Dmitrii Sharafutdinov e Alex Puccio vincono il Rock Master Boulder 2012
2/09/2012. Al Climbing Stadium di Arco la statunitense Alex Puccio è la vincitrice il Rock Master Boulder 2012 superando nell'ordine Melissa Le Neve (Fra) e Katharina Saurwein (Aut). In gara maschile la vittoria è andata al russo Dmitrii Sharafutdinov davanti al connazionale Rustam Gelmanov e allo sloveno Klemen Becan. L'italiano Lucas Preti è 4° pari merito assieme a Jacob Schubert.
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Rock Master 2012, Boulder
Giulio Malfer
Rock Master Boulder - gara femminile
Ai blocchi di partenza sono in 7. Davanti hanno 4 boulder che già questa mattina hanno provato. E’ il KO System che prevede nella prima e seconda “stazione” l’eliminazione della concorrente con il risultato peggiore. Al terzo blocco, invece, sono in due ad uscire. Per trovarsi poi con le migliori tre a giocarsi la vittoria sul quarto e ultimo problema.
Per prima parte la tedesca Juliane Wurm che centra quasi con facilità il top del primo step. Bel riscaldamento anche per la francese Melissa Le Neve e la statunitense Alex Puccio. Un po’ più fatica fa Katharina Saurwein, ma solo poca. Poi tocca alle tre atlete che si sono conquistate questa finale partendo dall’Open di venerdì, e iniziano le prime difficoltà: la russa Olga Iakovleva, grandissima in qualificazione, sbaglia il primo tentativo. Così va anche per l’Israeliana Valey Kremer e per l’italiana Annalisa De Marco. Adesso è una lotta tra loro tre. Ikovleva se la cava subito centrando il top al secondo giro. Kremer sale alta mentre Annalisa De Marco cade più sotto: è lei la prima ad essere eliminata. Sì, evidentemente questo primo blocco era ben congegnato: due piccoli volumi da rimontare per prendere due prese nere appaiate che conducono al top… “leggero” per le prime 4 ma già un bel filtro per le altre.
Al secondo step la musica è già cambiata. Qui le cose si complicano davvero: arriva la stazione “acrobatica”. Il menù prevede all’inizio una difficile risalita su un grande volume a stella che serve per raggiungere due grandi volumi paralleli completamente lisci. Da qui il problema è andare al top con un lancio. Tutte ci provano e riprovano, una dopo l’altra, ma nessuna riesce a trovare il bandolo della matassa. Il finale è sempre il lancio verso il nulla con conseguente atterraggio sul tappeto. da segnalare anche un pessimo arrivo (direttamente con la faccia) di Melissa Le Neve, per fortuna senza conseguenze. Sì, qui i giochi si sono fatti duri: per fare il top oggi si deve “volare”. Ma, addirittura, Puccio e Kremer al primo tentativo non riescono nemmeno a lanciare. Poi l’illuminazione: Iakovleva trova la maniera per alzarsi sui piedi. Bella mossa e grande idea: da lì il lancio è più semplice e il top è suo. Ecco, questa è la grande Iakovleva che avevamo visto negli Open. Finisce con quell’unico suo top e Kremer che è costretta ad uscire.
La terza stazione è quella della forza. Qui si lotta tra grandi volumi, accoppiamenti mano-piede, pinzate e chiusure. Ci riescono benissimo Katharina Saurwein e Alex Puccio che stampano il top al primo tentativo, dimostrando che dove c’è da stringere loro non hanno proprio problemi. Bene anche Le Neve che arriva vicinissima al top anche se non riesce a chiuderlo. Nulla da fare invece per Wurm e Iakovleva che sono costrette a lasciare il campo.
