Cascata Per Leo, Croda Marcora, Sorapiss
Il 21 dicembre Giuseppe 'Beppe' Ballico e Marco Milanese hanno salito la "Cascata Per Leo" (270m, IV, WI 5+ XR) una bellissima colata di ghiaccio di difficile formazione sulla parete Sud Ovest della Croda Marcora (Gruppo del Sorapiss, Dolomiti).
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Marco Milanese su L4 di Cascata Per Leo - Croda Marcora, Gruppo Sorapis
arch. G. Ballico
Ci sono cascate di ghiaccio che uno aspetta per anni. Alle volte il rendez-vu non avviene mai. Altre volte, invece, succede che l'incontro sia perfetto. Non c'è nessuna regola nè alcuna sicurezza... ma alla fine, questo balletto fatto di attese, di "attenzioni" e molte volte di delusioni, è ciò che descrive meglio lo strano "gioco" dell'andar per cascate con picche e ramponi. E' stato così anche questa volta per Beppe Ballico e Marco Milanese.
Questa è la storia di una striscia di ghiaccio lungamente attesa e che però non arriva mai al punto giusto. Fa bella mostra di sé proprio su una delle strade più trafficate e famose delle Dolomiti (quella che collega San Vito a Cortina). Tutti la guardano. In molti la sognano. E nessuno sa con assoluta certezza se sia stata già salita... Finché un giorno - qui sta il piccolo miracolo - tutto si compie.
Vi presentiamo la cronaca del giorno perfetto per una cascata perfetta. Il giorno della Cascata Per Leo salita da Ballico e Milanese il 12 dicembre. La loro, per quello che si sa, è probabilmente una "prima"... ma naturalmente chi fosse passato prima di loro sulla bellissima ed effimera cascata "sotto il Sorapiss" non deve far altro che farsi avanti. Il sogno r-esiste anche alle ripetizioni...
PER LEO, CRONACA DI UNA CASCATA SOGNATA
di Marco Milanese e Beppe Ballico
Marco. Durante il mio ritiro Cadorino dedicato a sciare e a scalare mi spostavo sempre con il binocolo in macchina tenendo sott’occhio le cascate in formazione. Il lungo periodo di grandi piogge, seguito da temperature rigidissime, ha permesso la formazione di eccezionali cascate. Così, tra una sciata e l’altra, domenica 12 dicembre con Marco Kulot abbiamo realizzato una delle rare ripetizioni di “Con il sole in Poppa” al Passo Tre Croci. Splendido inizio di stagione con il sole che riscaldava il mio sederone coperto dai pantaloni neri... Il mio passaggio sotto la Croda Marcora è giornaliero, così, schivando più di un incidente, guardo costantemente quella sottile linea di ghiaccio poco dopo il paese di San Vito, che mai avevo vista tanto gonfia. Senza pensarci troppo chiamo Beppe sicuro del suo interesse per il progetto...
Beppe. Sabato 18, Marco, il mio amico di Ramanzacco (Ud), mi chiama avvisandomi che c’è una cascata formata poco prima di Cortina… Rispondo deciso: “Per caso è quella sotto la Croda Marcora?” “Sì” fa lui “Proprio quella sotto il Sorapis…” ancora dubbioso, domando: “ma sei proprio sicuro che sia collegata?” “Sì, sì, l’ho guardata con il cannocchiale e sembra buona”. "Caspita! Domani vengo su a vedere”. Così domenica 19 lo raggiungo a San Vito. La temperatura è gelida (-15) e andiamo fino a Dogana Vecchia da dove si vede bene la colata. Un’esclamazione mi scappa spontanea: “Ostia! L’è fatta!!”. Per tanti anni, passandoci davanti in inverno con l’auto, l’occhio cadeva in quella direzione, illudendomi sempre della sua formazione; ma tra croste superficiali e parti mancanti, è rimasta sempre nei miei sogni fino all’altro giorno quando la fortuna di trovarla formata mi ha dato modo di cogliere l’attimo, o quasi...
Marco. Domenica siamo sulla strada pronti per partire ma il freddo è troppo, in più un piede mi duole a causa di un piccolo congelamento e una cascata così delicata non sembrava proprio affrontabile. Tutto rimandato a martedì con temperature più miti...
