Paradise di Alexander Abaturov vince il Cervino CineMountain Festival 2024

Il film Paradise del russo Alexander Abaturov che critica il governo di Putin vince il il Grand Prix des Festivals Conseil de la Vallée alla XXVII edizione. A Marco Zingaretti il Premio Montagne d’Italia per 'L’età sperimentale', scritto e interpretato da Erri De Luca.
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Il film Paradise del russo Alexander Abaturov che critica il governo di Putin vince il il Grand Prix des Festivals Conseil de la Vallée alla XXVII edizione
Cervino CineMountain Festival

Otto giorni, oltre 55 ore di proiezione, 63 film da 21 Paesi diversi, 25 anteprime tra mondiali, internazionali, europee e italiane: sono questi i numeri della XXVII edizione del Cervino CineMountain, il festival del cinema di montagna che si è chiuso questa sera a Valtournenche con la cerimonia di premiazione che ha visto trionfare il film Paradise, del regista russo Alexander Abaturov, vincitore del Grand Prix des Festival Conseil de la Vallée. Forte della sua esperienza giornalistica, il regista di origine russa, da sempre critico nei confronti del governo putiniano, offre una visione drammatica delle leggi federali che relegano ai margini della società gli abitanti delle "zone di controllo" come la Siberia.

Anche quest’anno il festival ha portato a Breuil Cervinia, Valtournenche, Chamois e la Magdeleine il meglio del cinema di settore dell’ultima stagione ma anche tanti ospiti del mondo del cinema come l’attore Giuseppe Battiston, che ha aperto la XXVII edizione, dello sport come Marco Confortola, Nina Caprez e Antoine Le Menestrel, della letteratura come Mirella Tenderini, Enrico Camanni e Claudio Morandini, ma anche Carlin Petrini, fondatore di Slow Food, protagonista insieme all’alpinista Hervé Barmasse di una matinée di grande successo.

Buona affluenza alle proiezioni dei film selezionati, di particolare qualità, che hanno messo in difficoltà la Giuria Internazionale formata quest’anno da Giorgia Priolo, Aleksandar Zarapchiev e Roberto Cavallini che hanno assegnato il Grand Prix e i premi del Concorso Internazionale.

TUTTI I VINCITORI
GRAND PRIX DES FESTIVALS - CONSEIL DE LA VALLÉE
PARADISE di Alexander Abaturov (Francia/Svizzera, 2022, 88’)
Il film del regista russo Alexander Abaturov, da sempre critico nei confronti del governo di Putin, si aggiudica anche "l’Oscar del cinema di montagna", il premio riservato ai film vincitori nei principali festival di settore provenienti dal circuito dell’International Alliance for Mountain Film. Potente e immersiva, la pellicola ci proietta direttamente all’interno della devastazione provocata dal cambiamento climatico in un’area della Russia tra quelle che la legge federale considera remote o scarsamente popolate "zone di controllo", dove le autorità non sono tenute a intervenire se il costo per estinguerlo supera quello dei danni stimati.
Nell’estate del 2021 un’eccezionale ondata di caldo e siccità ha portato a giganteschi incendi che hanno distrutto 19 milioni di ettari nella Siberia nord-orientale. In questa regione, nel cuore della taiga, si trova il villaggio di Shologon che presto sarà ricoperto da una densa nuvola di fumo. Sparse dal vento, le ceneri nere portano notizie allarmanti: il bosco è in fiamme e le fiamme si stanno avvicinando velocemente. Gli abitanti della Yakutia, dove è stato girato il film, è una delle zone cosiddette di controllo e quindi i suoi abitanti, prevalentemente indigeni, sono praticamente abbandonati dallo Stato: da soli devono quindi mobilitarsi per combattere il Drago. Tenendo conto dell'unicità del luogo, il regista attinge a filmati autentici e sorprendenti per immergerci nella vita quotidiana di persone straordinariamente coraggiose che cercando di auto difendersi combattendo una lotta impari contro gli incendi, e contro le conseguenze di un governo che li pone ai margini.

