Tecnologia HDry, massima impermeabilità e traspirabilità per l'outdoor. Intervista a Matteo Morlacchi, R&D Director
Non capita tutti i giorni che qualcosa di nuovo venga applicato con grande successo al mondo dell’outdoor, ma è questo il caso di HDry. Questa nuova tecnologia, utilizzata su scarponi, guanti e zaini, si basa su una membrana impermeabile e traspirante laminata direttamente sulla superficie interna dei prodotti, eliminando lo spazio tra i materiali e limitando la penetrazione d’acqua al livello più esterno possibile. I vantaggi di questo nuovo processo di costruzione, nato proprio qui in Italia, sono numerosi e per capirne di più abbiamo parlato direttamente con il fondatore Matteo Morlacchi.
Matteo, per chi non conosce il marchio, cos'è HDry? E cosa non è HDry allora?
HDry è una tecnologia per rendere impermeabili e traspiranti calzature, guanti e zaini da alpinismo con un processo brevettato. Si differenzia da tutti gli altri sistemi tradizionali (compresi quelli più famosi) perché la membrana impermeabile è direttamente applicata al livello più esterno possibile, impedendo ogni ingresso e penetrazione d’acqua.
HDry non è un "prodotto finito" ma nemmeno soltanto una "membrana" come molte altre. È una tecnologia basata sull’insieme di un macchinario brevettato, delle speciali membrane impermeabili e traspiranti e un processo applicativo.
Com'è nata l'idea di questa membrana? È un prodotto relativamente giovane, che forse ancora pochi conoscono?
Come detto, non si tratta solo di una membrana, ma anche e soprattutto di un principio di applicazione che la rende davvero unica. La tecnologia HDry è stata creata nel 2018 dai tecnici e ingegneri che, a suo tempo, sono stati i fondatori di "OutDry". La filosofia innovativa è infatti la stessa ma con HDry si è proseguito nello sviluppo tecnologico, migliorandone ancora di più le prestazioni.
Ci spieghi per favore le differenze fondamentali con le membrane più tradizionali? Come viene applicata e da chi?
Prendiamo l’esempio delle calzature impermeabili. Tutti pensano che, nelle scarpe "waterproof", la membrana impermeabile e traspirante sia unita (incollata) dietro al materiale di tomaia (che, per i non addetti ai lavori, è lo strato più esterno della scarpa e può essere in pelle e/o tessuto) e che quindi l’acqua venga fermata subito al livello più esterno.
In realtà, nel 99% delle scarpe waterproof, comprese quelle in Gore-Tex, la membrana è invece unita alla fodera (quella che si vede all’interno della scarpa e resta a contatto con il piede) e resta quindi separata dalla tomaia. Questo significa che, tra tomaia e membrana, c’è uno spazio dove l’acqua può facilmente penetrare e ristagnare. È vero che il piede non si bagna comunque, ma l’acqua entra nella scarpa che si appesantisce e si raffredda, oltre che a richiedere poi molto tempo per asciugarsi. Sarebbe un po’ come infilare il guscio con membrana sotto al pile: non ci si bagna ma il pile si impregnerà completamente (oppure potremmo dire: come costruire una casa mettendo il tetto tra il primo e il secondo piano).
L’innovazione della tecnologia HDry consiste invece proprio nel fatto che la membrana viene laminata, cioè, incollata perfettamente mediante calore e pressione, con dei micro-punti di adesivo, direttamente sul lato interno della tomaia quando questa è già cucita e assemblata. In questo modo si impermeabilizzano, in un solo passaggio, sia il materiale della tomaia che tutte le cuciture di assemblaggio, bloccando l’ingresso dell’acqua al livello più esterno ed eliminando quello spazio tra tomaia e membrana dove l’acqua può ristagnare.
Vantaggi? Svantaggi? E quanto dura?
Per l’utilizzatore finale ci sono solo vantaggi, perché la membrana svolge in modo molto più efficace la sua funzione. Come abbiamo detto, anche in condizioni estreme di pioggia o neve, le scarpe restano leggere, non assorbono acqua e l’isolamento termico della calzatura si mantiene costante. E una volta all’asciutto, le scarpe si asciugano in un tempo brevissimo.
