Cnsas Liguria la festa dei 25 anni e la partecipazione al Festival della Scienza al porto di Genova
Alle 4 del mattino il porto di Genova sonnecchia nel silenzio. Elettra, la nostra piccola barca, procede in punta di piedi, non vuole disturbare, appena il ronzio del motore a batteria. Rotta verso la piccola isola artificiale su cui i genovesi hanno esiliato il Bigo, sarà il punto di arrivo della nostra teleferica.
"Quest’anno facciamo 25 anni" aveva detto qualche mese prima Fabrizio, presidente del servizio regionale, "cerchiamo di festeggiarli a nostro modo, pensate un po’ qualcosa". I grandi, gli adulti, si mettono subito ad organizzarlo il nostro compleanno "affittiamo una sala", dicono, "facciamo un convegno", invitiamo le autorità, i parenti lontani"
Un ballo delle debuttanti nel salotto della città, ci pensiamo e siamo emozionati mentre la data s’avvicina: come ci vestiamo? Cosa portiamo? Cosa facciamo vedere? A 25 anni sei grande ma non l’hai ancora realizzato, hai forza fisica, entusiasmo e l’esperienza comincia ad esser molta. Se i tuoi 25 anni li hai passati in Liguria, stretto tra il mare e i monti, sai che sono entrambi tratti inevitabili della tua persona. Sei andato a correre sui forti quando ci nevicava partendo proprio giù dal porto. Hai visto la spiaggia, il mare e in fondo la Corsica dai mille metri di Punta Martin. Ti sembra normale portare giù dalla montagna, quasi in picchiata, tutto quello che hai imparato, di tecnico, di umano, metterlo a frutto in una città che sa di sale.
A venticinque anni, il tuo compleanno, vuoi star sveglio la notte, con i tuoi amici. A 25 anni vuoi metterti in gioco, provarti, fare quello che ti riesce meglio. È per questo che siamo qui, su questa barchetta, alle 4 di notte e navighiamo verso il bigo. Berto, col telemetro in mano, continua a ripetere "son 96 metri, la statica è da cento, non fate troppi nodi che poi non ci basta".
All’interno di un porto straripante iniziative del Festival della Scienza dal tema "contatto", collegare la città all’isola, i monti al mare. Dubbi e perplessità serpeggiano ovunque, del resto siamo a Genova: "finiamo in acqua", "la campata è troppo lunga, spanciamo troppo", "ci sono le barche, la balaustra, non possiamo arrivare fin là". Però son tutti qui, a festeggiare il nostro compleanno, a mettercela tutta perché la corda basti, l’acqua rimanga lontana e gli ostacoli vengano schivati.
E cosi alle otto arriva un vassoio di focaccia calda dal forno, le corde sono tese e le carrucole ci rollano sopra avanti e indietro. In acqua c’è finito solo Mattia, un piede appena. Poche ore dopo il Porto Antico è gremito, scolaresche, famiglie, bambini urlanti e i nostri coetanei, i venticinquenni.
Un rumore di corde taglia l'aria di questa primavera novembrina, impone di rallentare il passo. Sono venuti in tanti a festeggiarci: parenti, amici, ma soprattutto sconosciuti e bambini. Grazie a voi, auguri a noi. Cento di questi giorni.
di Mattia Salvi
Link: FB Soccorso Alpino Liguria