Ora siamo arrivati alla fine. All’ultimo decisivo blocco. E sono rimaste solo in tre. Le Neve, Puccio e Saurwein. Questo è il boulder che alla forza unisce il lancio a due mani. E qui le cose si fanno ancora più dure. Non per Alex Puccio che parte e arriva al top dimostrando grinta e potenza da vincitrice. Finirà proprio così. Melissa Le Neve e Katharina Saurwein, messe sotto pressione, non riescono a risolvere il blocco. Le Neve va più alta ed è seconda. Katharina Saurwein è terza. Mentre Alex Puccio, 23enne del Texas, sesta nel rank mondiale del boulder, è la vincitrice del Rock Master Boulder 2012, alias come qualcuno ha commentato la prima del “Boulder volante”!
Rock Master Boulder - gara maschile
Mettete 11 boulderisti davanti a 5 problemi molto difficili. Lasciate che li provino. Poi lanciateli in gara con le regole del KO System: ad ogni blocco quelli che otterranno i peggiori risultati saranno eliminati. Si hanno 3 tentativi per boulder e ad ogni step la classifica riparte da zero, fino ad arrivare al boulder finale con soli tre atleti. Un sistema quasi crudele, da KO appunto.
Sul campo per questa gara che chiude il Rock Master Festival sono in 11. Jure Becan (Slo), Stefan Scarperi (Ita), Mauricio Huerta (Mex), Jernej Kruder (Slo) si sono conquistati il posto nell'Open di qualificazione. Trovano ad aspettarli una bella compagnia. A partire dal campione e dal vice campione del mondo Boulder: Dmitrii Sharafutdinov e Rustam Gelmanov. Ma anche Jakob Schubert (Aut) appena sceso, da vincitore, dalla parete del Duello Lead, dopo un'autentica maratona che ieri l'ha visto impegnato nelle due prove del Rock Master Lead (dove è arrivato 2°). E ancora il bresciano Lucas Preti uno dei migliori italiani in assoluto, il “veterano” Klemen Becan (fratello del più giovane Jure), Lukas Ennemoser (Aut) e Nicky de Leeuw (Ned).
Si parte su un primo blocco che è una sorta di test di forza applicata all'equilibrio. E' un ingresso non devastante ma si sa: qui non si può sbagliare, pena l'immediata esclusione. E già alla prima stazione sono destinati ad uscire in 3. Si tolgono subito il pensiero centrando il top al primo tentativo: Gelmanov, Schubert, Preti, Jure Becan e Huerta. Ci riescono al 2° giro Sharafutdinov e l'altro Becan mentre Ennemoser trova la soluzione sul filo di lana del 3° tentativo. Per Scarperi, che pure è andato molto alto, de Leeuw e Kruder non c'è nulla da fare: sono già fuori.
Il 2° blocco è quello dei maestri dell'equilibrio ma anche della scioltezza. L'enorme semisfera gialla su cui bisogna montare sopra per poi trovare il top è un bel rebus. Non per Sharafutdinov che risolve il tutto subito, seguito da Gelmanov e Jure Becan che ci riescono al 2° tentativo. Bella dimostrazione di freddezza invece per Klemen Becan, Jacob Schubert e Lucas Preti che trovano il top all'ultimo. Bella suspense, bello spettacolo. A cui devono dare l'addio Scarperi, che pure si era spinto bene in alto, de Leeuw e Kruder.
Siamo alla terza stazione. Ormai in campo sono rimasti in sei. Qui il tema è l'equilibrio su due volumi arrotondati e paralleli poi seguiti da dei bloccaggi e da un bel “lancetto” finale. Il tutto è interpretato alla perfezione da subito dai soliti Sharafutdinov, Gelmanov e Schubert. Dal canto loro Klemen Becan e Preti trovano la via per uscire dalla parte più aleatoria ma poi non centrano il top fermandosi nello stesso punto parimerito con lo stesso numero di tentativi: due. Così a passare il turno sono in 5 mentre ad uscire è solo Jure Becan che ha raggiunto quella stessa altezza ma in 3 tentativi.
