Robert Japer, Stefan Glowacz, Cerro Murallon - Piolet d'or 2005
Intervista all'alpinista tedesco nominato insieme a Stephan Glowacz al Piolet d'or 2005 per la nuova via al Murallon (Patagonia)
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Robert Jasper al Piolet d'or 2005
Giulio Malfer
Grenoble, 10 febbraio 2006
Quello che colpisce di Robert Jasper è l'assoluta tranquillità. A poche ore dalla serata di premiazione del Piolet d'or 2005 - per il quale ha ricevuto la nomination insieme a Stefan Glowacz per la nuova via sul Cerro Murallion - Robert sfodera un sorriso che conquista, mentre ripercorre l'avventura patagonica. Un viaggio che per Robert e Stefan è durato tre tentativi in altrettanti anni prima della conclusione. L'amicizia messa alla prova in condizioni limite, la difficoltà di vivere contro il vento patagonico spersi nello Hielo continental, e poi la salita, e l'arrampicata, come parte del tutto... Un'esperienza di cui capisce la grandezza e apprezzi fino in fondo solo quando è finita!
Robert Jasper, quali sono le caratteristiche principali della vostra spedizione al Murralion?
La caratteristica della nostra spedizione al Murralion è stata che abbiamo fatto due spedizioni in una. Abbiamo avuto un approccio molto difficile per raggiungere il campo base. Il ghiacciaio dello Hielo continetal è molto grande, quindi l'avvicinamento è stato già difficile in sé. Andare al campo base è stato molto lungo e difficile. E lì abbiamo vissuto in condizioni molto difficili…
Cosa volevate fare, tu e Stefan Glowacz, e qual era il vostro stile nell'affrontare la parete?
Avevamo letto che Casimiro Ferrari riteneva il Murralion la montagna più difficile della Patagonia. Così abbiamo pensato che se Casimiro diceva questo con la sua conoscenza della Patagonia, questa doveva essere davvero una grande montagna e una grande avventura.
E lo è stata?
Si, naturalmente...
Qal è la caratteristica che ti ha più colpito del Cerro Murralion
La caratteristica maggiore è che non hai un campo base e vivi sul ghiacciaio…
Lo stile: volevate soprattutto fare una via in libera?
La nostra idea era di combinare le differenti discipline dell'alpinismo, l'arrampicata libera, l'ice climbing, il misto ad alto livello. E tutto questo in un luogo molto lontano dalla civiltà.
E com'è andata, quali sono le tue considerazioni?
Dopo tre anni di tentativi considero la nostra esperienza sul Cerro Murralion una grande avventura. Per me sicuramente la più grande!
Tra l'arrampicata libera, quella su misto, quella in artificiale, qual è stata la parte più impegnativa della vostra esperienza al Murallion?
Il vento… è stato davvero difficile vivere nel brutto tempo e nella tempesta. Perché per l'arrampicata ti puoi allenare per superare le difficoltà ma se devi stare per due settimane in un buco nella neve senza poterti muovere senza poter uscire è come se fossi impotente, non dipende da te.
Puntavate a raggiungere la cima o vi interessava fare solo la parete del Murallion?
Salire la linea, la nostra linea sulla parete.
Cosa ti ha lasciato quest'esperienza con Stephan
Grande amicizia, anche perché se non si fosse trattato di una grande amicizia non avremmo potuto resistere in condizioni simili.
Avete mai pensato di non farcela?
Si spesso, molto più spesso di quanto si potrebbe immaginare. La seconda volta che ci siamo ritrovati in quella grotta scavata nel ghiacciaio ci siamo detti: “Ancora qui…”
Non basta essere un grande arrampicatore per fare questo tipo di salite, occorre qualcos'altro… Quali sono le qualità di un alpinista per te
Strong mind, ci vuole molto di più, ci vuole una mente forte! Penso che sia importante avere un obiettivo che credi di poter raggiungere e non pensare mai che sia impossibile.
Cosa ti è piaciuto di più di questa via?
Se riesci a guardare all'esperienza dopo, quando tutto è finito, allora ti piace. Se tu lo vedi dopo se puoi vederlo dopo ti rendi conto della bellezza, ma quando sei lì che ti trovi in questa situazione non riesci ad amarla, è troppo difficile, mentre sei lì a condizione è talmente estrema che non riesci…
Ti aspettavi di essere nominato per il Piolet d'or?
Sì, anche se sono convinto che è difficile mettere assieme cose così diverse. Per me è un grande onore essere qui, però è molto difficile dire chi è il migliore perché credo che, considerando i vari modi di andare in montagna, qui siamo tutti “the best”, i migliori.
Come presenteresti agli alpinisti la vostra avventura sul Murralion?
Se tu hai una visione devi cercare di realizzarla: è questo che abbiamo fatto sul Murralion.
CERRO MURALLON, Patagonia
Robert Jasper e Stefan Glowacz (GER) parete nord per 27 lunghezze, diff. max in libera 7c+, A2 e M4.
2° tentativo (il 1° nel 2004). Corde fisse sulle prime 10 lunghezze.
