Christoph Hainz, L'uomo delle Tre Cime: la serata ad Arco
Ci sono appuntamenti che non bisogna mancare. Uno di questi è senz'altro la serata con Christoph Hainz in programma alle 21:00 di venerdì 2 giugno al Caffé Trentino di Arco. Si tratta della prima di un tour italiano organizzato da Salewa – di cui Hainz è da sempre riferimento ed amico - che vedrà il fortissimo alpinista sudtirolese presentare il suo modo di interpretare l'alpinismo, l'arrampicata e la montagna.
Evento nell'evento sarà la proiezione di "Christoph Hainz - L’uomo delle Tre Cime". Un film spettacolare ma anche molto intenso che unisce la sua bellissima ed emozionante salita solitaria della Nord della Cima Grande di Lavaredo ad una parte più intima e personale in cui Hainz racconta se stesso e viene anche raccontato da chi gli è più vicino. Ne esce la figura di un uomo che, partendo dalle "sue" amate Tre Cime di Lavaredo e dalle Dolomiti, come pochi altri ha saputo interpretare l'alpinismo, in maniera molto personale e sempre ad altissimo livello, su tutti i terreni e in tutte le sue forme. Un'esperienza unica e straordinaria quella di Hainz e un viaggio nell'alpinismo che vale la pena conoscere.
Christoph Hainz
Christoph Hainz è un autentico maestro dell'arrampicata e dell'alpinismo che cerca la difficoltà e la bellezza su tutti i terreni: dalle grandi pareti alle difficili vie di arrampicata sportiva, dal ghiaccio alle grandi montagne del mondo. Hainz insomma appartiene a quella stirpe d'uomini che sembrano essere nati per la montagna e l'alpinismo. Non a caso viene da una terra, l'Alto Adige, che ha regalato all'alpinismo alcuni tra i nomi più importanti della sua storia.
Nato nel 1962 a Selva dei Molini, guida alpina dal 1990, Christoph Hainz ha legato il suo nome ad alcune delle più belle salite degli ultimi vent'anni, nelle Dolomiti ma anche nelle montagne di tutto il mondo. Semplicemente fortissimo, è l'aggettivo che normalmente gli dedicano gli alpinisti e i climber. Mentre il giudizio di "bellissime", accompagnato sempre da un "molto impegnative", è il commento che immancabilmente viene riservato alle sue vie. Ma forse è ancora più importante sottolineare la passione, la forza e il coinvolgimento assolutamente eccezionali con cui Christoph Hainz si dedica alla montagna e alla scalata in tutte le sue forme. Una passione e un impegno che non prescinde mai dalla felicità che gli dà lo stare in montagna. Eppure la sua storia con le pareti è cominciata solo a vent'anni. "Forse" spiega Hainz "è perché le montagne erano parte integrante della mia vita di tutti i giorni". Hainz, infatti, aveva imparato a conoscerne i segreti in quel maso a 1500m in cui era cresciuto. E ne aveva assaporato gli orizzonti e la bellezza nel modo più semplice: vivendole giorno dopo giorno. Poi però, a vent'anni, arriva la scoperta della parete. Un incontro fatale visto che otto anni dopo, nel 1990, Hainz lascia il suo lavoro di meccanico d'auto per la professione di guida alpina.
Una scelta di vita per l'alpinismo e la montagna che dà subito i suoi frutti, naturalmente con nuove vie, soprattutto nelle Dolomiti. La primissima, nel 1987, è quella del Pilastro "Walde" sul Mur des Pisciadu nel Gruppo del Sella. Seguita poi da moltissime altre, tutte da 5 stelle. Tra queste meritano un posto speciale "L'apprendista stregone" sulla Cima Scotoni, la "Via in memoria di Friedl Mutschlechner" al Sass dla Crusc, "Moulin Rouge" alla Roda di Vael. E poi, sulla Civetta, "Kein Rest von Sehnsucht" alla Punta Tissi, "Rondò Veneziano" alla Torre Venezia e "Donnafugata" alla Torre Trieste. Da sottolineare, come assolutamente imperdibile, anche il suo trittico di nuove vie sulle pareti nord delle Tre Cime di Lavaredo. Le pareti dove Hainz è di casa e dove ha dettato lo standard di difficoltà con le celeberrime e severe "Phantom der Zinne" sulla Cima Grande, "Alpenliebe" sulla Cima Ovest e "Otzi trifft Yeti" sulla Cima Piccola. Come non si può scordare che Hainz, oltre che sulle Dolomiti, ha lasciato il suo segno anche su una delle più belle montagne del mondo: lo Shivling. Dove, nel 1993, con Hans Kammerlander, ha aperto una difficile via diretta sul Pilastro Nord. Ripetendosi poi, nel 1996, con "Südtiroler Profil" la difficile via aperta sulla grandiosa parete dello Ulumertorsuaq in Groenlandia.
Vanno ricordate anche le sue velocissime solitarie sulla via Franco/Argentina al Fitz Roy, ma anche la solitaria invernale sulla "Superdirettissima" della Cima Grande di Lavaredo. E, ancora, la salita super veloce della via Heckmair sulla Nord dell'Eiger. Era il 2003 ed Hainz salì quei 1800 metri in 4 ore e mezza. Un tempo che stupì tutti, ma Hainz non sembrò dargli peso più di tanto: "Non volevo fare un record" disse "volevo solo salire l'Eiger...". Cosa che rifece ancora. Questa volta però inventando, insieme a Roger Schäli, nel 2007, il suo "Magic Mushroom": la nuova via che sale l'incredibile fungo di roccia della parete nord dell'Eiger. Ma ovviamente non bastava. Hainz non si è mai fermato. Ha continuato ad aprire nuove vie, come quella in solitaria sul Golden Pilar dell'Ortler. Ma anche a "divertirsi" con le sue velocissime salite come quella Favola d'inverno che sulle Tre Cime di Lavaredo gli ha permesso, insieme a Simon Kehrer, di salire in successione e a tempo di record la "Comici-Dimai" sulla Cima Grande, la "Cassin" sulla Cima Ovest e lo "Spigolo Giallo" sulla Cima Piccola. Perché il viaggio e la magia dell'alpinismo per Cristoph Hainz non finiscono mai.
di Vinicio Stefanello
Info: hainzintour.salewa.com
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