Il 4° boulder è di quelli in cui serve una magia unita ad una forza speciale per una partenza “in compressione” stile “Ursus”. Proprio gli ingredienti che un ispirato Gelmanov riesce a tirare fuori dal cilindro nel suo 2° tentativo. Grande top e grande ovazione del pubblico. Da parte sua Klemen Becan riesce a partire e poi a spingersi in alto ma non a chiudere il problema. Per Sharafutdinov invece non c'è nulla da fare. Il campione del mondo riesce solo a fare leggermente meglio di Schubert e Preti e a conquistarsi il passaggio per il 5° Boulder. Mentre Preti e Schubert (purtroppo) sono fuori dal gioco.
La quinta stazione è di quelle spettacolari e impossibile. Qui il lancio si fa sogno. In questo caso il clou è un lungo lancio in due tempi verso sinistra. Si carica, si parte, si “rimbalza” su un volume sfuggente intermedio, per approdare poi sull'arrivo naturalmente molto difficile da “fissare” in volo. Insomma, davvero un bel problema nel vero e proprio senso del termine. Sharafutdinov, Gelmanov e Klemen Becan ci tentano in tutte le maniere ma ognuno dei loro tre tentativi finisce allo stesso modo: volano, arrivano sulla presa e... atterrano sul materasso. A questo punto la svolta. Dopo aver leggermente modificato la presa di arrivo del lancio, si decide di andare avanti ad oltranza. E il solo Sharafutdinov, finalmente, arriva a bloccare il lancio, anche se poi non riesce a spingersi oltre. Ma tanto basta: è lui a vincere il Rock Master Boulder 2012 mentre Rustam Gelmanov e Klemen Becan sono 2° pari merito.
Classifica femminile Rock Master Boulder 2012
1 Alex Puccio USA
2 Melissa Le Neve FRA
3 Katharina Saurwein AUT
4 Juliane Wurm GER
5 Olga Iakovleva RUS
6 Valery Kremer ISR
7 Annalisa De Marco ITA
Classifica maschile Rock Master Boulder
1 Dmitrii Sharafutdinov RUS
2 Rustam Gelmanov RUS
2 Klemen Becan SLO
4 Jakob Schubert AUT
4 Lucas Preti ITA
6 Jure Becan SLO
7 Lukas Ennemoser AUT
8 Mauricio Huerta MEX
9 Stefan Scarperi ITA
10 Nicky de Leeuw NED
11 Jernej Kruder SLO
WWW.ROCKMASTERFESTIVAL.COM
Ai blocchi di partenza sono in 7. Davanti hanno 4 boulder che già questa mattina hanno provato. E’ il KO System che prevede nella prima e seconda “stazione” l’eliminazione della concorrente con il risultato peggiore. Al terzo blocco, invece, sono in due ad uscire. Per trovarsi poi con le migliori tre a giocarsi la vittoria sul quarto e ultimo problema.
Per prima parte la tedesca Juliane Wurm che centra quasi con facilità il top del primo step. Bel riscaldamento anche per la francese Melissa Le Neve e la statunitense Alex Puccio. Un po’ più fatica fa Katharina Saurwein, ma solo poca. Poi tocca alle tre atlete che si sono conquistate questa finale partendo dall’Open di venerdì, e iniziano le prime difficoltà: la russa Olga Iakovleva, grandissima in qualificazione, sbaglia il primo tentativo. Così va anche per l’Israeliana Valey Kremer e per l’italiana Annalisa De Marco. Adesso è una lotta tra loro tre. Ikovleva se la cava subito centrando il top al secondo giro. Kremer sale alta mentre Annalisa De Marco cade più sotto: è lei la prima ad essere eliminata. Sì, evidentemente questo primo blocco era ben congegnato: due piccoli volumi da rimontare per prendere due prese nere appaiate che conducono al top… “leggero” per le prime 4 ma già un bel filtro per le altre.
