Silvio Reffo, un missile su Hotel Supramonte e Mezzogiorno di Fuoco in Sardegna

Intervista a Silvio Reffo che in Sardegna ha ripetuto le top vie d’arrampicata Hotel Supramonte nella Gola di Gorropu e Mezzogiorno di Fuoco alla Punta Giradili. Su entrambi gli itinerari il climber di Vicenza che arrampicava a-vista è caduto soltanto una volta per poi risolvere le stesse due lunghezze in libera e dal basso al secondo tentativo.
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Silvio Reffo, assicurato da Adriano Selva, sale Hotel Supramonte, Gola di Gorropu, Sardegna
Riky Felderer

Silvio Reffo sempre di più in chiave vie lunghe. Infatti, approfittando di una breve vacanza in Sardegna, il climber vicentino ha salito due vie di più tiri d’eccezione: Hotel Supramonte (8b) nella Gola di Gorropu e Mezzogiorno di Fuoco (8b, 270m) alla Punta Giradili. Entrambe sono state aperte da Rolando Larcher e Roberto Vigiani, la prima nel 1998 mentre la seconda, nel 2006, insieme a Maurizio Oviglia che aveva partecipato anche all’inizio dell’apertura su 'Hotel'. Mentre 'Hotel' è considerata una delle multi-pitch più importanti e belle del mondo, Mezzogiorno di Fuoco non è molto da meno. Dopo aver preso le misure con le vie di Larcher ripetendo in Val d’Adige Horror Vacui, Reffo ha prima salito Mezzogiorno di Fuoco insieme a Riky Felderer e poi Hotel Supramonte insieme ad Adriano Selva. Felderer, che di recente si è trasferito in Sardegna per gestire il B&B Lemon House, ha raccontato: "Silvio mi ha veramente impressionato. Su entrambe le vie ha fatto un volo, poi al secondo giro l'ha fatto in libera. Sempre ground-up: partito, un tiro dopo l’altro, fatto la via, e sceso. Stile impeccabile!"

Silvio, come mai la Sardegna? E come mai vie di più tiri?
Qualche anno fa ero stato in queste zone con il progetto di La Sportiva bloc scouting. Era stata una settimana all'insegna della pulizia e valorizzazione di aree boulder. Questa volta quindi volevo visitare un po' di falesie e soprattutto andare a ripetere qualche multipitch di riferimento. Penso che le vie di più tiri di stampo sportivo siano il presente e il futuro dell'arrampicata sportiva. Riuscire ad arrampicare sull'alta difficoltà per più tiri e su una parete con grande sviluppo penso che sia una logica progressione nel proprio percorso verticale. La Sardegna non manca di certo di vie lunghe impegnative e soprattutto immerse in un ambiente spaziale e con roccia solida.

Immaginiamo che sapessi esattamente cosa volevi provare
Sì, già prima di partire avevo intenzione di andare a provare Hotel Supramonte a vista. Quindi per prepararmi per questa via avevo deciso di ripetere alcune vie aperte dagli stessi Larcher, Vigiani e Oviglia. Poi si sa, sono nomi con certezza del "prodotto". Quindi prima di Hotel Supramone ho deciso di andare a provare Mezzogiorno di fuoco sulla Punta Giradili, per scaldare i "motori".

Insieme a Riky Felderer
Sì, siamo andati a ripetere la via in giornata. E devo dire che è stato più impegnativo del previsto, perché da metà via sono stato preso da crampi abbastanza forti. Inoltre la spittatura è abbastanza allegra. Però tutto è andato bene, e a parte la seconda lunghezza sono riuscito a scalare tutta la via a vista.

Poi dopo qualche giorno è arrivata l'ora di Hotel Supramonte.
La parete è veramente incredibile. La prima volta che ho visto la linea non vedevo l'ora di iniziare la scalata.

Con un altro compagno d’eccezione!
Questa volta sono stato accompagnato dal super Adriano Selva, che si è rivelato veramente fondamentale nella gestione della salita. Infatti si è occupato del lavoro "pesante" di recuperare i sacconi, sollevandomi da qualsiasi fatica ulteriore a quella di scalare.

Come è andata?
La giornata era fredda e le condizioni erano ottime; lunghezza dopo lunghezza riuscivamo ad avanzare veloci e sempre a vista, a parte la 5° lunghezza che sono riuscito al secondo tentativo. Purtroppo sul tentativo a-vista ho impostato il passaggio con le mani invertite e sono caduto andando a prendere la presa finale del tiro.

Altri due tiri portano poi al famoso 'Hotel', quella nicchia dove alcuni hanno bivaccato
Già prima di partire avevamo il desiderio di bivaccare in parete, in modo da aggiungere un momento magico nel ricordo di questa salita. Quindi come preventivato abbiamo passato la notte nella nicchia dopo il 7° tiro. Passare la notte su questa parete è stato qualcosa di incredibile. Dopo aver scalato le difficoltà maggiori della via ti ritrovi lì con il sacco a pelo (uno in due, n.d.r.) a gustarti la bellezza del cielo stellato e i rumori della notte. Purtroppo però insieme a tutto questo si è alzato un vento fortissimo che ci ha accompagnato anche l'indomani. Infatti gli ultimi tiri seppur più facili con raffiche di vento a 60, 70 km/h sono stati tutt'altro che simpatici. Però tutto è andato bene.

La via era stata aperta nel 1998. Che ne dici?
Che dire? È una linea incredibile, sono stati bravissimi gli apritori ad aver scovato una linea così estetica. Al di la della difficoltà, è un capolavoro di riferimento internazionale e vale proprio la pena andare a farci un giro.

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