Broad Peak e GI, invernali addio

Non ce l'hanno fatta né i polacchi impegnati sul Broad Peak, né la spedizione internazionale su G1, ad essere i prima a salire in cima a questi giganti della terra durante la stagione più fredda.
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Il Broad Peak (8047m), Karakorum
Polish Mountaineering Association
Dopo l'exploit di Simone Moro, Denis Urubko e Cory Richards e la loro storica prima salita del Gasherbrum II all'inizio di febbraio, l'inverno 2010/2011 non ha più regalato niente a nessuno, il freddo intenso e soprattutto le forte raffiche di vento hanno distrutto non soltanto i campi ma hanno anche spazzato via la speranza di farcela.

Il motto della spedizione polacca guidata da Artur Hajzer era che la speranza sarebbe stata l'ultima cosa a congelarsi, e dopo una lunga lotta sul Broad Peak i dieci alpinisti polacchi hanno dimostrato ampiamente che sanno davvero soffrire ed aspettare, attendere quel brevissimo momento giusto. Ma purtroppo la loro stoica lotta contro il freddo e la lunga attesa di più di due mesi per raggiungere gli 8047m della vetta del Broad Peak si è rivelata inutile, anche dopo un ultimo disperato tentativo da parte di Robert Szymczak, Krzysztof Starek, Ali Sadpara, Marcin Kaczkan che, partiti il 16 marzo dal Campo 3 a 7150m, si sono poi dovuti arrendere davanti all'impossibile. Szymczak e Sadpara erano persino arrivati fino a 7830m ma un enorme crepaccio, il freddo intenso di -30°C e la visibilità pari a zero ha sbarrato loro definitivamente la strada per la cima.

Stesso discorso vale anche per Alex Txikon, Louis Rousseau e Gerfried Göschl, ovvero il team spagnolo, canadese ed austriaco che sperava di essere il primo a battere la traccia fino in cima al GI in inverno. Anche loro sono stati costretti a tornare indietro, la "montagna era più forte" e "continuare sarebbe stato come fare Hara Kiri" è stata la loro conclusione. Dopo quasi 50 giorni impegnati sul G1 - o Hidden Peak - i tre avevano bivaccato a 7050m ed erano pronti per il balzo finale di 1000m, ma la meteo non gli ha dato quest'ultima possibilità, anzi, "il vento era semplicemente troppo forte". Da qui l'amara decisione, di scendere.

Con la primavera - almeno quello del calendario – ormai alle porte, di invernali non si parlerà più. Ma il Gasherbrum 1 e il Broad Peak, assieme a Nanga Parbat, e naturalmente il K2 sono ancora li, nel Karakorum, per chi le saprà cogliere. Non abbiamo dubbi che questo affascinante e freddissimo gioco ripartirà alla grande l'inverno prossimo perché i polacchi hanno ragione, in fondo la speranza non si congela mai.


OTTOMILA - LE PRIME INVERNALI
1980: Mount Everest
(8848m) - Krzysztof Wielicki & Leszek Cichy. Spedizione polacca guidata da Andrzej Zawada. Data cima: 17/02/1980.
1984: Manaslu (8156 m) - Maciej Berbeka & Ryszard Gajewski. Spedizione polacca guidata da Lech Korniszewski. Data cima: 12/01/1984
1985: Dhaulagiri (8167 m) - Andrzej Czok & Jerzy Kukuczka. Spedizione polacca guidata da Adam Bilczewski. Data cima: 21/01/1985
1985: Cho Oyu (8153 m ) - Maciej Berbeka & Maciej Pawlikowski. Spedizione polacca - canadese guidata da Andrzej Zawada, in cima il 12/02/1985. Tre giorni più tardi Zygmunt Heinrich e Jerzy Kukuczka sono raggiunti in cima per la stessa via.
1986: Kangchenjunga (8598 m) - Krzysztof Wielicki & Jerzy Kukuczka. Spedizione polacca guidata da Andrzej Machnik. Data cima: 11/01/1986.
1987: Annapurna (8091 m) - Artur Hajzer & Jerzy Kukuczka (capo della spedizione polacca). Data cima: 03/02/1987
1988 Lhotse (8511m) - Krzysztof Wielicki. Spedizione polacca - belga guidata da Andrzej Zawada. In cima il 31/12/1988
2005: Shisha Pangma (8027 m) - Piotr Morawski & Simone Moro (Italia), spedizione guidata da Jan Szulc. Data cima: 14/01/2005
2009: Makalu (8463 m) – Simone Moro (Italia) & Denis Urubko (Kazakhstan). Data cima: 09/02/2009
2011: Gasherbrum II (8035m) - Simone Moro (Italia), Cory Richards (USA), Denis Urubko ( Kazakhstan). Data cima: 02/02/2011
Aspettano ancora la prima salita invernale: Gasherbrum 1 (8068m), Broad Peak (8047m), Nanga Parbat (8125m) e K2 (8610m) tutti in Karakorum



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