Moroni e Preti sbancano il Romarock boulder

Il resoconto della prima edizione del RomaRock Boulder 2006 tenutosi sabato 27 maggio al Club Lanciani di Roma.
RomaRock 2006

Sabato 27 maggio al Club Lanciani di Roma si è svolta la prima edizione del RomaRock Boulder 2006, un raduno/gara che, a sentire gli interessati, è andato davvero molto bene, grazie anche alla sua formula innovativa. Diamo subito la parola a Luca Bevilacqua, uno dei giudici della gara, che ci spiega il come ed il perchè...


RomaRock Boulder 2006 di Luca Bevilacqua
Gran bella gara sabato scorso, 27 maggio, al Club Lanciani di Roma. A sfidarsi, nel primo RomaRock Boulder, atleti di primissimo piano giunti da tutta Italia, con – ovviamente – una forte presenza di romani.

L’organizzatore nonché tracciatore, Alessandro Jolly Lamberti, gioca a rimescolare le carte un po’ logore della formula ormai consolidata, inserendo un monte premi basato non sulla classifica finale (che di fatto non ci sarà), ma sui top dei vari blocchi. Accanto a ciò, piccola rivoluzione anche nella dinamica della gara: i percorsi (tre per le donne, quattro per gli uomini) vengono lavorati dagli atleti nelle ore che precedono la gara vera e propria. Poi, quando questa comincia, ognuno dispone di tre minuti per salire il singolo blocco.

Non conta in quanti tentativi, l’importante è farlo! Quest’imperativo mentale fa impennare il livello di adrenalina di atleti e pubblico. Bum! Vedi l’atleta cadere sul materasso e come un fulmine rialzarsi e ripartire subito, una volta, due, fino allo stremo, per cercare di arrivare in cima prima che suoni la campana…

Così capita a Flaminia Capezzuoli, sotto il mio sguardo severo di giudice di blocco: un blocco tecnico, con un traverso aleatorio e poi un piede da agganciare di punta su un rovescio dove un istante prima stava la mano. Flaminia prova una volta, cade. Seconda volta. Ricade. Scuote la testa, ha l’affanno di un centometrista appena tagliato il traguardo, sembra sfinita. Le dicono che ha ancora un minuto e mezzo. Io penso: può rifiatare 20 secondi e provare un’ultima volta. Ma lei è già di nuovo con le mani sul pannello. Più che spaccare, lancia un piede alto nel diedro, e riparte. Tanta, tanta grinta, ed è in cima.

La formula funziona per due motivi. Primo, il lavorato permette di alzare il coefficiente di difficoltà, e dunque i blocchi sono tutti molto impegnativi, anche sul piano puramente gestuale: lo spettacolo, dal punto di vista di chi guarda, ci guadagna enormemente. Secondo, in molti casi l’atleta è riuscito a superare il blocco durante le prove, e dunque dà tutto se stesso nella convinzione, assai ragionevole (in teoria), di potersi ripetere durante la gara.

Al termine dei quattro blocchi della prova maschile, ci sono 6 atleti che hanno chiuso tutti gli itinerari. Per loro si apre la strada a un “superblocco”, sorta di finale mozzafiato dove il tracciatore, va detto, ha superato se stesso. Un boulder davvero scenografico. Partenza su forte strapiombo. Un appiglio, un secondo appiglio, spostamenti vari, finché non vedi il concorrente ruotare pian piano su se stesso, come la lancetta di un orologio. I piedi vanno ad arpionare una simil-stalattite sul bordo dello strapiombo. A quel punto l’atleta sta perfettamente ribaltato: testa in giù, e piedi assai più alti delle mani. Si raggomitola, si ridistende orizzontalmente verso una presa rovescia da cui deve incrociare a un bidito. È un traverso in pieno strapiombo, non c’è niente per i piedi. Il passaggio chiave è qui: una sorta di trazione su un braccio mentre il corpo tende a girare come una trottola. Cadono tutti, tranne Gabriele Moroni, che con un movimento di una rapidità sconvolgente afferra la presa sul bordo del tetto e sale rapido fino in cima. Dopo di lui Lucas Preti, che riesce a sua volta nell’impresa quasi impossibile di quella mossa con i piedi nel vuoto. Sale anche lui con gran classe fino al top.

Complimenti ragazzi. Jolly mi dirà, nel dopogara, che quel blocco vale probabilmente un 8a in valutazione boulder. Come si dice qui a Roma: “Bella prova!”. Ma felicitazioni anche a tutti gli altri concorrenti, a cominciare dalle ragazze: per la passione con cui ci avete dato dentro, e per le belle emozioni trasmesse a chi vi guardava.

di Luca Bevilacqua


ROMAROCK BOULDER 2006
27/05/2006
Club Lanciani di Roma
Via di Pietralata 13
info 3386426508
Portfolio
Archivio news Jolly Lamberti
www.rockfilm.it/gara.htm



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