A Polaris di Ainara Vera la Genziana d’Oro per il Miglior Film del Trento Film Festival 2023
Dalla fuga alla ricerca di un nuovo destino personale e familiare: la storia di Hayat, una skipper che ha scelto i ghiacci dell’estremo nord per fuggire ai ricordi del passato, ha colpito la Giuria internazionale del 71. Trento Film Festival, che ha assegnato al film Polaris di Ainara Vera la Genziana d’oro Miglior film - Gran Premio “Città di Trento” "per il potente uso del linguaggio cinematografico nel raccontare con empatia la storia di due donne che tracciano la rotta del proprio destino". Hayat è un'esperta donna di mare abituata a navigare nell'Artico, veleggiando lontano dal resto dell'umanità e dalla sua traumatica infanzia in Francia. Quando però la sorella minore, Leila, dà alla luce una bambina, Inaya, si affaccia all'orizzonte la promessa di un nuovo inizio. I mondi e le vite delle due sorelle vengono sconvolti, mentre entrambe intraprendono un viaggio profondamente personale, guidate dalla Stella Polare, per invertire il destino della loro famiglia.
"Un percorso di rinascita e di speranza, quello di Hayat, nel quale possiamo specchiarci e riconoscerci individualmente e collettivamente: è la testimonianza che la spirale negativa che a volte sembra inghiottire tutto, nella vita privata così come nella società, può essere spezzata, e che la forza della vita può far superare anche le difficoltà più grandi", ha commentato il presidente Mauro Leveghi. "In una rassegna che si è distinta per un numero record di registe in concorso, assegnare il Gran Premio a un film in cui le donne sono protagoniste fa sì che questa edizione del Festival si chiuda in modo assolutamente coerente con i suoi principi e i suoi valori".
Si aggiudica la Genziana d’oro Miglior film di alpinismo, popolazioni e vita di montagna - Premio del Club alpino italiano An Accidental Life di Henna Taylor (Stati Uniti/2022/86'), "per l'intensa onestà che lo spettatore percepisce sia da parte della regista che della protagonista e per aver reso il film sia un'espressione che una rappresentazione della forza dell’amicizia". Una menzione speciale è stata assegnata a Plai. A Mountain Path di Eva Dzhyshyashvili (Ucraina/2022/75’) "per l’empatica rappresentazione di una famiglia rurale per la quale la guerra è sia un'eco lontana che una dura realtà fisica".
"Il film vincitore della Genziana d'Oro del Cai è un esempio lampante di come la montagna possa essere non solo un ambiente naturale da conoscere, frequentare e rispettare, ma anche il luogo dove poter rinascere, acquisendo piena consapevolezza delle proprie capacità e dei propri limiti, vecchi e nuovi. Sui sentieri e in parete è possibile vedere il bello che la vita può regalare, anche dopo che tutto sembra perduto", ha dichiarato il presidente generale del Cai – Club alpino italiano, Antonio Montani.
La Genziana d’oro Miglior film di esplorazione o avventura - Premio “Città di Bolzano” è andata a The Fire Within: A Requiem for Katia and Maurice Krafft di Werner Herzog (Regno Unito, Svizzera, Stati Uniti, Francia/2022/84') "per il sentito omaggio a due vite molto speciali di esploratori insaziabili e visionari e per aver valorizzato il loro lavoro di cineasti": il film di Herzog - un nome che è parte della storia del Trento Film Festival, tante volte in programma e premiato proprio a Trento nel 2020 con il Grand Prix dell’International Alliance for Mountain Films - celebra da un nuovo punto di vista, lavorando su spettacolari materiali d’archivio, la memoria dei famosi coniugi vulcanologi francesi.
"Per aver creato un universo estetico estremamente poetico e per lo sguardo originalissimo sul cambiamento climatico" la Genziana d’argento - Miglior contributo tecnico – artistico è stata assegnata a Ice Merchants di João Gonzalez (Portogallo, Francia, Regno Unito/2022/14'). La Genziana d’argento - Miglior cortometraggio è andata invece a Churchill, Polar Bear Town di Annabelle Amoros (Francia/2021/37') "per lo sguardo lucido e ironico sulla difficile e a volte surreale convivenza tra uomini e animali alla frontiera della crisi climatica".
