Alpinismo: Bocconi amari all'Emilius, prima ripetizione per Jasper e Schäli
Il 7/11 il tedesco Robert Jasper e lo svizzero Roger Schäli hanno effettuato la prima ripetizione di "Bocconi amari" la difficile via di ghiaccio e misto moderno, aperta da Rossano Libera ed Ezio Marlier lo scorso 26 ottobre, sulla parete nord del Triangolo Nero del Monte Emilius, la montagna di Aosta.
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via Bocconi amari
arch. Robert Jasper
Il 7 novembre scorso il tedesco Robert Jasper e lo svizzero Roger Schäli hanno effettuato la prima ripetizione di "Bocconi amari" la difficile via di misto moderno, aperta da Rossano Libera ed Ezio Marlier lo scorso 26 ottobre, sulla parete nord del Triangolo nero del Monte Emilius, la montagna di Aosta. Si tratta, come alcuni ricorderanno, di 400 metri che Marlier e Libera avevano definito come una: "bellissima e super impegnativa via di misto: goulotte, roccia difficile, ghiaccio sottile, chiodatura molto impegnativa su roccia molto compatta, protezione in molti casi dubbiosa e molto distanziata, ambiente isolato e solitario. impegno psicomotorio di gran livello"... Ora Jasper e Schäli, come sempre devono fare i ripetitori, danno le misure della loro esperienza su "Bocconi e amari", valutando le difficoltà al più che "ragguardevole" grado di WI 6 su ghiaccio e a M7 su misto e aggiungendo, come sempre si dovrebbe fare per questo tipo di itinerari, anche la valutazione dell' "ingaggio" ovvero dell'impegno psicologico dovuto al "rischio", che per loro è un bel (o brutto, dipende dai punti di vista) E 3/4 un grande impegno psicologico quindi. La cosa più bella però è come Robert Jasper sintetizza questa sua esperienza culminata dopo 16 ore sulla vetta dell'Emilius. Una testimonianza di come la grande avventura esista ancora sulle nostre Alpi, a volte se si vuole basta solo cercarla. L'AVVENTURA SULLA MONTAGNA SCONOSCIUTA Monte Emilius, Triangolo Nero, ripetizione della via “Bocconi Amari” di Robert Jasper L'Italia è il paese dei gelati ma ci siamo stupiti non poco leggendo il report di “Bocconi Amari”, straordinaria e unica via di misto alpino sul Triangolo nero della parete nord del Monte Emilius. I famosi alpinisti e ghiacciatori italiani Rossano Libera ed Ezio Marlier avevano aspettato 10 anni pieni per trovare le condizioni giuste necessarie per la salita. Sottilissimi strati di ghiaccio e misto difficile, con difficoltà attorno al WI 6 e M7 in ambiente di alta montagna: questa via è fra le più di difficile della sua categoria. Lunghi runout, psicologicamente molto impegnativi e senza spit, il tutto completamente tagliati fuori dal resto mondo. I titoli dell'articolo ci avevano incuriositi. Era esattamente quello che cercavamo, per un serio inizio dell'inverno. Grazie all' “alta velocità dell'epoca di internet” eravamo anche subito sul posto, la prima salita contava soltanto 2 settimane e, quando alla luce dell'alba siamo arrivati sotto all'attacco per visionare la via, abbiamo notato che una notevole quantità di ghiaccio si era già sciolta. Quasi da non credere, visto che l'attacco si trova a quasi 3000m. Nelle foto dei primi salitori risultava senza dubbio più ghiaccio. Ma, nonostante ci sentissimo intimoriti e un po' a disagio, ci siamo messi al lavoro. Con il primo tiro abbiamo dimenticato tutto quello che ci stava attorno. Misto impegnativo, protezioni complicate, in un ambiente alpino che ci ha ricordato il Tibet. Come sono diverse le Alpi nelle diverse stagioni e regioni! A chi crede di poter trovare la grande avventura solo con spedizioni al "confine del mondo" possiamo caldamente consigliare questa via. Con l'ultima luce del giorno abbiamo raggiunto la fine dei 400m e ci siamo collegati alla cresta che sembra tagliata da un coltello. A differenza degli italiani che da quì, dopo 12 ore di arrampicata, si sono calati, volevamo tentare la traversata completa, attraverso la cim,a per poi scendere al passo fino al vecchio bivacco, un'impresa che si è rivelata non senza ansie, viste le condizioni invernali e notturne in cui l'abbiamo affrontata. Esistono tante montagne quanti i granelli di sabbia in una spiaggia e per fortuna una vita non basta mai per salire tutte le cime delle Alpi, e quindi avevamo deciso che il nostro cammino ci doveva portare sulla cima del Monte Emilius, perché chi di noi tornerebbe una seconda volta qui? Poi la cima è il culmine di una grande via! Siamo saliti lungo la ripida cresta innevata, una cresta che sembrava non volesse finire mai. Alla luce della lampadina frontale cercavamo il nostro percorso. Le luci di Aosta brillavano mentre in lontananza, sotto di noi le sagome del Monte Bianco e del Cervino si staccavano dalle altre cime nella luce della luna: una via da sogno! Dopo 16 ore finalmente abbiamo fatto ritorno al bivacco. Avevamo creato e chiuso il nostro cerchio. Una grande avventura su una cima completamente sconosciuta, meraviglioso! Ancor una volta ci siamo resi conto che oggi l'avventura può essere trovata davanti a casa nostra, nelle Alpi (e di solito non sono le grandi montagne con nomi famosi). Chi va in cerca di una vera esperienza troverà qualcosa qui. E proprio per la giovane generazione di alpinisti questo dovrebbe essere una motivazione per andare semplicemente sulle montagne di casa. Ne vale la pena! di Robert Jasper MONTE EMILIUS (3.559m), Parete nord del Triangolo nero, Valle d'Aosta via BOCCONI AMARI 400 metri Prima salita: Rossano Libera Ezio Marlier (I) il 26.10.2006 Prima ripetizione: Roger Schäli (CH) e Robert Jasper (D) il 07.11.2006 Ghiaccio & misto: WI 6 / M7; E-scala: E 3/4 (vedi scala) Info: “Bocconi Amari” attacco - cresta (400m) 10-12 ore. Poche cenge per calate in doppie, di dubbiosa qualità! traversata: continuare sulla cresta nord ovest, misto e roccia, e discesa lunga la cresta ovest, poi nord (via ferrata) per tornare al Col Federigo circa 6 ore. Attrezzatura: 2 corde da 60m, attrezzatura da ghiaccio e misto. materiale: 2 chiodi da ghiaccio corti, 1 chiodo da ghiaccio lungo, 1 Eishook, chiodi e chiodi a lama, 1 set di nuts, 1 set di Friends, fettucie lunghe. Accesso: Da Aosta raggiungere la famosa stazione sciistica di Pila. Si lascia l’auto nel piazzale d’arrivo della funivia che sale da Aosta. Si segue il sentiero che porta agli alpeggi di Chamolè per poi raggiungere il Col Fenêtre e scendere nel magnifico e incontaminato vallone di Comboè. Da qui lungo il ripido sentiero si raggiunge il bivacco Federigo (3,30h da Pila). Dal bivacco scendere nel vallone di Arpisson verso il Col Peccoz, costeggiando la base della parete nord del Monte Emilius si giunge all’attacco della via (1h dal bivacco). Attacco: in corrispondenza di un canale che parte all'estrema destra della crepaccia terminale del triangolo nero.
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