Mondiali di Birmingham: Dino Lagni e Liv Sansoz sono i Campioni del Mondo di Difficoltà.
A Birmingham nel Campionato del Mondo di arrampicata sportiva vincono l'italiano Dino Lagni e la francese Liv Sansoz.
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Dino Lagni in finale al Campionato del Mondo Lead a Birmingham in Inghilterra, 1999
Guy Maddox
In questo momento sono ancora in corso le premiazioni: Bernardino-Dino Lagni, il piccolo grande 'ragioniere' di Schio, é Campione del Mondo 1999 della specialità di 'difficoltà'!
Ci dicono che é ancora frastornato. Non facciamo fatica a crederci. La sua é una grande impresa: Dino é salito più in alto di tutti, arrivando fino a 12 prese dalla catena di una via di finale che contava ben 63 movimenti!
La vittoria dell'atleta di Schio, vincitore tra l'altro della Coppa Italia '99 e autore di una buonissima prestazione al Rock Master di Arco, certamente avrà stupito qualcuno ma non chi lo conosce bene, il Dino si tiene eccome si tiene, a Bimingham ha avuto modo di dimostrarlo alla grande!
Dietro all'italiano si sono fermati nell'ordine Yuji Hirayama giunto secondo, l'ucraino Maksym Petrenko 3°, il francese Arnaud Petit 4°, Cristian Brenna (il secondo azzurro in finale) 5°, l'altro francese il giovane Alexandre Chabot 6°, il tedesco Christian Bindhammer 7° ed infine il secondo giapponese ancora in gara Dai Koyamada 8°.
La vittoria di Dino é sicuramente una grande impresa di cui tutto il movimento dell'arrampicata sportiva agonistica italiana deve essere contento. Il 1999 é stato sicuramente un anno da non dimenticare, che ha dimostrato il valore degli atleti italiani, oltre al neo Campione del Mondo di difficoltà Bernardino Lagni ricordiamo, difatti, che sempre un atleta italiano, Christian Core, quest'anno ha vinto la Coppa del Mondo di Boulder, che Cristian Brenna, il Campione Italiano '99 come sempre entrato in finale anche in questa Competizione Mondiale, si é aggiudicato il prestigioso Master di Serre Chevalier e, ancora, che Flavio Crespi ha vinto il Campionato Mondiale Juniores.
In campo femminile la vittoria é andata alla francese Liv Sansoz, seguita al 2° posto dalla belga Muriel Sarkany, al 3° posto dalla statunitense Elena Ovchinnikova, al 4° dalla tedesca Marietta Uhden, al 5° dalla Annatina Schultz, al 6° dalla slovena Martina Cufar, al 7° dalla francese martin Delphine e all'8° dalla spagnola Josune Bereciartu Urruzola.
Da segnalare infine la bella prova di Martina Artioli classificatasi al 16° posto.
IL COMMENTO DI LUISA IOVANE
Si svolgeva dal 3 al 5 dicembre in Inghilterra, nella National Indoor Arena di Birmingham. La competizione era caratterizzata dai superlativi: una sala immensa, la parete più aggettante (15 metri di strapiombo per 14 metri di altezza), il maggior numero di concorrenti (100 ragazzi e 70 ragazze), provenienti da 29 nazioni, l'area di isolamento più spaziosa ma purtroppo il muretto di riscaldamento assolutamente sottodimensionato, oltre sette ore di attesa per le ragazze, che dovevano confrontarsi su un'unica via per i quarti di finale. Nell'ambito della manifestazione erano stati poi organizzati innumerevoli seminari, conferenze, proiezioni, esposizioni di materiale per intrattenere al meglio il pubblico. Sette i componenti della squadra italiana, scelti secondo i risultati ottenuti nella Coppa del Mondo di difficoltà e nel Campionato Italiano.
Alippi, Iovane e Zavagnin si perdevano già durante le qualificazioni, si difendevano invece bene in semifinale Martina Artioli 16° e Giupponi, 21°. Ancora meglio andava a Brenna e Lagni, che in una concorrenza agguerritissima si guadagnavano un posto in finale. Una routine per Brenna, già un successo per Lagni, alla sua seconda finale in assoluto. Ma durante la prova decisiva qualunque pronostico veniva rovesciato: a sorpresa Dino Lagni si lasciava dietro tutti i più accreditati concorrenti, Yuji Hirayama a poca distanza, gli altri molto più in basso, vincendo il Campionato Mondiale.
Un'immensa gioia per il tranquillo arrampicatore di Schio, l'unico vero "amatore" nel gruppo dei migliori, (tutti professionisti sponsorizzati o facenti parte di corpi militari), che si allena dopo il lavoro e nei fine settimana, e che finora non era riuscito ad esprimere le sue potenzialità in campo internazionale.
