Premio Alpinistico Marco e Sergio Dalla Longa 2012
Ecco le 8 candidature selezionate:
1 - Diego Pezzoli, Mauro Gibellini – California - El Capitan - “Lurking Fear”
2 - Giangi Angeloni, Daniele Calegari - Presolana - Corna Delle 4 Matte - “ A Piede Libero”
3 - Franz Rota Nodari - Monte Bianco - Grand Pilier d’Angle. Grande Passione Alpina”
4 - Tito Arosio - Grand Pilier d’Angle - “Divine Providence”
5 - Yuri Parimbelli, Daniele Natali – Patagonia - Fitz Roy - “Via Franco Argentina”
6 - Fulvio Zanetti, Mauro Gibellini - Marmolada - Parete Sud - “Via Attraverso Il Pesce”
7 - Rosa Morotti - Grand Jorasses - “Sperone Walker”
8 - Daniele Natali, Tito Arosio – Presolana - Parete Nord - “Via Paco” Prima invernale
Un pubblico numeroso ha stipato la sala ed ha seguito con attenzione le oltre due ore della serata, condotta brillantemente da Paolo Cattaneo ed introdotta da un’emozionate performance musicale. Dopo le premiazioni la serata è continuata presso la sede del Gruppo Alpini di Nembro, che hanno idratato e rifocillato tutti gli intervenuti. Cogliamo l’occasione anche per ringraziare gli sponsor tecnici: Climbing Tecnology e Tiraboschi Sport di Zogno.
Premio del Pubblico
Il grande pubblico è diventato parte attiva e protagonista della festa, esprimendo il suo voto per la salita che hanno ritenuto migliore e da questo premio iniziamo. Sono state distribuite quasi 400 schede e ne sono state raccolte ben oltre 300. Lo scrutinio del voto popolare ha assegnato il Premio del Pubblico alla salita di:
Fulvio Zanetti, Mauro Gibellini - Marmolada - Parete Sud - “Via Attraverso Il Pesce”
Premio alla giovane promessa
Quest'anno il riconoscimento al giovane alpinista bergamasco va a un giovane riservato e timido che tutti gli alpinisti conoscono. Speriamo sia presente in sala. Fra la sua attività, rilevante e di ricerca, bisogna sottolineare che ha aperto una bellissima e pericolosissima via sulla Quarta Pala di San Lucano. Inoltre ha fatto le prime ripetizioni di due vie importanti di Ivo Ferrari. Lui vagabonda un po' dappertutto nelle Alpi salendo le vie più grandiose sulle grandi pareti, il diedro Philipp Flamm in Civetta per citarne una. Ha scalato molto con i liguri, forse c'e' un recondito significato, ma ora sempre più spesso scala anche con noi bergamaschi. Però si lamenta perché non ha frequentato bene il Massiccio del Bianco e perché c'è talmente tanta roba bella da fare che a lui sembra di essere uno che scala poco. Ora dobbiamo dire il nome del “prode ettorre” e dirgli di venire qui, a questo vecchietto di 26 anni: Ettore Alborghetti
Premio Alpinistico Marco e Sergio Dalla Longa
Il lavoro della Commissione Giudicatrice è stato appassionate, ricco di discussioni, confronti e spunti di riflessione ed ha portato alla seguente scelta. La Commissione ha deciso di assegnare il Premio Marco e Sergio dalla Longa 2013 a Tito Arosio e Saro Costa per la loro salita della Via Divine Providence al Grand Pillier d’Angle, nel gruppo del Monte Bianco. Divine Providence è una delle più ambite e prestigiose vie dell’intero arco alpino, aperta nel 1984 da Patrick Gabarrou e François Marsigny rappresenta al tempo stesso la salita di riferimento e il sogno del grande alpinismo che ancora oggi, nell’era della globalizzazione e delle grandi pareti a portata di mano, si può compiere sulle Alpi. Ai giovani Tito e Saro va il Premio Sergio e Marco Dalla Longa 2012 per avere prima scoperto, poi immaginato e infine interpretato da protagonisti il proprio viaggio alpinistico attraverso una delle più difficili, remote e complesse vie del Massiccio del Monte Bianco.
Menzione speciale
Proprio perché la discussione è stata appassionante, la Commissione ha proposto anche questo riconoscimento. Menzione speciale della Commissione per la salita di Giangi Angeloni e Daniele Calegari alla Corna delle Quattro Matte, nel gruppo della Presolana. L’apertura della via “A piede libero” in una delle aree più isolate e meno esplorate del massiccio della Presolana è stata effettuata con un meraviglioso criterio di stile, secondo un etica rigorosa e con una storia personale dei due salitori che merita di essere conosciuta. La salita di “A piede libero” di Giangi e Daniele rappresenta la vittoria della pazienza sulla fretta; della voglia di fare bene, con coerenza, nel rispetto delle proprio ideale di alpinismo, sulla voglia di riuscire a tutti i costi. Questo è l’alpinismo che piaceva a Marco e a Sergio Dalla Longa, e questo è l’alpinismo che piace anche a tutti noi.
Maurizio Panseri
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