Motivazioni: "Paradise offre un ritratto visivamente sorprendente dell'impatto di incendi devastanti, con una narrazione pacata ma avvincente che mette in luce la resilienza e l'ottimismo degli abitanti del villaggio. Abaturov comunica efficacemente un forte messaggio ambientale e politico, sottolineando l'importanza cruciale di affrontare il cambiamento climatico".

Menzione speciale
MONGOLIE, LA VALLÉE DES OURS by Hamid Sardar (France, 2023, 90’) - Italian Première
Motivazioni: "Un documentario visivamente e narrativamente magistrale che, testimoniando le conseguenze del cambiamento climatico, racconta la storia di una guardia forestale e di due orsi siberiani come un vero film d'avventura".

PREMIO MONTAGNES DU MONDE
WILFRED BUCK by Lisa Jackson (Canada, 2024, 97’) - Italian Première
Il premio come Miglior film straniero va al documentario della canadese Lisa Jackson che guarda alla vita di un uomo per raccontare una storia che abbraccia generazioni. Un anziano membro della popolazione indigena Cree del Canada è la nostra guida spirituale in un film che, come il suo carismatico protagonista, si muove tra passato e presente, e tra la Terra e le stelle, per superare i fantasmi della colonizzazione ed una storia straziante di sfollamenti, razzismo e segregazione.

Motivazioni: "Per il ritratto ibrido e originale di un personaggio carismatico che invita il pubblico ad ascoltare e riflettere sul nostro mondo attraverso una lente indigena".

PREMIO MONTAGNE D’ITALIA
L’ETÀ SPERIMENTALE by Marco Zingaretti (Italy / USA, 2024, 25’)
Con la consueta delicatezza e intensità della sua scrittura, ella pellicola vincitrice del premio come Miglior film italiano, Erri De Luca racconta la sua vecchiaia, segnata da lavoro sociale e attività fisiche come la scalata in solitaria. La sua routine comprende lettura quotidiana, cura del campo, gioco, amicizie, aria aperta e orari regolari. Riflette sulla mancanza di guide precedenti per la sua anzianità, affermando che questa è la migliore età della sua vita, pur riconoscendo la difficoltà del percorso. "Nessuno è stato vecchio prima di me", sottolinea.

Motivazioni: "Un documentario che mostra in modo poetico ed elegante il rapporto tra un uomo e la montagna, trasmettendo le riflessioni di uno dei più grandi scrittori italiani sulle ultime fasi della vita come le più libere e avventurose. Come nelle parole di Erri De Luca, la vecchiaia contiene vastità sconosciute alle epoche precedenti".

MONTAGNES TOUT-COURT
3MWH by Marie-Magdalena Kochová (Czech Republic, 2024, 12’)
È il film della regista ceca ad aggiudicarsi il premio per il Miglior cortometraggio: una riflessione esistenziale sulla decrescita e sul rifiuto dell’antropocentrismo. In questo cupo film-poesia, dalle forti sfumature matematiche, un operaio di una centrale nucleare ossessionato dai numeri ha fissato un limite massimo alla quantità di elettricità che vuole consumare. Ma l’energia che avrebbe dovuto bastargli per il resto della vita si sta lentamente esaurendo, costringendolo a decidere che uso farne.

Motivazioni: "Per l'estetica di grande impatto, la visione creativa e lo struggente commento metaforico sulla società contemporanea".

Menzione speciale
BODY OF A LINE by Henna Taylor (USA, 2023, 10’)
Motivazioni: "Un cortometraggio che riesce a reinventare la classica rappresentazione dell'arrampicata attraverso l'uso sapiente della tecnica del rotoscopio, trasformando la narrazione di un evento concreto in un'avventura astratta e universale".

PREMIO CVA
HOLDING UP THE SKY by Pieter Van Eecke (Belgium, 2023, 60’)
Alla sua prima edizione, il premio per Miglior film sul tema ambientale e dell’energia va all’opera regista belga che racconta la quarantennale battaglia di Davi Kopenawa, sciamano, capo tribù e noto portavoce degli Yanomami, a favore dell’ambiente. Se gli sciamani smettessero di ballare e la vita nella foresta pluviale perdesse il suo equilibrio, il cielo cadrebbe e schiaccerebbe tutto ciò che si trova sotto di esso. Ma i cercatori d’oro inquinano i fiumi, la foresta pluviale muore e la terra si riscalda. I colonizzatori bianchi capiranno mai che la caduta dal cielo non schiaccerà solo gli Yanomami?

