Del Din – Dell’Antone - Parete di Ferro - Lastia di Framont

Gianluca Benedetti
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Del Din – Dell’Antone: Parete di Ferro - Lastia di Framont. L1 © Gianni Del Din
Planetmountain
Bellezza
Primi salitori
L1: Daniele Costantini e compagni anni ’90; L2-L6: Gianni Del Din e Francesco Dell’Antone 20/10/2008
Autore scheda
Gianluca Benedetti
Lunghezza dislivello
150m
Difficoltà
VII+
Difficoltà obbligatoria
R2/3. La salita è piuttosto protetta e proteggibile, ma continua e impegnativa.

Percorso



Bellissima arrampicata su roccia eccellente, con i primi due tiri piuttosto sostenuti ma ben protetti e proteggibili. A parte alcuni tratti del IV° tiro la via si presenta quasi sempre asciutta. Completata da Gianni Del Din e Francesco Dell’Antone nel 2008, dopo un precedente tentativo dello stesso Del Din, la linea era stata già tentata da Daniele Costantini e compagni negli anni ‘90
Accesso generale
Raggiunta Malga Framont (1575 m) da Agordo per strada asfaltata, si procede a piedi oltre la malga lungo una carrareccia pianeggiante che si trasforma poi in sentiero (n. 552 CAI). All'intersezione con l'Alta Via n. 1 si segue verso sinistra il sentiero CAI n. 554 per il rif. Vazzoler e la forc. del Camp, che si raggiunge costeggiando il versante orientale delle Torri del Camp. Superata la forcella (1933 m) si scende verso sud nella Busa del Camp, tenendo la sinistra a prendere la traccia diretta al Mont Alt di Framont, che lambisce una parete rocciosa (è anche possibile scendere più a destra per traccia sui prati fino all'omonima casera e da lì puntare a sinistra costeggiando le pareti). Scesi sul fondo della Busa si attraversano verso destra un prato e un torrente fino alla grigia parete sul lato opposto della valle. Si costeggia la parete, su traccia incerta, oltrepassando prima una caratteristica grande grotta e in seguito un enorme masso appoggiato (zona di chiodatura di una nuova falesia attrezzata). Dopo qualche centinaio di metri si incontrano le prime vie della Parete di Ferro (Presapoc e poi Il ragno e la polenta). 1,30 h da Malga Framont.

Al ritorno può essere conveniente attraversare il bosco verso est, restando più o meno in quota, fino a raggiungere la Forcella delle Sejere (2003 m), quindi scendere verso sud per il ripido sentiero fino a riportarsi, per mulattiera pianeggiante, sui prati di Malga Framont, dopo aver tenuto la sinistra a un bivio (quota 1578 m). 1,10 dalla Parete di Ferro. Accesso
Sulla parete grigia leggermente strapiombante e molto lavorata subito a dx. della grande arcata grigia che caratterizza la via “Verso il perverso”, sul lato destro della parete. Cordini e fettucce su cl. visibili. Itinerario
L1. Si sale verticalmente su parete ammanigliata e leggermente strapiombante (VI-°) fino a una cl. con fettuccia, quindi si traversa un poco a dx. (p. VI+°, ch.) e si prosegue poi in verticale fino a una zona più appoggiata. Si supera una pancetta e si prosegue più o meno verticalmente (VI°) in direzione di una placca liscia con cl. e cordino. Si supera la placca con piccoli appigli (p. VII-°) raggiungendo dopo alcuni metri una rampetta erbosa che si segue in salita a dx. fino alla sosta su 3 ch. VI°, pp. VI+° e p. VII-°.
L2. Si sale dritti sopra la sosta (2 ch. vicini) superando una placca tecnica con piccoli buchi (p. VII+°) e obliquando poi decisamente a sx. fino a un gradino erboso con belle cl., sotto a una leggera concavità della parete. Si traversa un poco a sx. fino a una cl. orizzontale, quindi si sale più o meno verticalmente nei pressi di uno spigoletto arrotondato (pp. VI° e VI+°), pervenendo a un primo ch. Si prosegue in obliquo a dx. e infine in traverso fino a una grande cl. sulla dx. e al ch. soprastante (VI+°). Si supera la difficile placca nei pressi del ch. (p. VII+°) o leggermente più a sx. fino a una cl. con cordino poco sopra, poi in leggero obliquo a sx. (V+°) si raggiungono rocce più facili dove si sosta su 2 o 3 grandi cl. nei pressi di un diedro. VI°, pp. VI+° e VII+°.
L3. Si prosegue in leggero obliquo a sx. (V°) fino a una grande cl. con cordone, da cui verso dx. si rimonta il bordo del diedrino nel punto più facile (p. VI-°) pervenendo a rocce più appoggiate. Si prosegue quindi verticalmente (V°, varie cl.) fino a terrazza mugosa e si rimonta il pilastrino soprastante sostandovi in cima su una grande cl. V°, p. VI-°.
L4. Si sale verticalmente (varie cl.) in direzione dei tetti soprastanti fino a una larga nicchia nerastra sulla sx. (V°). Si rimonta il bordo dx. della nicchia su rocce appigliate, per traversare poi a sx. fino a una zona più verticale che si supera nuovamente sulla dx. (V+°, cl. con cordone) nei pressi del grande tetto soprastante. Si traversa un’altra volta a sx. fino a una zona appoggiata e mugosa, raggiungendo la sosta su ch. e cl. nel fondo di una nicchietta nera, sotto a un diedro giallo e verticale. V, pp. V+°.
L5. Si supera il diedro giallo fessurato, un po’ friabile (p. VI°, ch.) e quindi si traversa decisamente a dx., anche in leggera discesa, fino alla sosta su 2 cl. Tiro breve. V°, p. VI°.
L6. Altro tiro breve. In traversata a dx. fino a due cl. con cordini, dove con un passo più sostenuto ancora in traverso si supera uno spigoletto (p. VI+°) per continuare in obliquo a destra su rocce più facili (V+°, varie cl. anche con cordino) fino a raggiungere i mughi di uscita, nei pressi della sosta di calata su 3 cl. V+°, p. VI+°. Discesa
Con tre doppie lineari fino alla base della parete. CD1: 55 m, fino alla sosta finale di L3 su cl. in cima a un pilastrino. CD2: 50 m, fino alla sosta su 3 ch. al termine di L1 / oppure corda doppia più breve fino alla sosta su cl. al termine di L2. CD3: verticalmente fino alla base della parete. Materiale
Una serie completa di friend fino al n. 3 BD (blu grande) raddoppiando eventualmente le misure più piccole, cordini in kevlar anche aperti per le numerose clessidre e 10-12 rinvii. Consigliati martello e chiodi. Mezze corde Note
Da una ripetizione del 16/08/2021




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Primi salitori
L1: Daniele Costantini e compagni anni ’90; L2-L6: Gianni Del Din e Francesco Dell’Antone 20/10/2008
Autore scheda
Gianluca Benedetti
Lunghezza dislivello
150m
Difficoltà
VII+
Difficoltà obbligatoria
R2/3. La salita è piuttosto protetta e proteggibile, ma continua e impegnativa.

Percorso



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