Le Cinque Torri, la scalata e il Delicious Climbing Dolomiti di Paolino Tassi
"Da lontano le Cinque Torri sembravano montagne in miniatura che prima o poi, come funghi, sarebbero cresciute a raggiungere le altre; giunti però alla loro base si notava come un disordine sparso, che suggeriva milioni di peculiarità. Quella bellezza era l’ennesima, delicata incarnazione della precarietà."
Con queste parole Manolo descrive il suo incontro con le Cinque Torri nel libro "Eravamo Immortali" che narra una parte della sua vita avventurosa passando anche per quella che da sempre è la palestra degli Scoiattoli di Cortina e non solo.
A camminiarci in mezzo, in effetti, tra le Cinque Torri ci si sente persi, avvolti da guglie rocciose che confondono l’orizzonte, non si capisce da che parte sia la via d’uscita. Si rimane però affascinati dalla loro bellezza che incanta escursionisti e scalatori in egual maniera.
Scalare in Cinque Torri non è mai banale: le vie classiche hanno un approccio decisamente alpinistico vista la chiodatura non proprio abbondante, le manovre di corda sono un sapere indispensabile! Chi è abituato alle falesie può far fatica a districarsi tra tutte quelle innumerevoli pareti dall’esposizioni più varie e bizzarre. È un lato affascinante che si aggiunge all’avventura della scalata.
Partire per un tiro, per una via legati è un susseguirsi di movimenti, manovre, moschettoni, chiodi, spit, magnesite, occhiate complici tra compagni di cordata che condividono quei metri verticali.
In questo mondo social, che mi pare sempre meno affezionato al contatto umano, essere compagni di cordata mi pare una gran bella cosa! Ed è per questo che abbiamo pensato di organizzare un meeting di scalata sulle Cinque Torri, per premiare e valorizzare le cordate, una non competizione dal sapore quasi antico atta a trovarci e legarci assieme per passare una giornata verticalmente memorabile.
Non esiste scalatore in Dolomiti che non abbia toccato la dolomia delle Torri, per noi Guide di Cortina portare i bambini dei nostri corsi roccia è un must salire la Quarta Bassa. Qualche giorno fa ho accompagnato i miei figli sulla Quarta Alta, arrivati in cima il più piccolo ha visto alcuni scalatori in cima alla torre Inglese e mi ha detto: "papà papà guarda guarda... andiamo lì!"
Le torri con gli occhi di un bambino sono un infinito immaginario, sono lì per essere salite. Ma ciò che mi ha stupito maggiormente è stato il fatto che un bocia di 5 anni volesse salire su quella splendida guglia per la sua bellezza, senza preoccuparsi del fatto che fosse a lui accessibile o meno.
Un'altra volta ho accompagnato un mito dello sci, Glen Plake, sulla Miriam alla Torre Grande. Quando le ha viste ha tolto in casco e si è infilato un'elegante bombetta come copricapo. Io gli ho chiesto se non fosse pericoloso... mi ha detto che un posto così meritava il massimo dell’eleganza.
Sono infinite le testimonianze che ogniuno di noi può portare su queste pareti, vi aspettiamo per viverle assieme, per raccontarci e legarci in questo che è il palcoscenico della scalata in Dolomiti. Però non fate come il mio amico Glen, ricordatevi una delle regole fondamentali dell’alpinismo: casco meglio averlo che dirlo!
In caso di tempo perturbato da quest’anno possiamo usufruire di una nuovissime e bellissima struttura indoor (la nostra sesta torre) intitolata a Lino Lacedelli, i ragazzi di Cortina 360 ci aspettano ed avremo l’uso della palestra a nostra disposizione per la mattinata.
Vi aspettiamo, per: info ed iscrizioni
Paolino Tassi (Guide Alpine Cortina - Gruppo Scoiattoli Cortina