Master Serre Chevalier a Mrázek e Levet
Il 19/07 Tomás Mrázek e Sandrine Levet si sono aggiudicati il prestigioso Trofeo di Serre Chevalier.
Chi pensava ai segnali di "livellamento" delle ultime gare, e ai nuovi atleti "emergenti", come ad un fuoco di paglia, forse si dovrà ricredere. Chi pensava che la Difficoltà fosse un pronostico già in partenza (sempre) scritto, da ora dovrà essere meno sicuro. E' vero che è ancora un super Tomás Mrázek 2003 - Campione del Mondo in formato Chamonix - quello che ha svettato a Serre Chevalier E che è sempre Sandrine Levet a salire sul gradino più alto del podio del prestigioso Master della Difficoltà francese prendendosi, in superfinale, una piccola rivincita sulla neo campionessa mondiale Muriel Sarkany. Ma la novità (vera) è la comparsa di alcuni nomi "nuovi" sul podio che lasciano ben sperare per movimentare una classifica, ormai da troppo tempo, sempre uguale a se stessa. Parliamo dello spagnolo Patxi Usobiaga che, anche qui, come ai Campionati mondiali di Chamonix, arriva 2° alle spalle di Mrázek. Seguito a ruota, ancora per la serie "nuove proposte", dal connazionale Eduard Marin Garcia, giovanissimo (18 anni), finito appaiato al 3° posto nientemeno che con Alexandre Chabot - oramai in fase decisamente "umana", rispetto a quello che ci aveva abituati. Novità e giovani sul podio che, forse in misura minore, si vedono anche in campo femminile con la già conosciuta Emilie Pouget (3a) ma anche con il costante rendimento della svizzera Alexandra Eyer (qui 4a) e della nostra Jenny Lavarda, a Serre Chevalier 5a, ma con una buona dose di sfortuna In gara maschile, si è visto un Tomás Mrázek dominare su una via di finale lavorata (durissima) sulla quale il climber ceco, pur finendo la sua corsa a circa 17 prese dalla catena, è andato più alto di tutti. Sotto di 5 prese si è fermato Usobiaga e ancora sotto, di altre 4-5 prese, la coppia Marin Garcia e Chabot. Quasi tutti gli altri finalisti (Millet, Ovtchinnikov, Auclair C. Bindhammer, Sova e Pouvreau) si sono fermati sotto al grande tetto su una canna ad esse. Migliore degli italiani si è classificato Cristian Brenna, 15°, seguito da Flavio Crespi 16° e Donato Lella 23°. In gara femminile il primo posto è stato un affare esclusivo tra la francese Sandrine Levet e la belga Muriel Sarkany, le uniche ad arrivare al top della finale. Poi, nello spareggio della super finale, Sandrine ha vinto con largo distacco su Muriel, caduta a metà via. Da segnalare la bella ma sfortunata prova di Jenny Lavarda. L'italiana, in forma come non mai, è stata penalizzata in finale dalla rottura di un appoggio, quando ormai era lanciata verso la catena. Nonostante tutto però Jenny era comunque riuscita a toccare la presa tenuta da Emilie Pouget (giunta alla fine 3a) Poi, come da regolamento, le è stato concesso di ripetere la prova. Ma la chance di un secondo giro, come spesso accade, non ha portato i suoi frutti l'azzurra è caduta più in basso, ad un altezza che le è valsa un pur buon 5° posto. Bella prova dunque, anche se con un po' di rammarico Ma se continua così, anche per l'Italia la novità "podio" dovrebbe arrivare.
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