A Milano, in scena: "La parete"

Il 21/06 al teatro Studio di Milano, nell'ambito del festival "Teatri dello sport 2004", andrà in scena la prima nazionale di "La parete", pièce teatrale, di Paolo Trotti e Roberto Rustioni, tratta da un racconto di Dino Buzzati e da René Daumal.
Lunedì 21 giugno 2004 al teatro Studio di Milano, nell'ambito del festival "Teatri dello sport 2004", andrà in scena la prima nazionale di "La parete", pièce teatrale, di Paolo Trotti e Roberto Rustioni, tratta da un racconto di Dino Buzzati e da René Daumal, Lo spettacolo, interpretato da Roberto Rusconi e presentato da Fattore K, Roma, in collaborazione con Teatri 90 progetti, Milano, trae ispirazione dall'arrampicata e dalla montagna per un viaggio che dal mondo "altrove" della montagna attraversa la vita e le infinite "realtà" quotidiane.

Lo spettacolo narra e vive le gesta di uno scalatore solitario di vette inarrivabili il giorno in cui affronta per la prima volta la parete delle Alpi Oniriche: una gigantesca muraglia di ghiaccio, roccia, sabbia, terra, acqua, infissi artificiali, protesi umane e animali... L’uomo sale per amore, per sfidare il pericolo, per ritrovare il più vero se stesso, per sfuggire alla prigione di gesti e ripetizioni quotidiane. La salita diventa una via, un passaggio attraverso l'Italia e il mondo contemporaneo con i suoi vuoti buffoni, i miti come Prometeo, e figure leggendarie come Ettore Castiglioni, grande alpinista milanese, intellettuale, partigiano ed esteta romantico. L'alpinista-attore dialoga con la parete e sale, aderendo alla montagna come un'edera, diventando parte della roccia perché deve essere lei a sostenerti e portarti fino in cima, centimetro dopo centimetro, alternando lentamente mani e piedi, chiodi e martelli. Accetta gli imprevisti e sale, da solo, perché questa è la sua filosofia. Sarà poi la montagna a dare le sue risposte. Uno spettacolo che si sviluppa attraverso una drammaturgia dell'attore con uno stile asciutto, secco, leggero, ironico, molto lontano dalla retorica eroica degli sport estremi.

"Ho iniziato a scalare che avevo tre giorni. Stavo appeso a una tetta di mia madre mentre lei correva avanti e indietro per la casa, e io con i piedi sul suo ombelico e le mani attaccate all'alveolo, mi reggevo e succhiavo. Succhiavo e mi reggevo...". Potrebbe essere questo l'inizio di questo spettacolo che narra e vive le gesta di uno scalatore solitario di vette inarrivabili nel giorno in cui affronta per la prima volta la parete delle Alpi Oniriche; una gigantesca muraglia mista di ghiaccio, roccia, sabbia, terra, acqua, vegetazione, infissi artificiali, protesi umane ed animali... una montagna che assomiglia al Monte Analogo di René Daumal, la montagna simbolica che unisce Terra e Cielo. L'uomo sale per amore, per sfidare il pericolo, per ritrovare il più vero se stesso, per sfuggire alla propria prigione.
Paolo Trotti


Gli autori

Paolo Trotti si è diplomato in drammaturgia e regia alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano. Dal 1994 al 1998 fa parte della Compagnia Giorgio Barberio Corsetti in qualità di aiutoregista e aiuto drammaturgo. Come regista mette in scena nel 2000 MacBeth - La stanza del destino, produzione del Teatro Della Contraddizione di Milano, I Giocolieri, produzione della CompagniaVentreDiMilano, presentato al II Festival Africano a Milano, Cartoline dall’inferno, prodotto sempre dalla CompagniaVentreDiMilano. Per il cinema cura, nel 2001, la regia del film Non si uccidono così anche le formiche - Europa 02, prodotto dalle Biblioteche di Milano e da CTM ENFAP, nel 2002 si occupa della regia e del montaggio del vidoeclip dei XXIIth What’s next. Per Outis 2003 cura la mise en espace del suo testo Prima della morte non c’è niente. Nel 1998 è insegnante di scrittura poetica presso la scuola ATER/ERT nell’ambito del progetto I giganti della montagna di Giorgio Barberio Corsetti. Nel 1999 fa l'adattamento de Le città invisibili di Calvino, spettacolo prodotto dal Festival di Losanna. Nel 2003 mette in scena Come Camus, testo segnalato al Premio Riccione 2003, e presentato in forma di lettura al Teatro Out Off nell’ambito di "Città in condominio”, manifestazione per la quale Renata Molinari gli ha commissionato Cul de sac nel 2004.

Roberto Rustioni nato a Milano, vive e lavora stabilmente a Roma. Si è diplomato all’Accademia dei Filodrammatici di Milano. Ha studiato e lavorato con Gabrile Vacis, Thierry Salmon, Stephan Braunschwaig, e presso il Centro di Ricerca e Sperimentazione Teatrale di Pontedera Dal 1991 entra a far parte della compagnia di Giorgio Barberio Corsetti partecipando per più di dieci anni a tutti gli spettacoli del gruppo, fra cui America, Il processo, Faust, La tempesta. Da qualche anno collabora stabilmente con Claudio Morganti come autore e coautore prendendo parte a diversi progetti in comune come il Riccardo terzo e Serata di gala, omaggio a Pinter. Dopo un lavoro su Kafka e sui Marx Brother's, La parete è il suo terzo progetto di creazione. Ha già lavorato con Paolo Trotti, ma questo è il primo tentativo di scrittura a quattro mani.

La Parete, Roberto Rustioni, Paolo Trotti
Teatro Studio - MIlano
Lunedì 21 giugno 2004
ore 21.00

Fattore K, Roma
in collaborazione con Teatri 90 progetti, Milano, presenta:
LA PARETE
da un racconto di Dino Buzzati e da René Daumal
drammaturgia di Paolo Trotti e Roberto Rustioni
con Roberto Rustioni
musiche di Stefano Zorzanello
regia di Paolo Trotti
durata 50'
TEATRI DELLO SPORT
Discipline sportive e arti sceniche raccontano il contemporaneo
Terza edizione
Milano 16-29 giugno 2004
Teatro Studio
Arena Civica Gianni Brera
Teatri dello Sport è un progetto di Antonio Calbi. A cura di Francesca Pierangeli e Alessandra Vinanti. Organizzazione: Alessandra Vinanti con Federica Avanzi e Barbara Romano. Comunicazione e promozione: Francesca Pierangeli con Lara Clementi, Emanuele Piseri, Chiara Bagalà. Diffusione: Alberto Pierangeli. Ufficio stampa: Giulia Tatulli. Art director: Andrea Lancellotti.



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