Vi sono poi altri vantaggi, soprattutto legati al fit. In sostanza, HDry permette di costruire calzature impermeabili con la fodera "montata" sulla forma insieme alla tomaia, esattamente come nelle scarpe senza membrana. Con il sistema tradizionale di membrana unita alla fodera, questa deve essere tagliata, cucita e poi termonastrata in una forma di "calzino" impermeabile (tecnicamente si chiama "bootie"). Questa calza viene quindi inserita nella calzatura ma non aderisce mai perfettamente alla forma del piede, perché è necessariamente "semplificata" per evitare eccessive cuciture e termonastrature.
Con HDry, anche la traspirabilità, e in generale il comfort, beneficiano del fatto che la membrana è ben separata dalla fodera e quindi distante dal piede. La membrana HDry ha infatti già una propria traspirabilità (permeabilità al vapore acqueo, e perciò al sudore) molto elevata e certamente pari a quelle delle membrane più blasonate. Ma il fatto che tra piede e membrana vi sia un ampio strato d’aria dove l’aria può circolare, riduce ancora di più il rischio di saturazione da umidità e quindi di condensa. Va poi considerato che, nelle scarpe con sistema tradizionale "bootie", la traspirazione viene frenata dallo strato di acqua che ristagna tra tomaia e membrana.
Riguardo alla durata, si tratta di una membrana (quindi non un coating o una spalmatura) e la sua durata è garantita pari a quella della scarpa a cui è applicata. Anche l’assenza di nastrature è un vantaggio in termini di durata, perché con l’uso queste possono staccarsi e causare infiltrazioni d’acqua. In più, trovandosi in una posizione più lontana dal piede, la membrana HDry è meno soggetta all’effetto di abrasione dovuto alla camminata (non c’è quindi bisogno di tagliarsi le unghie a zero… ;-) come invece talvolta raccomandano per altre membrane).
Qualche svantaggio c’è invece per il produttore di calzature, che deve equipaggiarsi con lo speciale macchinario HDry per la laminazione della membrana e che, per il suo utilizzo, richiede una certa competenza.
La tecnologia viene applicata in diversi prodotti, non solo calzature ma anche su guanti e zaini. Con che vantaggi?
Nei guanti, il modo in cui vengo utilizzate le membrane tradizionali è simile a quella delle calzature. E, anche nei guanti, si tende a pensare che la membrana sia incollata dietro al tessuto o alla pelle dello strato esterno. Ma in realtà non è così (se avete un vecchio guanto in Gore-Tex da buttare, provate a tagliarlo e a guardarci dentro), perché la membrana viene inserita, libera e flottante, tra lo shell esterno e la fodera. Quindi, anche nel guanto, l’acqua ha buon gioco ad infilarsi tra strato esterno e membrana, inzuppandolo e raffreddandolo.
Con la tecnologia HDry riusciamo invece ad incollare perfettamente la membrana su tutta la superficie interna del guanto, sigillando in un solo passaggio il tessuto e le cuciture. Così l’acqua viene bloccata sullo strato esterno e il guanto resta leggero e caldo anche in condizioni estreme di utilizzo. Riceviamo infatti molti commenti positivi da alpinisti professionisti pratica ice climbing o comunque scala con la neve. Ci dicono ad esempio che, con i guanti con HDry non hanno più bisogno di portare con se uno o due paia di guanti di ricambio per sostituire quelli inzuppati.
L’altro grande vantaggio della tecnologia HDry nei guanti è poi il livello di destrezza e di precisione: rendendo membrana e tessuto esterno un corpo unico, si eliminano spessori e scorrimenti a livello della punta delle dita, guadagnando tantissimo in sensibilità e precisione.
