Sci ripido sulle montagne dell'Aladağlar in Turchia
Nell'ambito del nostro progetto Ski the World, lo scorso febbraio abbiamo deciso di dare un'occhiata ai ripidi pendii dell’Aladaglar, la catena montuosa della Turchia. Il nostro team era composto da due miei amici e colleghi guide alpine, Robert Vrlák e Rastislav Križan. Križan lavora presso l'ambasciata slovacca nella capitale turca Ankara ed è un esperto scialpinista. Grazie ai suoi molti anni di servizio diplomatico in Turchia ed in Iran, Rastislav è diventato uno specialista dello sci alpinismo in Medio Oriente.
Dopo il nostro arrivo ad Ankara ed una giornata passata visitando la città sotto la pioggia battente, siamo partiti per un breve viaggio di acclimatamento sul massiccio vulcanico Erciyes (3917 m), che si trova nella stessa direzione dell’Aladaglar. Lì c'è una stazione sciistica sulla parete est dell'Erciyes che abbiamo usato come punto di partenza per il nostro acclimatamento. Dalla fine degli impianti di risalita a circa 2900 metri siamo saliti sulla cima nord lungo la cosiddetta via degli Angeli e abbiamo sciato lo stesso itinerario. È stata una gita ripida e relativamente facile, circondata da spettacolari pinnacoli e torri formate dalle rocce vulcaniche.
Il giorno seguente ci siamo recati nel villaggio di Marti che è diventato il nostro campo base per le nostre avventure in Aladaglar. L'Aladaglar fa parte delle montagne dell'Anti-Toro nel sud della Turchia e geologicamente ricorda un po’ le Dolomiti. Sono un po’ più alte però, con cime che raggiungono quasi i 3800 metri. Ovviamente sono anche molto più selvagge, senza alcun soccorso alpino e senza rifugi. Dato che i punti di partenza sono piuttosto bassi, le gite sono molto lunghe con quasi 2000 metri di dislivello al giorno.
Il primo giorno dopo il nostro arrivo ci siamo diretti nel cuore dell’Aladaglar, nella valle di Narpuz dove si trova la seconda montagna più alta del massiccio: la monumentale Demirkazik (3756 m). Prima di partire per la nostra mini-spedizione in Turchia, Rastislav ci aveva mostrato alcune foto di questa splendida montagna per motivarci e fin dall'inizio era chiaro che il Demirkazik sarebbe stato il nostro obiettivo principale. Abbiamo fatto un giro di ricognizione salendo con le pelli fino al passo Yasemin (3400 m) in condizioni difficili (neve alta, pericolo di valanghe), dove abbiamo scattato delle foto dettagliate della parete sud del Demirkazik. Sembrava che ci fosse una linea continua che potesse essere sciata dalla cima lungo l'enorme canale sud. La domanda più grande però era la barriera di roccia e terreno misto nella parte inferiore della parete, e anche dal nostro punto panoramico da Yasemin non era chiaro se potesse essere sciata.
Dopo il lungo e faticoso giro di ricognizione fino al passo Yasemin ci siamo concessi una giornata di riposo, e siamo andati ad arrampicare nel soleggiato canyon di Kazikli a soli 15 minuti d’auto da Aladaglar Camping a Marti.
Il giorno seguente siamo saliti sul Demirkazik per realizzare il nostro sogno di sciare questa fantastica montagna. Abbiamo iniziato al mattino presto partendo dal campo di Sokullu Pinar a circa 1850 metri. Salendo lungo la valle di Narpuz ci sono volute circa 3 ore per raggiungere la base della parete sud. Nel labirinto di pinnacoli e torri della sua parte inferiore siamo comunque riusciti a trovare una linea continua di neve che ha aperto la strada verso il grande canale sud. Nella neve soffice ci sono volute altre 4 ore per battere traccia fino in cima. Dopo una breve pausa godendoci la splendida vista dall’alto abbiamo iniziato la nostra discesa sugli sci.
La sezione della cima era esposta ma tecnicamente moderata, molto simile alla sezione centrale del canale sud. Il tratto chiave invece era nella parte inferiore della parete, con alcune rampe molto strette e couloir. Siamo stati fortunati ad incontrare buone condizioni che ci hanno permesso di sciare tutta la linea. Stando a Recep Ince, alpinista turco, gestore del campeggio ed esperto dei monti Aladaglar, la nostra è stata la prima discesa con gli sci di questa bellissima montagna.
Dopo quella lunga giornata sul Demirkazik avevamo bisogno di un'altra giornata di riposo. Dopodiché, con solo un altro giorno rimasto, abbiamo fatto un’altra lunga gita in cima alla quarta montagna più alta dell'Aladaglar chiamata Emler (3723 m). Abbiamo raggiunto la vetta salendo per la via classica dalla valle del Karayalak e scendendo lungo il canale ovest. È stata una bella conclusione alla nostra breve ma intensa avventura scialpinistica sulle montagne turche.
Riassunto:
Erciyes (3917 m) – parete est lungo la via Angels route (Traynard S4, E2, 35-45° 600 m, totale 1000m di dislivello fino al Erciyes ski resort)
Yasemin pass (3400 m) – couloir nord (Traynard S4, E2, 35-42° 400 m, parte superiore della valle Narpuz)
Demirkazik (3756 m) – parete sud (Traynard S5+, E3, 35-45°, una sezionef 50°, 1000m di dislivello fino alla valle Narpuz)
Emler (3723 m) – couloir ovest (Traynard S4, E2, 35-43°, 1200m di dislivello fino alla valle Karayalak)
di Miroslav Peťo
Info: miropeto.sk e www.skitheworld.eu