Arriva così la mattina del 26 ottobre. Dopo il bivacco le condizioni di Gerhard Fiegl sembrano leggermente migliorate. Fa molto freddo e c'è un vento fortissimo. Ma bisogna assolutamente scendere di quota il più rapidamente possibile. E' l'unico modo per aiutare Fiegl. E' una vera corsa contro il tempo. I tre continuano a scendere faticosamente per la cresta sud ovest del Nilgiri South quando, verso le 14 del 26 ottobre, accade l'irreparabile. Gerhard Fiegl perde l’equilibrio e precipita per 800 metri nel vuoto davanti agli occhi impotenti dei suoi amici. Per loro è uno shock terribile, inimmaginabile per chi non l'ha vissuto. Devastati fisicamente dalle difficoltà dell’impegnativa discesa e da 4 giorni di parete, impietriti da quanto è successo al loro amico, Auer e Blümel hanno un'unica scelta: trovare la forza di continuare verso il basso. Completamente esausti e sconvolti raggiungono la base della parete e la salvezza verso le 18.

Immediatamente il team si attiva per avviare un'operazione di ricerca del compagno caduto. Ma, per il maltempo e le forti nevicate, l’elicottero di soccorso ha potuto levarsi in volo solo due giorni dopo... e di Gerhard Fiegl non c'era più nessuna traccia. Non c'era più nulla da fare e da tentare. Così la notizia dell’inattesa morte di uno dei più promettenti giovani alpinisti tirolesi ha colpito al cuore l’affiatata comunità alpinistica austriaca e il mondo dell'alpinismo.

Come si viene fuori da queste tragedie? Nessuno può dirlo. Di sicuro resta il dramma dei famigliari. Ma anche di chi è tornato a casa. L'angoscia, anche. E il ricordo. "Quando un vecchio amico cade e muore davanti ai tuoi occhi, in quel momento tutto il resto perde importanza. La nostra spedizione non avrebbe potuto avere una fine peggiore. Siamo tutti molto tristi." ha dichiarato Hansjörg Auer. "Sono molto addolorato per la perdita del nostro amico" ha aggiunto Alexander Blümel "Ma nessuno mi potrà togliere i ricordi dei momenti intensi che ho condiviso con Gerry."

Il Nilgiri South è stato salito per la prima volta il 10 ottobre 1978 lungo la cresta est da una spedizione giapponese guidata da Kazao Mitsui. La formidabile parete sud e la cresta sudovest erano state tentate più volte a partire degli anni ’80 da vari alpinisti giapponesi, cechi e sloveni, senza successo. La via aperta da Auer, Blümel e Fiegl con tre bivacchi in salita e una in discesa è stata gradata M5, ghiaccio 90° ed è soltanto la seconda salita della cima sud. È probabilmente una della salite più importanti di questa stagione, che però è stata purtroppo oscurata, in discesa, dalla grandissima tragedia della perdita di Fiegl.





Ultime news


Expo / News


Expo / Prodotti
Rampone a 10 punte CAMP Ascent
Rampone a 10 punte in acciaio per alpinismo classico.
Mammut Crag Sender Helmet - casco arrampicata alpinismo
Casco Mammut a basso profilo per arrampicata e alpinismo.
Zamberlan Amelia GTX - scarponi da montagna da donna
Scarpone da montagna da donna pensato per il trekking, l’escursionismo e il backpacking.
Piccozza Dhino Alpine
Piccozza tecnica da alpinismo evoluto
Pile termico Karpos Odle Fleece
Un secondo strato termico robusto ed efficace.
HDry - SCARPA Phantom 6000 HD
Il nuovo PHANTOM 6000 HD è uno scarpone progettato per l'alpinismo estremo. Grazie alla tecnologia HDry, offre una protezione impermeabile e traspirante superiore.
Vedi i prodotti