Il Premio della Giuria è stato assegnato infine a Forêts di Simon Plouffe (Canada/2022/17'), "per la grande coerenza della visione e per aver creato un'esperienza cinematografica ipnotica e immersiva".
"Abbiamo parlato a lungo di sogni, nel lanciare questa edizione del Festival, e adesso possiamo dire che i nostri si sono davvero realizzati. Rivedere i cinema, i teatri e le piazze piene come prima della pandemia, ci fa capire ancora di più quanto sia stato importante tenere duro negli anni più difficili", ha detto la direttrice della rassegna, Luana Bisesti. "Speriamo anche di aver fatto sognare il nostro pubblico, con i contenuti della programmazione cinematografica e con i tantissimi eventi per tutte le età che hanno colorato e animato Trento per dieci giorni. I sorrisi di adulti e bambini e il loro entusiasmo nel partecipare alle attività del Festival ci fanno sperare di esserci riusciti".
"Sono felice che il Gran Premio vada a un film come Polaris, che rappresenta pienamente un’edizione che ha visto al centro le donne, come registe e protagoniste, e riflette inoltre il percorso di crescita del Festival", ha concluso Sergio Fant, responsabile del programma cinematografico. "La regista Ainara Vera e la sua protagonista Hayat Mokhenache si sono conosciute durante le riprese del film di chiusura dell'edizione 2019 Aquarela di Victor Kossakovsky, a sua volta Genziana d'Oro nel 2012 con ¡Vivan Las Antipodas!. Troviamo due coraggiose donne dietro e davanti la macchina da presa anche in An Accidental Life, e con The Fire Within un maestro come Werner Herzog, spirito guida del nostro festival, entra finalmente nel palmares ufficiale. Infine, con la scelta di premiare anche tre lavori brevi, la giuria riconosce la varietà del programma e del nostro sguardo sul mondo della montagna, obiettivo di ogni nostra selezione".
PREMI DEL PUBBLICO
Oltre ai premi ufficiali attribuiti dalla Giuria internazionale e ai sedici riconoscimenti speciali, il Trento Film Festival assegna ogni anno anche due premi del pubblico. Il pubblico del Festival ha potuto votare nell’area MyTFF del sito web, assegnando un numero di genziane che corrisponde ad un voto da 1 a 5. La somma dei voti ha decretato i due vincitori dell’edizione 2023.
Il Premio del pubblico Miglior Film di Alpinismo – Rotari è andato a L'ultima via di Riccardo Bee di Emanuele Confortin (Italia/2023/90'). Riccardo Bee è stato uno dei più forti rocciatori dell’epoca in cui è vissuto, ma la sua eredità alpinistica è in parte avvolta nel mistero. A quarant’anni dalla scomparsa, il film non intende celebrare la grandeur di uno scalatore, ma si propone di cogliere il lascito di un marito, di un padre, di un amico costretto da una sorta di incantesimo a cercare un confronto sempre più profondo con sé stesso. Emanuele Confortin, giornalista e documentarista, tratta di aree di crisi, migrazioni e minoranze ai margini della società moderna, in Europa, Medio Oriente e Asia. Tra i suoi progetti i documentari Kinnaur Himalaya, presentato al Trento Film Festival 2020, e Coronavenice. Alpinista, è cofondatore e direttore della rivista Alpinismi.com.
Il Premio del pubblico Miglior Lungometraggio – DAO è stato assegnato invece a Wild Life di Elizabeth Chai Vasarhelyi e Jimmy Chin (Stati Uniti/2023/93'). Dai registi premio Oscar per Free Solo, Wild Life segue l'ambientalista Kris Tompkins in un'epica storia d'amore attraverso i decenni, selvaggia come i paesaggi alla cui protezione ha dedicato la vita. Dopo essersi innamorati in età avanzata, Kris e l’imprenditore, esploratore e alpinista Doug Tompkins si sono lasciati alle spalle il mondo dei marchi outdoor di successo che avevano contribuito a creare, come Patagonia, The North Face ed Esprit, per dedicarsi al visionario progetto di creare dei parchi nazionali tra Cile e Argentina. Wild Life racconta gli alti e bassi dell’avventura che ha portato alla più grande donazione di terreni privati della storia
Programma completo su www.trentofestival.it