Al secondo step la musica è già cambiata. Qui le cose si complicano davvero: arriva la stazione “acrobatica”. Il menù prevede all’inizio una difficile risalita su un grande volume a stella che serve per raggiungere due grandi volumi paralleli completamente lisci. Da qui il problema è andare al top con un lancio. Tutte ci provano e riprovano, una dopo l’altra, ma nessuna riesce a trovare il bandolo della matassa. Il finale è sempre il lancio verso il nulla con conseguente atterraggio sul tappeto. da segnalare anche un pessimo arrivo (direttamente con la faccia) di Melissa Le Neve, per fortuna senza conseguenze. Sì, qui i giochi si sono fatti duri: per fare il top oggi si deve “volare”. Ma, addirittura, Puccio e Kremer al primo tentativo non riescono nemmeno a lanciare. Poi l’illuminazione: Iakovleva trova la maniera per alzarsi sui piedi. Bella mossa e grande idea: da lì il lancio è più semplice e il top è suo. Ecco, questa è la grande Iakovleva che avevamo visto negli Open. Finisce con quell’unico suo top e Kremer che è costretta ad uscire.
La terza stazione è quella della forza. Qui si lotta tra grandi volumi, accoppiamenti mano-piede, pinzate e chiusure. Ci riescono benissimo Katharina Saurwein e Alex Puccio che stampano il top al primo tentativo, dimostrando che dove c’è da stringere loro non hanno proprio problemi. Bene anche Le Neve che arriva vicinissima al top anche se non riesce a chiuderlo. Nulla da fare invece per Wurm e Iakovleva che sono costrette a lasciare il campo.
Ora siamo arrivati alla fine. All’ultimo decisivo blocco. E sono rimaste solo in tre. Le Neve, Puccio e Saurwein. Questo è il boulder che alla forza unisce il lancio a due mani. E qui le cose si fanno ancora più dure. Non per Alex Puccio che parte e arriva al top dimostrando grinta e potenza da vincitrice. Finirà proprio così. Melissa Le Neve e Katharina Saurwein, messe sotto pressione, non riescono a risolvere il blocco. Le Neve va più alta ed è seconda. Katharina Saurwein è terza. Mentre Alex Puccio, 23enne del Texas, sesta nel rank mondiale del boulder, è la vincitrice del Rock Master Boulder 2012, alias come qualcuno ha commentato la prima del “Boulder volante”!
Rock Master Boulder - gara maschile
Mettete 11 boulderisti davanti a 5 problemi molto difficili. Lasciate che li provino. Poi lanciateli in gara con le regole del KO System: ad ogni blocco quelli che otterranno i peggiori risultati saranno eliminati. Si hanno 3 tentativi per boulder e ad ogni step la classifica riparte da zero, fino ad arrivare al boulder finale con soli tre atleti. Un sistema quasi crudele, da KO appunto.
Sul campo per questa gara che chiude il Rock Master Festival sono in 11. Jure Becan (Slo), Stefan Scarperi (Ita), Mauricio Huerta (Mex), Jernej Kruder (Slo) si sono conquistati il posto nell'Open di qualificazione. Trovano ad aspettarli una bella compagnia. A partire dal campione e dal vice campione del mondo Boulder: Dmitrii Sharafutdinov e Rustam Gelmanov. Ma anche Jakob Schubert (Aut) appena sceso, da vincitore, dalla parete del Duello Lead, dopo un'autentica maratona che ieri l'ha visto impegnato nelle due prove del Rock Master Lead (dove è arrivato 2°). E ancora il bresciano Lucas Preti uno dei migliori italiani in assoluto, il “veterano” Klemen Becan (fratello del più giovane Jure), Lukas Ennemoser (Aut) e Nicky de Leeuw (Ned).
Si parte su un primo blocco che è una sorta di test di forza applicata all'equilibrio. E' un ingresso non devastante ma si sa: qui non si può sbagliare, pena l'immediata esclusione. E già alla prima stazione sono destinati ad uscire in 3. Si tolgono subito il pensiero centrando il top al primo tentativo: Gelmanov, Schubert, Preti, Jure Becan e Huerta. Ci riescono al 2° giro Sharafutdinov e l'altro Becan mentre Ennemoser trova la soluzione sul filo di lana del 3° tentativo. Per Scarperi, che pure è andato molto alto, de Leeuw e Kruder non c'è nulla da fare: sono già fuori.
