CAI e K2: per la verità storica
Il Club Alpino Italiano ha incaricato Fosco Maraini Luigi Zanzi e Alberto Monticone, per un giudizio storico sulla prima salita al K2.
Nell'anno del cinquantesimo della prima salita del K2, il Club Alpino Italiano ha annunciato l'avvio di una ricerca storica sulle vicende della spedizione italiana del 1954, guidata da Ardito Desio. Un''iniziativa, promossa dal Consiglio centrale del Cai, che è la diretta risposta all'appello con cui giornalisti, storici, economisti e docenti universitari, chiedevano al Club Alpino Italiano: "un'inchiesta storica in grado di fare finalmente luce sulle fasi finali della prima ascensione del K2." Per la revisione storica di quegli avvenimenti, il Cai ha incaricato una "commissione di tre saggi" - composta da: Fosco Maraini, esploratore ed etnologo; Luigi Zanzi, alpinista e metodologo, della storia; Alberto Monticone, storico - perché esprimano "un giudizio storico sull'evento e sui suoi protagonisti". Il che significa anche (e soprattutto) dare risposta alle "circostanziate contestazioni di Walter Bonatti", uno dei protagonisti di quei giorni e da sempre assertore di una verità diversa dalla "ricostruzione ufficiale delle ultime fasi dell'ascensione, consegnata alla storia dal capospedizione Ardito Desio con il libro "La conquista del K2, seconda cima del mondo" edito dalla Garzanti". Nella stessa nota il Cai ricorda che già nel 1994: "in occasione del quarantesimo, il CAI ha affrontato la questione e definitivamente assegnato a Bonatti il ruolo che gli spetta raggiungendo un punto d'intesa irremovibile, sancito dal pieno riconoscimento reciproco delle conclusioni maturate". Nell'attesa delle conclusioni, e nella speranza che sia fatta finalmente (e ufficialmente) piena luce, non resta che ribadire quanto scritto nell'appello inviato al Cai: "Siamo convinti che non esistano alternative a questa soluzione e che il Cai, che ha sempre rivendicato la "responsabilità morale" della spedizione del 1954, non debba più esitare ad affrontare in maniera definitiva l'annosa questione." Appello al Cai per un'inchiesta storica sul K2 Il 31 luglio 2004 cade il cinquantesimo anniversario della prima ascensione del K2, compiuta nel 1954 dalla spedizione italiana che portò in vetta Achille Compagnoni e Lino Lacedelli. Mentre il nostro paese si appresta a festeggiare un evento memorabile non solo per gli sportivi e gli alpinisti, dobbiamo constatare che la ricostruzione ufficiale delle ultime fasi dell'ascensione consegnata alla storia dal capospedizione Ardito Desio con il libro La conquista del K2, seconda cima del mondo (Garzanti, dicembre 1954), anche in seguito alle circostanziate contestazioni di Walter Bonatti, da molti anni ha ormai perso la sua credibilità. In occasione del quarantennio della scalata del K2 il Club alpino, promotore della spedizione e garante della storia dell'alpinismo italiano, annunciò una revisione storica come auspicato da Bonatti. Oggi però, dopo un altro decennio, alla vigilia di nuove, più importanti celebrazioni, ci spiace constatare che di quella revisione si è persa notizia, mentre la controversia sulla vera storia del K2 ha nuovamente investito l'opinione pubblica. Non ri-stabilire la verità comprometterebbe il sereno svolgimento delle imminenti celebrazioni. Perciò facciamo appello al Club Alpino Italiano perché promuova un'inchiesta storica in grado di fare finalmente luce sulle fasi finali della prima ascensione del K2. Siamo convinti che non esistano alternative a questa soluzione e che il Cai, che ha sempre rivendicato la "responsabilità morale" della spedizione del 1954, non debba più esitare ad affrontare in maniera definitiva l'annosa questione. firmatari: Stefano Ardito, giornalista e documentarista; Giorgio Balducci, Rai Trento; Renzo Bassi, caporedattore Meridiani; Alberto Benini, storico dellalpinismo; Leonardo Bizzaro, la Repubblica, Torino; Enrico Camanni, direttore de L'Alpe; Andrea Casalegno, il Sole 24 Ore; Roberto Copello, giornalista, caposervizio Class; Linda Cottino, direttrice di Alp Grandi Montagne; Francesca Colesanti, collaboratrice il Manifesto; Pietro Crivellaro, collaboratore il Sole 24 Ore; Marco Cuaz, storico; Alessandro Pastore, storico; Giorgio Daidola, economista; Sandro Filippini, Gazzetta dello Sport/Sportweek; Laura Gelso, il Biellese; Guido Gosso, Università di Milano, Dip. Scienze della Terra; Claudio Gregori, Gazzetta dello Sport; Roberto Mantovani, direttore Rivista della Montagna; Jon Mathieu, Istituto di Storia delle Alpi, Lugano; Luca Mercalli, direttore Nimbus; Franco Michieli, giornalista e geografo; Daniele Redaelli, Gazzetta dello Sport; Vinicio Stefanello, Planetmountain.com; Nanni Villani, direttore Alpidoc; Andrea Zannini, storico dell'Università di Udine.
K2 visto da Concordia (ph Marco Camandona). |
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