Ricerca di un singolo travolto in valanga: procedura di autosoccorso

Non è mai facile la ricerca in valanga. Un'analisi delle singole fasi per la ricerca di un travolto in valanga. In collaborazione con Consuelo Bonaldi, Ortovox Italia
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Non è mai facile la ricerca in valanga. Un'analisi delle singole fasi per la ricerca di un travolto in valanga.
Planetmountain

Non è mai facile la ricerca in valanga. E’ necessaria una chiara metodologia, e un continuo allenamento che permetta il controllo dello stress durante la ricerca stessa. A questo proposito abbiamo analizzato, assieme alla Ortovox Italia, le singole fasi della ricerca di un singolo travolto in valanga. Per la ricerca di più persone travolte, vi invitiamo a leggere l'articolo ricerca multipla.
ARVA ricerca semplice.

Introduzione arva
Dal momento del travolgimento in valanga abbiamo a disposizione non più di 15 minuti per il disseppellimento del travolto. Entro questo intervallo e salvo gravi traumi subiti durante il travolgimento, la vittima ha notevoli possibilità di sopravvivenza. E’ necessaria quindi una chiara metodologia di ricerca e un continuo allenamento che permetta il controllo dello stress durante la ricerca in valanga.

L’arva funziona su principi costruttivi dettati dalla normativa europea 300-718 e lo si può considerare come una radio ricetrasmittente emittente impulsi radio su frequenza 457 khz.

L’emissione di onde elettromagnetiche dell’arva in trasmissione del travolto permette al ricercatore (che agisce nella modalità di ricezione concessa dall’arva) di individuare velocemente il punto.

L' intervento di autosoccorso si può condurre esclusivamente con un sistema di sicurezza composto da attrezzi inscindibili l’uno dall’altro:
- arva monofrequenza 457 khz (apparecchio ricerca vittime da valanga).
- Pala
- Sonda

La mancanza anche di un solo attrezzo del sistema dilata notevolmente i tempi di intervento (vedi immagini).

Nell’intervento di autosoccorso non sono contemplati casi di particolare complessità quali: seppellimenti multipli o di grande profondità (oltre 1,50 mt.).

ARVA
L’emissione delle onde elettromagnetiche tridimensionali (attraverso una antenna trasmittente normalmente posizionata lungo l’asse maggiore dell’arva) sono illustrate nella figura sottostante.
Nella stessa figura si evidenzia come le diverse posizioni delle antenne dell’apparecchio trasmittente e ricevente possano influenzare la ricezione del segnale. In posizione coassiale si ha la migliore ricezione del segnale (portata massima) mentre in posizione di perpendicolarità delle antenne il segnale è nullo.

E’ quindi importante trovare la possibile coassialità delle antenne degli arva: si ottiene questo ruotando lentamente l’arva ricevente sui tre assi (figura sotto). Altri fattori influenzanti l’efficacia della portata dell’arva sono: lo stato di carica delle batterie dell’arva trasmittente come di quello ricevente, le possibili interferenze esterne elettromagnetiche (linee alta tensione, presenza impianti di risalita, radio, cellulari) oltre alla abilità del ricercatore.

Le 4 fasi dell' autosoccorso
L’intervento di autosoccorso
L’operatività di un intervento di autosoccorso dipende da 4 fasi ben definite. Per semplicità adotteremo la procedura per apparecchi analogici-acustici che sono la maggioranza nel mercato:
La fase qui descritta deve intendersi come una parte fondamentale dell’educazione e comportamento nell’ambiente di montagna invernale: non la si consideri però il passaporto della sicurezza. Elementi fondamentali rimangono sempre la valutazione del rischio e la scelta dell’itinerario corretto. Occorre ricordare che la fase di disseppellimento è alquanto delicata e deve essere condotta secondo una metodologia ordinata che eviti traumi e perdite di tempo. Lo stesso trattamento di graduale ritorno alla normalità del travolto/dissepolto deve essere condotto con procedure di adattamento ben definite.
Nota: lo schema riproduce le indicazioni della Ortovox per il migliore utilizzo degli arva Ortovox.




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