Extremo Sul vince il Film Festival di Trento
E' andata al film brasiliano "Extremo Sul" di Monica Schmiedt e Sylvestre Campe la Genziana d'oro del 53° Trento Film Testival della Montagna, Avventura, Esplorazione.
TRENTO. Per la prima volta nella sua storia il Trentofilmfestival premia con il massimo riconoscimento un film brasiliano. Tra i 45 film in concorso, la Giuria internazionale presieduta dalla regista Stefania Casini ha attribuito il più prestigioso riconoscimento del Trentofilmfestival - la Genziana d’Oro “Gran Premio Città di Trento” - al film Extremo Sul dei registi brasiliani Monica Schmiedt e Sylvestre Campe, che tra pochi giorni verrà presentato ai distributori di tutto il mondo come una delle proposte di punta del’industria cinematografica brasiliana al mercato del Festival di Cannes, e di cui è imminente l’uscita sugli schermi brasiliani. Il film racconta il confronto fra sogno e realtà che anima sempre chi si accinge ad affrontare un’impresa dove l’uomo deve misurarsi con la natura, le sue paure e i suoi limiti. L’impresa è il tentativo di scalare il Monte Sarmiento, una delle cime più difficili della Terra del Fuoco, che i protagonisti documentano in ogni sua fase, raccontando di fronte alla telecamera i loro dubbi, le loro ansie e paure, le motivazioni. I registi hanno restituito con ritmo e sincerità i conflitti e le dinamiche di una equipe alpinistica che deve affrontare, impotente, al frantumarsi del sogno di portare a termine l’impresa. La Genziana d’Oro per il miglior film di montagna è andata a The Devil’s Miner, film dei registi Rochard Ladkani e Kief Davison, a pochi giorni dalla menzione per la miglior regia documentaria ottenuta al Tribeca Film Festival. Il film racconta, attraverso gli occhi e le parole dei due giovani protagonisti, il dramma dei bambini costretti per bisogno a lavorare nelle miniere del Cerro Rico in Bolivia, nota come “La montagna che mangia gli uomini”. Immagini che con delicatezza raccontano le piccole gioie, le paure, le superstizioni, la devozione e gli aspetti della vita che scorre “dentro e fuori” la montagna,con il sogno e la speranza di sfuggire ad un destino segnato. Al film che, raccontando l’ultima impresa del grande alpinista francese Patrick Berhault, ne disegna un toccante ritratto, Sur le fil des 4000 del regista francesce Gilles Chappaz, è stata assegnata la Genziana d’Oro del Club Alpino Italiano per il miglior film di alpinismo. Assegnate anche tre Genziane d’Argento in altrettante categorie tematiche. Per il miglior film di sport e avventura sportiva al documentario dell’austriaco Kurt Mayer Erik(a), la controversa storia raccontata in prima persona di Erika/Erik Schinegger, ex campionessa mondiale di sci alpino, che con il suo caso ha portato alla luce nel mondo dello sport il delicato tema dell’identità sessuale. Per il miglior film di esplorazione la genziana d’argento è stata assegnata a Giant grizzly del regista Andreas Kieling (Germania), documentario su un gruppo di ricercatori che indagano sulla vita dei grandi orsi grizzly. La genziana d’argento per il miglior film di ambiente montano è stata infine assegnata a The gorillas of my father di Adrian Warren (Austria), l’avventura di un uomo che, molti anni dopo il nonno, riparte alla scoperta di una specie quasi in via di estinzione in paesi dove anche gli umani, sono alle volte, vittime dalla crudeltà dell’uomo. Il Premio Speciale della Giuria è andato al film Tibet - Cry of the snow lion dell’americano Tom Peosay, un articolato documentario sulla difficile situazione politica e religiosa nel Tibet controllato dal Governo Cinese. Tutti i film premiati sono stati presentanti in concorso a Trento in anteprima assoluta per l’Italia e verranno proposti prossimamente dal Trentofilmfestival in serate speciali organizzate in diverse città italiane. Marco Benedetti Ufficio Stampa TrentoFilmfestival |
|
Note:
Ultime news
Vedi tutte le ultime news
Expo / News
Expo / Prodotti
Un nuovo standard di calzatura polivalente per alpinismo tecnico e veloce, escursionismo impegnativo e vie ferrate.
Ramponi da sci alpinismo semiautomatici a 10 punte.
Pantalone softshell unisex appositamente studiato per l'alpinismo invernale.
Zaino da arrampicata in falesia con pannello superiore e posteriore, facile accesso allo scomparto principale e tante funzioni interessanti.
Mammut Barryvox - ARTVA completamente rivisto l'interfaccia utente, per rendere l’apparecchio ancora più semplice e intuitivo e quindi anche più sicuro.
Casco polivalente e ventilato per l’alpinismo, le cascate di ghiaccio, l’arrampicata, il canyoning e le vie ferrate.