NOMINATION PIOLET D'OR 2005
Quello che colpisce di Robert Jasper è l'assoluta tranquillità. A poche ore dalla serata di premiazione del Piolet d'or 2005 - per il quale ha ricevuto la nomination insieme a Stefan Glowacz per la nuova via sul Cerro Murallion - Robert sfodera un sorriso che conquista, mentre ripercorre l'avventura patagonica. Un viaggio che per Robert e Stefan è durato tre tentativi in altrettanti anni prima della conclusione. L'amicizia messa alla prova in condizioni limite, la difficoltà di vivere contro il vento patagonico spersi nello Hielo continental, e poi la salita, e l'arrampicata, come parte del tutto... Un'esperienza di cui capisce la grandezza e apprezzi fino in fondo solo quando è finita!
Robert Jasper, quali sono le caratteristiche principali della vostra spedizione al Murralion?
La caratteristica della nostra spedizione al Murralion è stata che abbiamo fatto due spedizioni in una. Abbiamo avuto un approccio molto difficile per raggiungere il campo base. Il ghiacciaio dello Hielo continetal è molto grande, quindi l'avvicinamento è stato già difficile in sé. Andare al campo base è stato molto lungo e difficile. E lì abbiamo vissuto in condizioni molto difficili…
Cosa volevate fare, tu e Stefan Glowacz, e qual era il vostro stile nell'affrontare la parete?
Avevamo letto che Casimiro Ferrari riteneva il Murralion la montagna più difficile della Patagonia. Così abbiamo pensato che se Casimiro diceva questo con la sua conoscenza della Patagonia, questa doveva essere davvero una grande montagna e una grande avventura.
E lo è stata?
Si, naturalmente...
Qal è la caratteristica che ti ha più colpito del Cerro Murralion
La caratteristica maggiore è che non hai un campo base e vivi sul ghiacciaio…
Lo stile: volevate soprattutto fare una via in libera?
La nostra idea era di combinare le differenti discipline dell'alpinismo, l'arrampicata libera, l'ice climbing, il misto ad alto livello. E tutto questo in un luogo molto lontano dalla civiltà.
E com'è andata, quali sono le tue considerazioni?
Dopo tre anni di tentativi considero la nostra esperienza sul Cerro Murralion una grande avventura. Per me sicuramente la più grande!
Tra l'arrampicata libera, quella su misto, quella in artificiale, qual è stata la parte più impegnativa della vostra esperienza al Murallion?
Il vento… è stato davvero difficile vivere nel brutto tempo e nella tempesta. Perché per l'arrampicata ti puoi allenare per superare le difficoltà ma se devi stare per due settimane in un buco nella neve senza poterti muovere senza poter uscire è come se fossi impotente, non dipende da te.
Puntavate a raggiungere la cima o vi interessava fare solo la parete del Murallion?
Salire la linea, la nostra linea sulla parete.
Cosa ti ha lasciato quest'esperienza con Stephan
Grande amicizia, anche perché se non si fosse trattato di una grande amicizia non avremmo potuto resistere in condizioni simili.
Avete mai pensato di non farcela?
Si spesso, molto più spesso di quanto si potrebbe immaginare. La seconda volta che ci siamo ritrovati in quella grotta scavata nel ghiacciaio ci siamo detti: “Ancora qui…”
Non basta essere un grande arrampicatore per fare questo tipo di salite, occorre qualcos'altro… Quali sono le qualità di un alpinista per te
Strong mind, ci vuole molto di più, ci vuole una mente forte! Penso che sia importante avere un obiettivo che credi di poter raggiungere e non pensare mai che sia impossibile.
Cosa ti è piaciuto di più di questa via?
Se riesci a guardare all'esperienza dopo, quando tutto è finito, allora ti piace. Se tu lo vedi dopo se puoi vederlo dopo ti rendi conto della bellezza, ma quando sei lì che ti trovi in questa situazione non riesci ad amarla, è troppo difficile, mentre sei lì a condizione è talmente estrema che non riesci…
Ti aspettavi di essere nominato per il Piolet d'or?
Sì, anche se sono convinto che è difficile mettere assieme cose così diverse. Per me è un grande onore essere qui, però è molto difficile dire chi è il migliore perché credo che, considerando i vari modi di andare in montagna, qui siamo tutti “the best”, i migliori.
Come presenteresti agli alpinisti la vostra avventura sul Murralion?
Se tu hai una visione devi cercare di realizzarla: è questo che abbiamo fatto sul Murralion.
CERRO MURALLON, Patagonia
Robert Jasper e Stefan Glowacz (GER) parete nord per 27 lunghezze, diff. max in libera 7c+, A2 e M4.
2° tentativo (il 1° nel 2004). Corde fisse sulle prime 10 lunghezze.
NOMINATION PIOLET D'OR 2005
Note:
Piolet d'Or 2005 portfolio Giulio Malfer | |
Nanga Parbat - Steve House e Vincent Anderson | |
Khumbu Express - Ueli Steck | |
Chomo Lonzo - Graziani, Wagnon, Trommsdorf | |
INTERVISTE PLANETMOUNTAIN | |
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