Petrenko terminava terzo, Arnaud Petit quarto, "solo" quinto Brenna, un pò demotivato a fine stagione, 6° Alexandre Chabot. In campo femminile ancora una volta Liv Sansoz la spuntava su Muriel Sarkany, (come durante il Mondiale precedente), terza Elena Ovtchinnikova.
Il commento di Luisa Jovane
(Dino Lagni durante la finale - foto © Guy Maddox)
Ci dicono che é ancora frastornato. Non facciamo fatica a crederci. La sua é una grande impresa: Dino é salito più in alto di tutti, arrivando fino a 12 prese dalla catena di una via di finale che contava ben 63 movimenti!
La vittoria dell'atleta di Schio, vincitore tra l'altro della Coppa Italia '99 e autore di una buonissima prestazione al Rock Master di Arco, certamente avrà stupito qualcuno ma non chi lo conosce bene, il Dino si tiene eccome si tiene, a Bimingham ha avuto modo di dimostrarlo alla grande!
Dietro all'italiano si sono fermati nell'ordine Yuji Hirayama giunto secondo, l'ucraino Maksym Petrenko 3°, il francese Arnaud Petit 4°, Cristian Brenna (il secondo azzurro in finale) 5°, l'altro francese il giovane Alexandre Chabot 6°, il tedesco Christian Bindhammer 7° ed infine il secondo giapponese ancora in gara Dai Koyamada 8°.
La vittoria di Dino é sicuramente una grande impresa di cui tutto il movimento dell'arrampicata sportiva agonistica italiana deve essere contento. Il 1999 é stato sicuramente un anno da non dimenticare, che ha dimostrato il valore degli atleti italiani, oltre al neo Campione del Mondo di difficoltà Bernardino Lagni ricordiamo, difatti, che sempre un atleta italiano, Christian Core, quest'anno ha vinto la Coppa del Mondo di Boulder, che Cristian Brenna, il Campione Italiano '99 come sempre entrato in finale anche in questa Competizione Mondiale, si é aggiudicato il prestigioso Master di Serre Chevalier e, ancora, che Flavio Crespi ha vinto il Campionato Mondiale Juniores.
In campo femminile la vittoria é andata alla francese Liv Sansoz, seguita al 2° posto dalla belga Muriel Sarkany, al 3° posto dalla statunitense Elena Ovchinnikova, al 4° dalla tedesca Marietta Uhden, al 5° dalla Annatina Schultz, al 6° dalla slovena Martina Cufar, al 7° dalla francese martin Delphine e all'8° dalla spagnola Josune Bereciartu Urruzola.
Da segnalare infine la bella prova di Martina Artioli classificatasi al 16° posto.
IL COMMENTO DI LUISA IOVANE
Si svolgeva dal 3 al 5 dicembre in Inghilterra, nella National Indoor Arena di Birmingham. La competizione era caratterizzata dai superlativi: una sala immensa, la parete più aggettante (15 metri di strapiombo per 14 metri di altezza), il maggior numero di concorrenti (100 ragazzi e 70 ragazze), provenienti da 29 nazioni, l'area di isolamento più spaziosa ma purtroppo il muretto di riscaldamento assolutamente sottodimensionato, oltre sette ore di attesa per le ragazze, che dovevano confrontarsi su un'unica via per i quarti di finale. Nell'ambito della manifestazione erano stati poi organizzati innumerevoli seminari, conferenze, proiezioni, esposizioni di materiale per intrattenere al meglio il pubblico. Sette i componenti della squadra italiana, scelti secondo i risultati ottenuti nella Coppa del Mondo di difficoltà e nel Campionato Italiano.
Alippi, Iovane e Zavagnin si perdevano già durante le qualificazioni, si difendevano invece bene in semifinale Martina Artioli 16° e Giupponi, 21°. Ancora meglio andava a Brenna e Lagni, che in una concorrenza agguerritissima si guadagnavano un posto in finale. Una routine per Brenna, già un successo per Lagni, alla sua seconda finale in assoluto. Ma durante la prova decisiva qualunque pronostico veniva rovesciato: a sorpresa Dino Lagni si lasciava dietro tutti i più accreditati concorrenti, Yuji Hirayama a poca distanza, gli altri molto più in basso, vincendo il Campionato Mondiale.
Un'immensa gioia per il tranquillo arrampicatore di Schio, l'unico vero "amatore" nel gruppo dei migliori, (tutti professionisti sponsorizzati o facenti parte di corpi militari), che si allena dopo il lavoro e nei fine settimana, e che finora non era riuscito ad esprimere le sue potenzialità in campo internazionale.
Petrenko terminava terzo, Arnaud Petit quarto, "solo" quinto Brenna, un pò demotivato a fine stagione, 6° Alexandre Chabot. In campo femminile ancora una volta Liv Sansoz la spuntava su Muriel Sarkany, (come durante il Mondiale precedente), terza Elena Ovtchinnikova.
Il commento di Luisa Jovane
(Dino Lagni durante la finale - foto © Guy Maddox)
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