Riapre la Via Ferrata del Procinto, la storica ferrata nelle Alpi Apuane
A seguito della conclusione dei lavori di manutenzione straordinaria dalla data odierna, la ferrata del Procinto nel Parco delle Alpi Apuane dal 10 giugno 208 è nuovamente utilizzabile. La parte operativa dei lavori è iniziata il 10 maggio ed è terminata il 9 giugno 2018. Da punto di vista delle opere è stato installato un nuovo cavo in acciaio inox con i relativi nuovi supporti di fissaggio alla parete al posto delle vecchie catene. Sono stati posati alcuni nuovi gradini nei punti dove la disgregazione della roccia non permetteva più il normale passaggio. É stato sistemato il tratto disagevole del sentiero di accesso tramite un corrimano e quello sommitale che conduce alla cima. Tutta la vecchia attrezzatura, catene, cavi e fittoni sono stati rimossi. Siamo convinti che la nuova attrezzatura possa soddisfare la frequentazione con una maggiore sicurezza rispetto a prima.
Si ricorda che per percorrere la ferrata oltre alla indispensabile preparazione, è necessario l’uso dell’imbragatura, kit dissipatore e casco. A tal scopo sono stati installati i cartelli monitori agli estremi del percorso.
L'intervento è stato reso possibile con il contributo del Parco delle Alpi Apuane e del CAI Gruppo regionale Toscano.
La storia della ferrata del Procinto
La prima salita del Procinto fu effettuata nel 1879 da alpinisti della Sezione di Firenze del Club Alpino Italiano da poco fondata (1868). Il monolite angusto e scosceso, fu salito per la prima volta probabilmente nel 1848 da alcuni boscaioli anche se non si hanno notizie certe, ma la prima ascensione alpinistica vera e propria fu compiuta dalla figura leggendaria dell’ing. Aristide Bruni il 17 novembre 1879 di Milano trasferitosi a Firenze. Era accompagnato per l’occasione, da Bruni e Dinelli. Nell’impresa furono impegnati i migliori arrampicatori di rocce di Pruno Efisio e Giuseppe Evangelisti con l’aiuto guida A. Bertolozzi di Ponte Stazzemese e un abile capo minatore. Era il momento in cui si stava affermando l’alpinismo come scoperta e voglia di raggiungere le cime inviolate.
Dopo la prima salita del Procinto, i soci della Sezione di Firenze ed in particolare l’ing. Aristide Bruni nell’intento di far conoscere e valorizzare le Alpi Apuane, le montagne più simili a quelle delle Alpi, svolsero un’opera di sostegno e di interventi concreti.
Al Congresso delle Sezioni CAI italiane del 1884 al rifugio Alpe della Grotta, Aristide Bruni propose la realizzazione di un sentiero che collegasse il Callare del Matanna con il Procinto e il rifugio Alpe della Grotta, attuale rifugio Forte dei Marmi. Il progetto prevedeva anche un sentiero sulla cintura e un itinerario opportunamente facilitato che permettesse di raggiungere la cima del Procinto. La Stazione Alpina di Lucca del CAI che allora dipendeva da quella di Firenze si impegnò per la realizzazione dei lavori, per evidente vicinanza del luogo.
Per la ferrata fu scelto il percorso della prima salita. Abili cavatori di marmo, allora ce n’erano in gran quantità, scalpellarono nella roccia 265 gradini e scavarono alcuni tratti del percorso. Furono posti alcuni fittoni per potersi aggrappare. Sul tratto iniziale verticale fu messa una scala di legno di 8 metri che allora era mobile e veniva messa su richiesta. Oggi la scala è metallica e fissata alla parete. La scala di legno era gestita dalla Guida alpina Giuseppe Gherardi di Stazzema che fu custode e gestore della stessa per molti anni.
I lavori per la costruzione durarono alcuni mesi e l’inaugurazione avvenne nel 1890. Fu la prima ferrata in Italia e fu una cosa sensazionale per l’epoca. Da allora la Sezione CAI di Firenze ne cura ininterrottamente la manutenzione.
Per le ridotte difficoltà, la singolarità e bellezza del luogo, la ferrata è percorsa annualmente da migliaia di escursionisti e alpinisti italiani e stranieri.
Giuseppe Ciabatti
Presidente CAI Firenze
Info: http://caifirenze.it