Oltre Selvaggio Blu: la nuova Guida ai sentieri del Supramonte di Baunei di Verin, Castelli, Cabras
Selvaggio Blu, il suo mito è più vivo che mai, grazie a una sintesi di bellezza arcaica, impegno fisico e difficoltà alpinistiche. L'itinerario aperto da Cicalò e Verin nel 1988 è divenuto famoso al punto da essere considerato un toponimo geografico per indicare uno dei paradisi dell'escursionismo d'avventura. A distanza di quasi 30 anni, il nostro desiderio era quello di andare oltre Selvaggio Blu, alla scoperta del Supramonte di Baunei. Non ci saremmo mai immaginati di trovare altri 41 itinerari avventurosi e ricchi di fascino. Ma lo sforzo più difficile è stato descriverli in questa guida appena pubblicata: Guida ai sentieri di Selvaggio Blu, edizioni Bellavite 2016. Un lavoro complesso soprattutto per il suo carattere inedito, che ci ha impegnato tre anni. Lo stile della nostra ricerca nell'individuare i percorsi era sempre lo stesso che caratterizza i lavori di Verin, estetico e molto esplorativo. Il risultato è stato sorprendente.
Abbiamo seguito antiche tracce pastorali, vecchie mulattiere attraverso foreste di lecci monumentali, labirinti di campi solcati con scorci di mare blu tra i ginepri, luoghi remoti di una bellezza rara che per secoli è appartenuta solo ai pastori. Certo, una bellezza che avremmo potuto tenerci per noi, ma è successo che un giorno abbiamo incontrato Antonio Cabras e lui ci ha convinto a condividerla.
Camminavamo nella parte finale di Selvaggio Blu, quando lo incontrammo in prossimità del passaggio di su Strumpu: "tu sei Mario Verin, noi ci conosciamo...". Lì per lì non sapevamo bene se interpretare quelle parole come un gesto di amicizia o di sfida (l'orgoglio dei sardi è proverbiale), così cominciammo a parlare... Figlio di pastori, lo osservavamo muoversi tra le rocce con un'agilità che faceva parte del suo DNA familiare, questo era evidente. Cabras è una delle guide storiche della Cooperativa Goloritzè, la prima associazione di guide locali nata all'inizio degli anni '90 per accompagnare gli escursionisti sul Selvaggio Blu. Suo il merito di averci aperto le vie più segrete del Supramonte e, soprattutto, di averci convinto ad affrontare il progetto, di cui era chiaro fin da subito l'immane complessità. A partire dalla creazione di una cartografia aggiornata fino a quel momento inesistente. Per questo, abbiamo coinvolto un professionista fiorentino, Pierlorenzo Marasco, che ha elaborato delle tavole topografiche in scala 1:15 000 basandosi sui rilevamenti aerei della Regione Sardegna, molto dettagliati soprattutto sulla fascia costiera.
Senza poter marcare gli itinerari con bolli di vernice, poiché da sempre la gente del luogo si oppone alla segnaletica, in un territorio che mostra poche evidenze orografiche, dove perfino la toponomastica è controversa, un "sentiero" lo si può immaginare, ma descriverlo è veramente arduo. Per risolvere il problema abbiamo messo a disposizione (di chi acquista la guida) tutte le tracce satellitari degli itinerari descritti. L'uso del GPS è quasi obbligatorio, escluso che per pochi sentieri definiti nella guida come "Turistici", anche se è importante tenere conto che la "semplicità" da queste parti non è mai elementare. Trovare l'imbocco di una traccia nella macchia, senza avere il riferimento gps, in alcuni casi non è immaginabile. Selvaggio Blu segue sempre, dove possibile, il bordo della falesia a picco sul mare, questo è il suo tema principale. Ma per gli itinerari che attraversano il Supramonte, entrano nei bacu più remoti, camminano sulla sommità di crinali ormai abbandonati, non ci sono dettagli sufficienti per riconoscere un bivio, una deviazione.
Non a caso, gli escursionisti che ogni anno vengono in Ogliastra per affrontare Selvaggio Blu, quasi sempre guidati, poi non hanno motivo di tornare qui. Un vero peccato anche per l'economia locale, se si pensa alle potenzialità e alla bellezza di questo territorio, ricco di una antica rete di sentieri che oggi sono sfruttati solo da una manciata di accompagnatori locali, che fanno capo principalmente a due associazioni: Explorando Supramonte e Cooperativa Goloritzè.
Ma non tutti hanno voglia di viversi la natura in gruppo, di ammirare il belvedere di Punta Salinas (sopra la guglia di Goloritzè) come un torpedone di Turisti davanti alla Fontana di Trevi. Eppure, inoltrarsi da soli nei sentieri del Supramonte senza perdersi, è quasi impossibile. Benché recentemente l'amministrazione provinciale abbia fatto un tentativo di segnaletica, posizionando dei pannelli all'inizio di alcuni itinerari più frequentati. Come quello in prossimità di Pedra Longa per indicare il sentiero della Cengia Giradili (inizio di Selvaggio Blu). Sull'utilità, o meglio l'inutilità, di questi cartelli rinvio al blog di Alessandro Gogna, molto esplicativo in proposito: http://www.banff.it/i-sentieri-di-selvaggio-blu
Il tentativo di questa guida è proprio quello di fornire un manuale all'escursionista, il suo uso comunque non può prescindere da una buona esperienza e capacità di interpretare il territorio. Avventurarsi da soli da queste parti è sempre una sfida, ma le sorprese meritano il rischio. Per esempio il crinale di Cuccuru Mannu, tutti ci passano sotto con la macchina per recarsi a Pedra Longa, ma pochi sanno che la cresta offre un belvedere spettacolare che non ha nulla da invidiare ai più famosi view point di Selvaggio Blu. O la vertiginosa cengia dolomitica di Su Strada Longa che incide per quasi due chilometri la parete del bacu Addas. Tra gli itinerari più avventurosi il giro di Punta Argennas, passando per il suggestivo ovile di Grutta Entosa, un recinto di ginepro sospeso su una parete battuta dai venti; si conclude sull'impressionante versante che guarda lo sperone sud di Punta Giradili. Più tranquilli, ma altrettanto panoramici, i percorsi che si dipartono dal valico di Uttolo, vero centro nevralgico di una rete di sentieri che collegano Santa Maria Navarrese a Baunei. Solo per dire che, oltre Selvaggio Blu (il cui percorso è descritto nella guida), c'è ancora molto da scoprire e da esplorare. L'avventura continua...
di Giulia Castelli Gattinara (7 ottobre 2016)
GUIDA AI SENTIERI DI SELVAGGIO BLU
Mario Verin, Giulia Castelli, Antonio Cabras
Pagine: 176
Formato: 235x160
Prezzo: 24 €
Editore: Bellavite
ISBN: 978-88-7511-293-6
La guida descrive 41 itinerari escursionistici nella zona del Supramonte di Baunei, in Sardegna. Tra gli itinerari, in gran parte inediti, sono raccolti anche due trekking, tra cui il famoso Selvaggio Blu, nella versione ideata da Cicalò e Verin nel 1988. I sentieri si sviluppano nella zona del Supramonte di Baunei che si affaccia verso il mare, tra Santa Maria Navarrese e Cala Gonone. Vanno dalla facile passeggiata sull’altopiano del Golgo, al percorso esplorativo, anche con tratti di arrampicata. Luoghi remoti, panoramici e selvaggi che in molti casi si concludono in pittoresche cale sul mare. La guida comprende carte topografiche in scala 1:15000 appositamente realizzate, tracce gps e numerose fotografie.
info: www.marioverin.com