Beppe. Giusto per non buttar via la giornata verifichiamo l’avvicinamento e la quantità di ghiaccio. Arriviamo così nei pressi della colata: la temperatura verso le 12 non voleva sentirne di salire sopra i -10 e un po’ mi consolo che forse è stato meglio non scalare oggi. La struttura per la sua particolare formazione a candelette sarebbe risultata molto fragile, nonché pericolosa. Martedì 21 riesco ad essere libero e sembra anche che la giornata sia l’ultima decente per le temperature e per l’evoluzione generale. Come non approfittarne…?
Marco. E così, con tanta forza nelle braccia e poca nell’intestino, martedì ci dirigiamo all’attacco di una delle cascate più belle che entrambi abbiamo fatto (da notare che il numero di ognuno di noi è ben diverso...).
Beppe. Alle10 siamo all’attacco, il cielo è coperto e la temperatura inizia a salire come da previsioni, ma “una tantum” il sole ci scalda le ossa e purtroppo anche la cascata… bisogna salire in fretta…
Marco. Il ghiaccio morbido fa sì che la progressione sia meno difficile ma il suono che fa la cascata non è dei migliori!
Beppe. Dopo un secondo tiro su ghiaccio sottile, che ad ogni battuta rimbomba, arrivo alla base del “missile”. Un comodo terrazzo fa da sosta per il terzo tiro.
Marco. Beppe avanza con un terzo tiro lungo, impegnativo e bagnato... e che risulterà poi quello più impegnativo...
Beppe. Parto, decido dove sostare, ma arrivato ad una piccola grotta, mi accorgo che sono troppo “ciccione” per entrarci, inoltre un cospicuo “flusso continuo” di acqua incombe sulla mia schiena, tanto da obbligarmi a prendere una decisione: rimanere a sostare assieme ai “salmoni” o continuare per la candela fino ad un punto migliore? La seconda, sarà la decisione più appropriata… Recupero Marco, ora gli spetta un bel lavoro di pulizia tra “cavolfiori e meduse” per superare un breve tratto strapiombante e poi via verso una fantastica goulotte incassata tra le rocce.
Marco. Dopo un piccolo intervallo musicale, dedicato a Frizzi, Comini e Tonazzi, tocca a me. Un breve passo boulderoso, con tanto di bloccaggio ad altezza anca, ci permette di uscire dal duro. Ce n'è ancora per più di un centinaio di metri, in un ambiente eccezionale da goulotte incassata nella roccia.
Beppe. Poi c'è ancora un ultimo tiro, all’apparenza appoggiato... risulterà invece bello impegnativo, ma con un ghiaccio baciato dal sole sarà anche un totale divertimento.
Marco. E' stata una giornata unica, semplice ma molto efficace.
Beppe. Bella, bella e bella continuo a ripetere dopo averla salita.... Grazie Marco per l’ottima compagnia, ma soprattutto per avermi dato la possibilità di salire questa linea sognata per anni.
Marco Milanese e Giuseppe Ballico
>> Scheda CASCATA PER LEO
Questa è la storia di una striscia di ghiaccio lungamente attesa e che però non arriva mai al punto giusto. Fa bella mostra di sé proprio su una delle strade più trafficate e famose delle Dolomiti (quella che collega San Vito a Cortina). Tutti la guardano. In molti la sognano. E nessuno sa con assoluta certezza se sia stata già salita... Finché un giorno - qui sta il piccolo miracolo - tutto si compie.
Vi presentiamo la cronaca del giorno perfetto per una cascata perfetta. Il giorno della Cascata Per Leo salita da Ballico e Milanese il 12 dicembre. La loro, per quello che si sa, è probabilmente una "prima"... ma naturalmente chi fosse passato prima di loro sulla bellissima ed effimera cascata "sotto il Sorapiss" non deve far altro che farsi avanti. Il sogno r-esiste anche alle ripetizioni...
PER LEO, CRONACA DI UNA CASCATA SOGNATA
di Marco Milanese e Beppe Ballico
Marco. Durante il mio ritiro Cadorino dedicato a sciare e a scalare mi spostavo sempre con il binocolo in macchina tenendo sott’occhio le cascate in formazione. Il lungo periodo di grandi piogge, seguito da temperature rigidissime, ha permesso la formazione di eccezionali cascate. Così, tra una sciata e l’altra, domenica 12 dicembre con Marco Kulot abbiamo realizzato una delle rare ripetizioni di “Con il sole in Poppa” al Passo Tre Croci. Splendido inizio di stagione con il sole che riscaldava il mio sederone coperto dai pantaloni neri... Il mio passaggio sotto la Croda Marcora è giornaliero, così, schivando più di un incidente, guardo costantemente quella sottile linea di ghiaccio poco dopo il paese di San Vito, che mai avevo vista tanto gonfia. Senza pensarci troppo chiamo Beppe sicuro del suo interesse per il progetto...
