Chris Sharma, l'intervista dopo El bon combat 9b/+ a Cova de Ocell in Spagna
Ad usare la definizione “King Line” è stato lo stesso Sharma che l'altro giorno nella falesia di Cova de Ocell vicino a Barcelona ha liberato El bon combat, un progetto del suo amico Martí Iglesias Galobart che Sharma aveva iniziato a lavorare lo scorso giugno. Per lui è stato un amore a prima vista: “quando l'ho vista sono stato attirato nuovamente, e mi ha ricordato, quella che era stata la mia vita per così tanto tempo: quelle linee che catturano la nostra attenzione, che ci ispirano ad alzare l'asticella del nostro gioco, le King Lines. Qualcosa che è stata creata da Madre Natura come se fosse designata per essere salita, con forme perfette, a malapena sufficienti per trovare la via di salita, qualcosa a cui vale la pena dedicarsi al 200%."
A fine febbraio Sharma era caduto sugli ultimi movimenti, scrivendo "Potrei farla al prossimo tentativo, oppure l'anno prossimo." Fortunatamente la rotpunkt e avvenuta due giorni fa e, se il grado venisse confermato, sarebbe la sua prima salita più difficile in assoluto, che si aggiunge alla bella lista di altre 9b come Es Pontas a Maiorca (2006), Jumbo Love a Clark Mountain (2008), Golpe de Estado a Siurana (2008), Neanderthal a Santa Linya (2009), First Round first Minute a Margalef (2011), Fight or Flight ad Oliana (2011) e Stoking the Fire a Santa Linya (9b). Tutte King Lines, ovviamente.
Chris, complimenti per questo recente successo. La tua prima salita veramente difficile dopo La Dura Dura di due anni fa?
Grazie! Sì, La Dura Dura è stata davvero intensa, un processo durato cinque anni per raggiungere un nuovo livello nella mia arrampicata. E' stato divertente, ma allo stesso tempo impegnativo. Sapete cosa voglio dire? Mi ero detto "vediamo cosa riesco a fare davvero", e così, anche se mi sono divertito un sacco, c'era sempre una forma di divertimento diversa, non quella vera, spensierata. Così, quando ho dimostrato a me stesso che riuscivo ad arrampicare a quei livelli, ero esaltato. Ma anche super motivato a fare qualcosa di diverso.
Per trovare un contrappeso
Sì, nella vita attraverso momenti di intensa serietà seguiti da periodi in cui prevale il lato più giocoso della mia arrampicata. Come le onde che vanno e vengono, fa parte della vita di tutti, c'è sempre un momento per dare molto ed un momento per dare meno, l'importante è ascoltare la voce interiore, seguire quel flusso, non forzare le cose. Quindi anche se ero in grande forma fisica, è per questo motivo che ho deciso di investire le mie energie in altre cose, nelle competizioni Psicobloc, nella mia nuova palestra di arrampicata negli USA, lavorando molto con i miei sponsor, facendo una spedizione in Oman con Stefan Glowacz, questo genere di cose insomma. Avevo bisogno di uscire dalla solita 'zona' in cui mi sentivo a mio agio per visitare altri luoghi, vedere qualcosa di nuovo.
Poi tutto d'un tratto sei stato catturato dalla visione di questa nuova linea a Cova de Ocell
In realtà avevo sentito parlare della via otto anni fa, quando avevo incontrato Martí che mi aveva immediatamente parlato di questa falesia e delle sue linee futuristiche, ma in quel momento ero impegnato con le mie vie a Oliana, Margalef e Santa Linya. Sono davvero felice ed orgoglioso quando vedo come si sono sviluppate, quando vedo che altri si divertono sulle mie vie, ma allo stesso tempo sentivo appunto il bisogno di qualcosa di nuovo. Recentemente mi sono trasferito a Barcellona e ammetto che ero un po' preoccupato per la transizione verso una grande città, ma poi si è rivelata la cosa perfetta nel momento perfetto. Cova de Ocell è un posto davvero figo, molto tranquillo, con una splendida vista ed un buon potenziale per vie nuove. E così, da un momento all'altro, avevo questo straordinario progetto, a soli 40 minuti da casa. Era proprio quello che mi serviva, fare finalemente di testa mia, tornare in forma lentamente ...
Su un'altra “King Line”
Oh sì, una via deve essere davvero speciale se si è disposti ad investire una grande quantità di tempo e di energia. Questa via è molto di più che un semplice test, è più di un gesto atletico, è spettacolare, stimolante, intrigante. Si tratta di 25 metri su una roccia davvero interessante, un mix di arenaria e conglomerato che offre movimenti bellissimi, su per quella bella striscia blu e sui sassolini. I movimenti sono unici, completamente diversi da quelli a cui ero abituato ad Oliana, Margalef e Santa Linya. Dovete immaginarvi cinque boulder di 8A, uno sopra l'altro, con alcuni riposi sì, ma niente di eccezionale. Questi movimenti sono molto dinamici e allo stesso tempo richiedono grandissimo controllo, e anche se corrispondono al mio stile d'arrampicata li ho trovato molto difficili. Richiedono molta coordinazione e memoria muscolare. Con così tanti movimenti al limite, tutto dev'essere assolutamente perfetto, devi essere fortissimo ma allo stesso tempo lasciare che tutto scorra senza sforzo. E' almeno 9b, ma ho deciso di aggiungere il grado b+ perché, chissà, forse è ancora più difficile.
Qual è il prossimo progetto Chris?
Sai, in passato ho speso un sacco di tempo a pensare al mio futuro e spesso mi sono chiesto "dove vado adesso, dopo La Dura Dura?" Con questo nuovo progetto mi sono reso conto che non avevo nessuna pressione, non avevo nulla da dimostrare e ho capito che è questo quello che mi piace: cercare di salire vie difficili di eccezionale qualità, arrampicando solo ed esclusivamente per me stesso. In qualche modo sento di essere ritornato ai miei inizi: in futuro voglio salire vie difficili, ma le voglio fare sempre divertendomi un sacco!
Chris Sharma ringrazia: Petzl, Evolv, PrAna, Sanuk, Red Bull, Clif bar, Walltopia , Sterling Rope, Climb skin, Metolius chalk
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