L’applicazione sugli zaini è nata invece con l’idea di fare qualcosa che non esisteva: rendere assolutamente impermeabili zaini tecnici e da alpinismo anche molto complessi. Ci siamo riusciti ed in effetti poter lasciare il proprio zaino esposto alla pioggia un’intera giornata, o addirittura immergerlo in un torrente e poi ritrovare il contenuto perfettamente asciutto è un plus davvero notevole per chiunque vada in montagna. Ferrino ad esempio ha iniziato già da qualche anno ad utilizzare HDry e, riscontrando molto interesse, lo applica ora su diversi tipi di zaino: alpinismo, trekking, trail
Viene utilizzato anche sulle giacche? Perché?
In realtà non nell’abbigliamento, perché in sostanza il concetto "HDry" lì esiste già da tempo… ma mi spiego meglio. Le giacche tecniche da alpinismo si producono partendo da tessuti già uniti alla membrana (i cosiddetti tessuti 2 o 3 strati). I tessuti (in rotolo) vengono tagliati in pezzi e cuciti insieme formando il capo e poi una termonastratura viene applicata alle cuciture per rendere la giacca perfettamente impermeabile. Questo, come abbiamo visto, non si può fare su scarpe e guanti perché la termonastratura non è tecnicamente applicabile a causa della forma e del numero elevato delle cuciture.
Da un certo punto di vista, possiamo dire che l’innovazione HDry ha finalmente portato il livello di "impermeabilità’ di calzature e guanti alla pari di quello dell’abbigliamento (da qui anche il senso del nostro claim "NEXT LEVEL WATERPROOFING").
Stiamo comunque svolgendo attività di R&D anche sulle giacche, con l’obiettivo di incrementare ancora il livello di impermeabilità ed eliminare, almeno parzialmente, le termonastrature. Stay tuned!
Con HDry si parla spesso di scelta sostenibile? Puoi spiegarti meglio?
Da molto prima che diventasse un argomento di "moda", utilizziamo una membrana PTFE-free e PFAS-free, oltre che certificata OEKO-TEX. Da tecnici ma soprattutto da appassionati dell’ambiente outdoor, ci dispiace che sia stato necessario l’intervento normativo degli Stati per vedere finalmente archiviate le membrane in ePTFE, anche da parte dei brand di membrane più famosi. Si conosceva infatti il pericolo legato a queste produzioni (ora sappiamo anche che sono certamente cancerogene) e ci è voluto davvero troppo tempo per abbandonarle, durante il quale sono state rilasciate enormi quantità di PFAS che persisteranno ora nell’ambiente per generazioni.
Diversi marchi leader di settore utilizzano HDry nei loro prodotti di spicco. È una bella conferma della funzionalità del prodotto, no?
Sì, siamo davvero molto lieti che la tecnologia HDry sia stata adottata da brand come SCARPA, DYNAFIT, HESTRA, FERRINO, solo per citarne alcuni… E, siccome non facciamo campagne di marketing milionarie e il marchio HDry non è ancora così conosciuto, il vero e unico motivo per cui viene utilizzata da brand importanti è che la tecnologia HDry funziona molto bene e i tester di prodotto delle aziende se ne accorgono. E la cosa più interessante è che questi brand scelgono HDry soprattutto per i loro prodotti più tecnici, destinati all’utilizzo più impegnativo ed estremo (ad esempio, HDry è la tecnologia waterproof/breathable che SCARPA utilizza nelle linee Ribelle e Phantom, compreso lo scarpone usato da Nimsdai per i suoi record in Himalaya).
Collaborate anche con un team di tester. Quanto è importante questo feedback?
Certamente, i feedback dei tester sono davvero indispensabili per lo sviluppo delle nostre tecnologie. Dai loro commenti nascono spesso le idee e le soluzioni più efficaci. Abbiamo un nostro team di tester e ambassador, con alpinisti di classe internazionale come Dani Arnold o Mathieu Maynadier, e ovviamente ci relazioniamo anche con quelli dei nostri partner. Ma quello che ci fa più piacere è ricevere, quando gli inviamo prodotti da testare, i commenti molto positivi di alpinisti sponsorizzati da brand che non utilizzano ancora le nostre tecnologie. Questo ci fa pensare che HDry si diffonderà sempre di più e molto rapidamente.
Info: www.hdry.com