Marianne Fatton & Gaelle Perrier e Tadei Pivk & William Boffelli vincono la terza SkyClimb Mezzalama 2024

SkyClimb Mezzalama 2024: gli italiani Tadei Pivk e William Boffelli vincono la terza edizione dell’iconica gara di skyrunning in alta montagna ai piedi del Monte Rosa in Valle d'Aosta. Al femminile tutte dietro alla coppia svizzera Marianne Fatton e Gaelle Perrier
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SkyClimb Mezzalama 2024
Giacomo Meneghello

Quest’anno niente Castore, il comitato organizzatore, visto la perturbazione di sabato e il meteo di domenica mattina, ha optato per il "piano b" che prevedeva comunque un itinerario spettacolare e alpinistico in vero Mezzalama Style che ha portato gli atleti ai 3585m del Quintino Sella. Tutto come da programma, invece, per la prima vertical andata in scena sull’itinerario di sola salita con arrivo al Rifugio Guide di Ayas (3.400 mslm).

Alle 7:00 di domenica mattina fuoco alle polveri per la terza edizione di SkyClimb Mezzalama con una variazione del percorso che è stata fatta per garantire il regolare svolgimento della manifestazione e soprattutto non far correre rischi inutili sia alle 90 squadre iscritte, sia ai numerosi volontari dislocati lungo il percorso.

A tagliare il traguardo per primo è stato il team composto dagli azzurri Tadei Pivk e William Boffelli con il tempo di 2h39’20’’, in seconda posizione con un distacco di 13’ dai vincitori sono arrivati gli italiani Paolo Bert e Lorenzo Rostagno mentre al terzo posto, ancora azzurri, con Andrea Prandi e Iacopo Leonesio che hanno chiuso in 2h53’44’’.

n campo femminile il successo è andato alle svizzere Marianne Fatton e Gaelle Perrier che in 3h41’48’’ hanno completato la gara. Dietro di loro, in 3h56’46’’, il team francoitaliano di Noémie Grandjean e Camilla Calosso, terzo posto con il tempo di 4h02’53’’ per le francesi Mélanie Nobs e Lucile Ochs.

La scelta di spostare la gara da sabato a domenica era già stata fatta mercoledì nell’ottica di evitare una perturbazione importante. Nella serata di sabato, visto il perdurare dell’instabilità metereologica si è giustamente deciso di evitare la salita al Castore: "L’incertezza meteo ci ha fatto decidere di non salire in quota – commenta la Guida Alpina Adriano Favre – ma optare per un percorso comunque tecnico. Le squadre sono partite regolarmente da Saint Jacques ma invece di arrivare fino al Rifugio Guide di Ayas poco dopo il Pian di Verra Superiore hanno deviato verso la Bettolina percorrendo in parte la traccia normale che va verso il Quintino Sella e poi, piegando verso sinistra, sono sbucati all’inizio dell’itinerario classico attrezzato che porta al rifugio a quota 3585 metri. Dal Sella sono scesi verso Gressoney la Trinité abbassandosi di quota di circa 300 metri su una traccia creata appositamente per l’evento e possibile solo per una primavera ricca di precipitazioni. Qui, infatti, normalmente d’estate c’è una pietraia, ma ora con la neve è stato possibile disegnare un percorso molto interessante. Dopo questa prima parte di discesa le squadre sono risalite verso il colletto sopra la Bettolina, poi giù verso il Colle della Bettaforca, Resy e infine Saint Jacques".

La modifica dell’itinerario ha ridotto i metri di dislivello che sono diventati così 1900 invece che 2500 in salita, ma la fatica e il livello tecnico della gara non hanno certo subito variazioni di rilievo. Senza il transito sugli oltre 4000 metri del Castore i partecipanti hanno potuto gestire lo sforzo in modo diverso forzando il ritmo lungo quasi tutto il tracciato.

Tutto come da programma, invece, per la Vertical che è partita mezz’ora più tardi, sempre da Saint Jacques con l’arrivo al Rifugio Guide di Ayas a quota 3.400 metri.

In campo maschile la vittoria è andata a Andrea Gorret che è arrivato al Rifugio Guide di Ayas fermando il cronometro dopo 1h33’38’’ di gara. In seconda posizione, con un ritardo di 3 minuti dal vincitore, il bergamasco Giovanni Zamboni. Terzo Matteo Rodigari in 1h37’46’’.

Al femminile successo per la lecchese Barbara Sangalli in 1h53’22’’, seconda la serba Sladjana Zagorac con il tempo di 1h54’, terza la valdostana Elisa Arvat che ha tagliato il traguardo dopo 1h56’26’’.

Archiviata con successo la gara estiva, ora la Fondazione Mezzalama comincerà a lavorare per la mitica kermesse scialpinistica che, il prossimo inverno, oltre a essere tappa del prestigioso circuito la Grande Course, sarà prova unica di Campionato Mondiale ISMF Long Distance.

Tutte le informazioni, e la traccia del percorso si possono trovare sul sito www.skyclimb.it


IL PERCORSO (25km circa; 2.533 mt D+)
Partenza da Saint Jacques, una prima salita in un bosco di larici porta al piccolo abitato di Fiery (1878m). Da qui la salita è meno ripida e obliquando verso destra si raggiunge il Pian di Verra (2050m). Attraversata la piana, la mulattiera conduce al Lago Blu (2215m). Si segue poi il ripido filo della morena glaciale che porta al Rifugio Mezzalama (3036m). Oltre, il terreno si fa tipicamente pre-glaciale e roccioso ed una facile lingua di ghiaccio pianeggiante conduce ai piedi delle ripide rocce di Lambronecca, alla cui sommità sorge il Rifugio delle Guide di Ayas (3400m).
Al Rifugio Guide di Ayas, prima FEED ZONE (organizzata nel rispetto delle norme anti COVID19) e CAMBIO DI ASSETTO. Si indossa l’imbrago, si calzano i ramponi e ci si lega in cordata, pronti per affrontare il ghiacciaio con le sue insidie. Le pendenze sono moderate fino al raggiungimento del Passo di Verra (3848m). Teatro della parte più tecnica ed impegnativa della gara sarà l’ascesa al Castore (4226m) per la parete Ovest, sulle tracce del Mezzalama classico.
La discesa seguirà la cresta Est ed il ghiacciaio del Felik fino al Rifugio Quintino Sella (3585m). FEED ZONE e CAMBIO DI ASSETTO. Si tolgono corda e ramponi. Un’aerea cresta rocciosa ben attrezzata porta alle pietraie che rapidamente conducono al Passo della Bettolina (3000m circa).
La discesa seguirà la cresta Est ed il ghiacciaio del Felik fino al Rifugio Quintino Sella (3585m). FEED ZONE e CAMBIO DI ASSETTO. Si tolgono corda e ramponi. Un’aerea cresta rocciosa ben attrezzata porta alle pietraie che rapidamente conducono al Passo della Bettolina (3000m circa).
Da qui si prende sentiero che conduce al Colle della Bettaforca, poi un bosco di larici offre riparo al comodo sentiero che conduce ai Rifugi Ferraro e Guide Frachey (2060) a Résy, poi un’ultima ripida picchiata porta all’arrivo a Saint Jacques.




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