29° Rally Sci Alpinistico della Val Tartano, i risultati
l 18/02 Graziano Boscacci e Ivan Murada si aggiudicano per l'ottava volta il Rally Sci Alpinistico della Val Tartano, bella e poco conosciuta valle del versante orobico valtellinese (SO).
Val Tartano (SO), 18 febbraio 2001 Vista da quassù, a 2000 metri di quota, la discesa cronometrata del Rally è un gran bello spettacolo. Nei rally (naturalmente) i due atleti devono stare insieme in ogni prova. Distanza massima tra i due: 30 metri. Questo vuol dire che le 40 porte direzionate le coppie le scieranno assieme, dalla partenza all'arrivo; con il secondo che cerca di tenere le punte dei suoi sci incollate alle code del compagno, senza esagerare. Roba forte. Così forte, o meglio veloce, che la prima coppia mi scappa via dal mirino della macchina fotografica e manco leggo il numero del pettorale. «Che squadra era?», chiedo al guardaporte. «È passata la locomotiva di Albosaggia». Ma andiamo con ordine. Quando è il momento (ore 8.00) le squadre partono e si infilano nella Val Corta. Devono raggiungere lo spartiacque orobico e quindi cimentarsi nella prima prova speciale: la cronoscalata. Al via 28 coppie. «Poche rispetto alle passate edizioni spiega Elio Bertolini, direttore del Rally . Il numero delle gare aumenta ogni anno e molti atleti scelgono quelle che offrono il miglior montepremi e noi, che soldi ne abbiamo pochi, premi in denaro non ne diamo, almeno per questa edizione». Salgo al Passo di Tartano dove è stato ubicato il cancelletto di partenza della discesa cronometrata. Lungo il pendio che porta al Passo cè gente dappertutto; mi sembra di stare al Mortirolo quando passa il Giro dItalia. Cè aria di festa. Aria tiepida da primavera piena, alla faccia del calendario. I primi a scendere sono Graziano Boscacci & Ivan Murada (primi nella salita cronometrata). Discesa impeccabile, gli è venuta proprio bene. Niente da dire. Hanno sciato su neve ancora poco segnata daccordo, ma bisogna comunque saperla sciare. Nei primi dieci secondi di gara la coppia di Albosaggia mette subito le carte in tavola: sciamo per stupire e per vincere. Con una sciata pulita e sicura quanto può spingerla un cuore ed un paio di due gambe in perfetto ordine, ma soprattutto una determinazione di ferro (sanno bene che una spigolata di troppo cancellerebbe in un lampo i sogni di gloria), Boscacci & Murada si bevono le ultime porte e si aggiudicano la discesa cronometrata. Primi anche questanno, per lottava volta. Lultima volta che avevano perso, quattro anni e un millennio fa, erano stati messi sotto dai premanesi Gianola & Gianola. Oggi nessuno è riuscito a dargli fastidio. Alle loro spalle arrivano i tartanini Bulanti & Gusmeroli (terzi dopo la cronosalita). La medaglia di bronzo è per i bergamaschi Filisetti & Tomasoni (secondi nella cronosalita), quella di legno va a Benzoni & Poletti, seconda squadra di Clusone (quinti dopo la cronosalita). I gendarmi austriaci Ilc & Schweinberger lanno scorso furono i più veloci nella discesa cronometrata non si sono fatti vedere. Rossi è arrivato da Lanzada in compagnia di Bardea, anziché di Nani, e insieme non sono andati oltre lundicesimo posto. La pattuglia slovena (tre squadre da Jezersko) si è sciolta sotto il sole di questa primavera precoce. Boscacci & Murada (31 & 35 anni) dei loro exploit parlano con avarizia. Non sono della razza che fa le cose per poterle raccontare, come me. Non amano le parole grosse, sputano solo il nocciolo delle cose: «Questanno abbiamo fatto quattro gare della Coppa delle Alpi; abbiamo sempre vinto. Venerdì prossimo parteciperemo alla Sella Ronda Skimarathon e due giorni dopo al 16º Giro del Monviso (seconda prova della Coppa Italia di scialpinismo), speriamo di fare bene». Per chiudere due parole sui premi. Boscacci & Murada hanno vinto nellordine: il Trofeo Giuliano De Petri (a cui il Rally è dedicato), una forma di Bitto, pacche sulle spalle a volontà e zero lire. Conclusione, se si vuole mantenere vivo linteresse verso questo bellissimo Rally sarà bene incrementare il montepremi. E allora, ecco la mia proposta: il peso dei vincitori in bottiglie di Inferno. Lidea, che non è farina del mio sacco (la Val dIsère lo scorso dicembre per sollevare il pesantissimo Hermann Maier vincitore dello slalom gigante ha dovuto svuotare le cantine della Savoia), penso potrebbe essere facilmente raccolta da una casa vinicola valtellinese sensibile ai rally di scialpinismo. E non credo che Boscacci & Murada siano astemi. di Luca Ferrario Classifica
| Boscacci (a sx) & Murada alla partenza della discesa (foto di L. Ferrario) Bulanti & Gusmeroli impegnati nella discesa (foto di L. Ferrario) Atleta impegnato nella discesa (foto di L. Ferrario) Boscacci & Murada impegnati nella discesa (foto di F. Crespi) |
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