Il 2° blocco è quello dei maestri dell'equilibrio ma anche della scioltezza. L'enorme semisfera gialla su cui bisogna montare sopra per poi trovare il top è un bel rebus. Non per Sharafutdinov che risolve il tutto subito, seguito da Gelmanov e Jure Becan che ci riescono al 2° tentativo. Bella dimostrazione di freddezza invece per Klemen Becan, Jacob Schubert e Lucas Preti che trovano il top all'ultimo. Bella suspense, bello spettacolo. A cui devono dare l'addio Scarperi, che pure si era spinto bene in alto, de Leeuw e Kruder.
Siamo alla terza stazione. Ormai in campo sono rimasti in sei. Qui il tema è l'equilibrio su due volumi arrotondati e paralleli poi seguiti da dei bloccaggi e da un bel “lancetto” finale. Il tutto è interpretato alla perfezione da subito dai soliti Sharafutdinov, Gelmanov e Schubert. Dal canto loro Klemen Becan e Preti trovano la via per uscire dalla parte più aleatoria ma poi non centrano il top fermandosi nello stesso punto parimerito con lo stesso numero di tentativi: due. Così a passare il turno sono in 5 mentre ad uscire è solo Jure Becan che ha raggiunto quella stessa altezza ma in 3 tentativi.
Il 4° boulder è di quelli in cui serve una magia unita ad una forza speciale per una partenza “in compressione” stile “Ursus”. Proprio gli ingredienti che un ispirato Gelmanov riesce a tirare fuori dal cilindro nel suo 2° tentativo. Grande top e grande ovazione del pubblico. Da parte sua Klemen Becan riesce a partire e poi a spingersi in alto ma non a chiudere il problema. Per Sharafutdinov invece non c'è nulla da fare. Il campione del mondo riesce solo a fare leggermente meglio di Schubert e Preti e a conquistarsi il passaggio per il 5° Boulder. Mentre Preti e Schubert (purtroppo) sono fuori dal gioco.
La quinta stazione è di quelle spettacolari e impossibile. Qui il lancio si fa sogno. In questo caso il clou è un lungo lancio in due tempi verso sinistra. Si carica, si parte, si “rimbalza” su un volume sfuggente intermedio, per approdare poi sull'arrivo naturalmente molto difficile da “fissare” in volo. Insomma, davvero un bel problema nel vero e proprio senso del termine. Sharafutdinov, Gelmanov e Klemen Becan ci tentano in tutte le maniere ma ognuno dei loro tre tentativi finisce allo stesso modo: volano, arrivano sulla presa e... atterrano sul materasso. A questo punto la svolta. Dopo aver leggermente modificato la presa di arrivo del lancio, si decide di andare avanti ad oltranza. E il solo Sharafutdinov, finalmente, arriva a bloccare il lancio, anche se poi non riesce a spingersi oltre. Ma tanto basta: è lui a vincere il Rock Master Boulder 2012 mentre Rustam Gelmanov e Klemen Becan sono 2° pari merito.
Classifica femminile Rock Master Boulder 2012
1 Alex Puccio USA
2 Melissa Le Neve FRA
3 Katharina Saurwein AUT
4 Juliane Wurm GER
5 Olga Iakovleva RUS
6 Valery Kremer ISR
7 Annalisa De Marco ITA
Classifica maschile Rock Master Boulder
1 Dmitrii Sharafutdinov RUS
2 Rustam Gelmanov RUS
2 Klemen Becan SLO
4 Jakob Schubert AUT
4 Lucas Preti ITA
6 Jure Becan SLO
7 Lukas Ennemoser AUT
8 Mauricio Huerta MEX
9 Stefan Scarperi ITA
10 Nicky de Leeuw NED
11 Jernej Kruder SLO
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Note:
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