Approfittando delle ottime condizioni che si erano formate recentemente nel massiccio del Monte Bianco, la mattina del 7 giugno gli alpinisti britannici Matt Helliker e Jon Bracey hanno preso la funivia per Plan du Aiguille e poi hanno raggiunto la parete ovest del Grands Charmoz con gli sci, arrivando alla base della via verso le 11. Arrampicando in conserva hanno salito i primi tre tiri caratterizzati da ghiaccio ripido ma di buona qualità, per poi continuare in conserva per altri 3 tiri seguendo "fantastiche goulotte di ghiaccio". Le protezioni erano distanziate ma il ghiaccio buono. Poi, quando questo è diventato più sottile, i due hanno iniziato a salire da capocordata. Altri 2 tiri li hanno portati al punto dove Mark Twight e Scott Backes avevano bivaccato durante la prima salita 20 anni fa. Da qui Helliker e Bracey hanno potuto salire su roccia (e senza guanti) per raggiungere l'evidente cengia a metà parete dove termina la via. Il tutto 3 ore e 45 minuti dopo la partenza. I due sono scesi in doppia lungo la via, "schivando" il ghiaccio che gli cadeva addosso per via delle elevate temperature, e sono ritornati a Plan du Aiguille per scendere a Chamonix.
Salita, appunto, per la prima volta dagli statunitensi Mark Twight e Scott Backes nel 1993, Birthright segue un sistema di diedri a sinistra del Pilastro Cordier. Fu tentata nel 1982 dall'inglese Andy Parkin e dal francese Thierry Renault ma i due furono costretti a rinunciare dopo 6 tiri per il maltempo. Il 19-20 ottobre 1993 Twight e Backes hanno poi completato la salita gradandola ED+, 90°, 5.9, A2. Nel 2008, Rossano Libera e Claudio Pozzi hanno effettuato la probabile prima ripetizione intergrale di questa difficile e aleatoria via. Infatti, la linea si forma di rado, mentre le condizioni variano notevolmente da una stagione all'altra, rendendo difficile il compito di formulare un grado preciso. Dal canto suo Helliker crede che per liberare la sezione in artificiale siano state superate difficoltà attorno all' M5.