Beppe. Sabato 18, Marco, il mio amico di Ramanzacco (Ud), mi chiama avvisandomi che c’è una cascata formata poco prima di Cortina… Rispondo deciso: “Per caso è quella sotto la Croda Marcora?” “Sì” fa lui “Proprio quella sotto il Sorapis…” ancora dubbioso, domando: “ma sei proprio sicuro che sia collegata?” “Sì, sì, l’ho guardata con il cannocchiale e sembra buona”. "Caspita! Domani vengo su a vedere”. Così domenica 19 lo raggiungo a San Vito. La temperatura è gelida (-15) e andiamo fino a Dogana Vecchia da dove si vede bene la colata. Un’esclamazione mi scappa spontanea: “Ostia! L’è fatta!!”. Per tanti anni, passandoci davanti in inverno con l’auto, l’occhio cadeva in quella direzione, illudendomi sempre della sua formazione; ma tra croste superficiali e parti mancanti, è rimasta sempre nei miei sogni fino all’altro giorno quando la fortuna di trovarla formata mi ha dato modo di cogliere l’attimo, o quasi...
Marco. Domenica siamo sulla strada pronti per partire ma il freddo è troppo, in più un piede mi duole a causa di un piccolo congelamento e una cascata così delicata non sembrava proprio affrontabile. Tutto rimandato a martedì con temperature più miti...
Beppe. Giusto per non buttar via la giornata verifichiamo l’avvicinamento e la quantità di ghiaccio. Arriviamo così nei pressi della colata: la temperatura verso le 12 non voleva sentirne di salire sopra i -10 e un po’ mi consolo che forse è stato meglio non scalare oggi. La struttura per la sua particolare formazione a candelette sarebbe risultata molto fragile, nonché pericolosa. Martedì 21 riesco ad essere libero e sembra anche che la giornata sia l’ultima decente per le temperature e per l’evoluzione generale. Come non approfittarne…?
Marco. E così, con tanta forza nelle braccia e poca nell’intestino, martedì ci dirigiamo all’attacco di una delle cascate più belle che entrambi abbiamo fatto (da notare che il numero di ognuno di noi è ben diverso...).
Beppe. Alle10 siamo all’attacco, il cielo è coperto e la temperatura inizia a salire come da previsioni, ma “una tantum” il sole ci scalda le ossa e purtroppo anche la cascata… bisogna salire in fretta…
Marco. Il ghiaccio morbido fa sì che la progressione sia meno difficile ma il suono che fa la cascata non è dei migliori!
Beppe. Dopo un secondo tiro su ghiaccio sottile, che ad ogni battuta rimbomba, arrivo alla base del “missile”. Un comodo terrazzo fa da sosta per il terzo tiro.
Marco. Beppe avanza con un terzo tiro lungo, impegnativo e bagnato... e che risulterà poi quello più impegnativo...
Beppe. Parto, decido dove sostare, ma arrivato ad una piccola grotta, mi accorgo che sono troppo “ciccione” per entrarci, inoltre un cospicuo “flusso continuo” di acqua incombe sulla mia schiena, tanto da obbligarmi a prendere una decisione: rimanere a sostare assieme ai “salmoni” o continuare per la candela fino ad un punto migliore? La seconda, sarà la decisione più appropriata… Recupero Marco, ora gli spetta un bel lavoro di pulizia tra “cavolfiori e meduse” per superare un breve tratto strapiombante e poi via verso una fantastica goulotte incassata tra le rocce.
Marco. Dopo un piccolo intervallo musicale, dedicato a Frizzi, Comini e Tonazzi, tocca a me. Un breve passo boulderoso, con tanto di bloccaggio ad altezza anca, ci permette di uscire dal duro. Ce n'è ancora per più di un centinaio di metri, in un ambiente eccezionale da goulotte incassata nella roccia.
Beppe. Poi c'è ancora un ultimo tiro, all’apparenza appoggiato... risulterà invece bello impegnativo, ma con un ghiaccio baciato dal sole sarà anche un totale divertimento.
Marco. E' stata una giornata unica, semplice ma molto efficace.
Beppe. Bella, bella e bella continuo a ripetere dopo averla salita.... Grazie Marco per l’ottima compagnia, ma soprattutto per avermi dato la possibilità di salire questa linea sognata per anni.
Marco Milanese e Giuseppe Ballico
>> Scheda CASCATA PER LEO
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