CAI Eagle Team in Patagonia: tutto pronto per la finestra di bel tempo

Dopo le prime salite a metà mese, ritorna il bello in Patagonia e la spedizione del CAI Eagle Team entra nel vivo.
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CAI Eagle Team Patagonia 2025: Matteo Della Bordella, Dario Eynard e Mirco Grasso in azione sulla nord-ovest del Cerro Piergiorgio
archivio CAI Eagle Team

È entrata nel vivo la spedizione del CAI Eagle Team in Patagonia. Dopo l'arrivo a El Chalten all'inizio di febbraio, Marco Cordin, Luca Ducoli, Dario Eynard, Giacomo Meliffi, Alessandra Prato e Camilla Reggio, insieme al capo spedizione Matteo Della Bordella e ai tutor Massimo Faletti, Silvia Loreggian e Luca Schiera, hanno subito sfruttato al massimo la prima piccola finestra di bel tempo.

Ducoli e Loreggian hanno prima tentato l'Aguja Poincenot (3002 m) lungo la via Potter-Davis (400m, 75°, 7a) sulla parete nord, ma a causa del vento e delle fessure intasate di ghiaccio si sono ritirati. Il giorno successivo, però, sono ripartiti e hanno raggiunto la cima lungo la Whillans-Cochrane, la classica via sulla parete est aperta nel 1962 da Frank Cochrane e Don Whillans.

Eynard, invece, si è mosso insieme a Matteo Della Bordella e Mirco Grasso sulla parete nord-ovest del Cerro Pier Giorgio, con l’obiettivo di completare la via iniziata da Maurizio Giordani e Luca Maspes. Nel 1995, i due erano riusciti a salire 840 metri nel centro dell'enorme e isolata parete in fondo alla valle del Rio Elettrico. Adesso, sfruttando "alla grande" le giornate di bel tempo, i tre sono riusciti a scalare metà della via chiamata Gringos Locos e, prima di rientrare a El Chalten, hanno lasciato le corde fisse in parete, pronti per un assalto finale.

Per quanto riguarda Marco Cordin e Giacomo Meliffi, i due hanno preso parte a una complessa operazione di soccorso che ha permesso di salvare tre scalatori cileni, bloccati per due giorni sulla parete est del Cerro Fitz Roy. L’operazione, conclusasi con successo e definita una delle più difficili degli ultimi 30 anni, è stata, secondo Cordin, "un'esperienza molto formativa, che mi ha insegnato quanto sia importante mettere da parte il proprio ego per dare una mano, qualunque cosa serva. Io pensavo che avrei dovuto scalare, che quello sarebbe stato il mio contributo, e invece ho fatto il cuoco, perché di quello c'era bisogno. Ed è giusto così."

Con l'arrivo del brutto tempo, tutti i team sono rientrati a El Chalten, ma adesso, dopo una lunga attesa, sembra che sia arrivata una nuova "ventana". Le cordate si sono già messe in azione: Luca Ducoli con Silvia Loreggian, Camilla Reggio e Alessandra Prato con Massimo Faletti, Giacomo Meliffi e Marco Cordin, e Dario Eynard con Della Bordella e Grasso.

Anche se per ora gli alpinisti preferiscono non divulgare ufficialmente i loro obiettivi, uno è quasi certo: la nord-ovest del Cerro Piergiorgio. Notizia di poco fa: proprio Giordani li ha raggiunti per l'occasione, per completare l'apertura iniziata trent’anni fa insieme a Maspes.

Per quanto concerne la storia della "parete perfetta", come era stata definita da Michel Piola: era stata salita per la prima volta in assoluto nel 1985, dopo un primo tentativo nel dicembre 1984 da parte di Marco Ballerini e Alessandro Valtolina, da Mario Manica e Renzo Vettori, lungo la via Greenpeace (VII A1). Ma quella è un'altra storia, che magari racconteremo in futuro.

Info: www.loscarpone.cai.itwww.pataclimb.com




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