Motivazioni: "Cattura efficacemente la capacità della narrazione cinematografica di immortalare la perseveranza e la determinazione di una comunità indigena nel difendere la propria vita e la propria tradizione. Documentario straordinariamente estetico, che trasmette efficacemente valori e ragioni contro le pratiche distruttive di deforestazione e sfruttamento del territorio Yanomami in Amazzonia".

PREMIO SONY
UN PASTEUR by Louis Hanquet (France, 2024, 70’)
Già vincitore del Trento Film Festival, l’ipnotizzante ritratto di un giovane uomo e della sua scelta esistenziale, nel paesaggio maestoso dell’Alta Provenza si aggiudica il premio per la Miglior fotografia.

Motivazioni: "Una cronaca fuori dal tempo che ritrae un giovane personaggio con un'estetica da cinema-verità contrappuntata da suggestive immagini notturne in bianco e nero a infrarossi del suo nemico invisibile".

PREMIO C.A.I. - Club Alpino Italiano
LA TRACCIA DI TONI – TONI GOBBI DA CITTADINO A GUIDA ALPINA di Antonio Bocola (Italia, 2023, 83′)
Oliviero Gobbi e Antonio Bonocola firmano il Miglior film di alpinismo della XXVII edizione secondo la Giuria C.A.I. La pellicola racconta la storia di un personaggio che ha segnato la storia dell’attività delle guide alpine: quella di Antonio "Toni" Gobbi (1914-1970), famoso alpinista e una delle prime guide alpine di origine cittadina in Europa che rinnova la professione unendo cultura urbana e montanara.

Motivazioni: "Ci sono film che si impongono per la forza delle immagini o per il modo in cui ci trasportano in realtà di sogno. Altre opere più discretamente ma in maniera indelebile ci fanno entrare in vite esemplari. Lontano da celebrazioni retoriche nelle quali la Persona rischia di lasciare il posto al personaggio in una ricostruzione che rasenta spesso l’agiografia, il film è invece il ritratto di un uomo che partendo da lontano ha saputo edificare con il suo impegno un legame speciale e ricambiato con le montagne e i suoi abitanti. Toni Gobbi, con serietà e passione, ha tracciato un sentiero, deciso come la linea della sua vita, per tutte le generazioni che gli sono succedute, dando un contributo fondamentale al concetto stesso di guida Alpina. Un lavoro complesso come la montagna, con le sue vette e i suoi abissi. Un lavoro che può vivere e affrontare appieno solo una Persona e non un personaggio".

PREMIO DEL PUBBLICO
THE GREAT WHITE WHALE di Michael Dillon (Australia, 2023, 104’) è il film più amato dagli spettatori del Cervino CineMountain, che si aggiudica con una votazione altissima il Premio del Pubblico 2024. Il film racconta l’epico tentativo di un gruppo di climber di scalare il un vulcano innevato alto novemila piedi si innalza dal mare come una grande balena bianca, nel profondo del selvaggio Oceano Antartico, a metà strada tra l’Australia e l’Africa.

PREMIO KIDS E CIRCUIT
La giuria dei più piccoli sceglie BATTERY MOMMY, di Jeon Seung-bae (Corea del Sud, 2023, 9’) che si aggiudica il Premio del Pubblico Kids, mentre il Premio del pubblico del Cervino CineMountain Circuit, assegnato dagli spettatori delle proiezioni a Chamois e La Magdeleine va a MONGOLIE, LA VALLÉE DES OURS.

PREMIO VERSANTE SPORT
GRAND-BRETAGNE / VOYAGE AUX SOURCES DE L’ALPINISME di Vincent Perazio e Bertrand Delapierre (Francia, 2024, 52’)
Il miglior film di sport secondo il pubblico del Cervino CineMountain è la pellicola del regista francese che vede protagonista Catherine Destivelle, in un viaggio alle origini dell’alpinismo per capire cosa spinge l’uomo a scalare le montagne.

Tutte le info su: www.cervinocinemountain.com




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